Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi nel 2022 ha siglato con il governo Draghi e la Corte dei conti il “patto per Napoli”: il Comune riceverà fondi dal governo in cambio dell’attuazione di una serie di misure antisociali. Tra queste un’ondata di privatizzazioni del patrimonio immobiliare. La giunta, a trazione Pd, in assoluta complicità con il governo Meloni, sta ora procedendo nell’uso di fondi pubblici per restaurare i beni immobili e assegnarne la gestione ai privati. Si scrive “mettere a valore”, si legge “svendere ai privati”.
Uno dei beni monumentali coinvolti è la Galleria Principe di Napoli. Le realtà popolari che da oltre dieci anni operano in questo luogo, e che l’hanno salvato dal degrado, il 16 aprile hanno convocato un’assemblea per avviare la campagna di difesa degli spazi sociali e dell’intera struttura. Riportiamo uno stralcio del comunicato prodotto:
“LA GALLERIA PRINCIPE DI NAPOLI È UN BENE COMUNE. DIFENDIAMOLA!
Compagni, compagne!
A seguito dell’assemblea “Nessuno si salva da solo!”, svoltasi in Galleria Principe di Napoli, le realtà partecipi fanno appello alle forze sociali, politiche e popolari della città per costruire un fronte a difesa degli spazi di agibilità dei lavoratori e degli attivisti sociali e politici di Napoli. Agibilità politica e sociale messa in discussione dalle politiche della Corte dei conti e della giunta Manfredi che prevedono la “messa a valore” di spazi pubblici e beni monumentali attraverso la cessione ai privati.
La Galleria Principe di Napoli, grazie all’incessante attivismo delle realtà che hanno popolato i suoi spazi, come GalleRyArt e il Civico 7, è stata negli ultimi dieci anni la vera e propria piazza coperta dell’autorganizzazione popolare della città, in cui praticamente tutte le realtà politiche, sociali e popolari hanno potuto organizzare incontri, assemblee e iniziative di lotta. (…) Per tutti noi non si tratta ora di limitarci a denunciare il tentativo di cessione ai privati da parte dell’amministrazione comunale, vogliamo fare della difesa della Galleria Principe una questione di mobilitazione e dibattito nell’opinione pubblica. Vogliamo organizzare un controllo popolare su tutto il processo di riqualificazione degli spazi e sulle prossime iniziative del Comune. Vogliamo rendere ancora più note a tutta la città le centinaia di attività sociali e iniziative che quotidianamente portiamo avanti. Che altre dieci, cento ne fioriscano e si aggreghino. Vogliamo che il Comune ci riceva e renda noti i progetti che ha su tutti questi spazi, dando priorità alle realtà sociali che attualmente li animano”.
A oggi l’appello è stato firmato da decine di organizzazioni come l’Ex Opg, il Comitato Vele, Potere al Popolo Napoli e singoli come De Magistris, Ugo Mattei e altri.
Per tutta risposta il 29 maggio su Repubblica è uscito un articolo che riporta la segnalazione inviata all’amministrazione comunale, circa lo stato della Galleria, fatta dalla dirigente del patrimonio del Comune di Napoli Tiziana Di Bonito. Un attacco mediatico con l’unico obiettivo di delegittimare le realtà presenti nella Galleria e fare pressione sull’amministrazione perché proceda con lo sgombero e la privatizzazione.
La mobilitazione si è dunque allargata. Oltre alla promozione di assemblee e iniziative in Galleria, essa è uscita nelle strade di Napoli con l’adesione e partecipazione alla mobilitazione del 2 giugno contro la guerra e contro la Nato e l’8 e il 9 giugno di fronte ai seggi elettorali, dove sono stati fatti volantinaggi e comizi.
Il 21 giugno le organizzazioni che animano la Galleria hanno organizzato un presidio sotto il Municipio con manifesti, rappresentazioni artistiche e culturali rappresentativi delle attività svolte nel corso degli anni. La segreteria del sindaco è stata costretta a ricevere i manifestanti e a mostrarsi disponibile a un confronto sul futuro della Galleria.
Con un comunicato pubblico i promotori del presidio hanno fatto sapere che faranno avere tutta la documentazione all’amministrazione e le controproposte, ma anche che la mobilitazione non si ferma perché la lotta per la difesa della Galleria come bene comune riguarda la difesa di tutto il patrimonio pubblico della città.
Nel momento in cui scriviamo si è appena conclusa la Festa della Riscossa Popolare della Federazione Campania (28 e 29 giugno) che ha ospitato, nella sua prima giornata, una partecipata assemblea cittadina in difesa della Galleria Principe. La lotta continua.