Rinnovo del contratto metalmeccanici e referendum contro il Jobs Act

Punti di vista operai

Ivan Checchi, Cavagna Group – Brescia

Sono convinto che lo sciopero generale rende più degli scioperi alternati. Gli scioperi vanno fatti in maniera oculata, dato che sono ore di sacrificio per i lavoratori, quindi, secondo me, bisogna farli tutti assieme. É quello che invidio ai francesi, il metodo che hanno: scioperano tutti assieme! Non come noi: un giorno in Lombardia, un altro giorno in un’altra regione ecc. Così fai perdere ore e tempo.
Nella mia realtà è difficile portare gli operai a scioperare, è una guerra perché c’è un palese ricambio generazionale e la maggior parte dei giovani operai non ce l’ha proprio inculcato il concetto di sciopero… Poi ci sono i padroni che fanno pressione sui più fragili, sui precari, e diventa ancora più difficile.
Su questo fronte tanti giovani mi sembrano molto indietro. Stanno ancora a casa con i genitori e nonostante tutto dicono: “Eh, ma mi occorrono i soldi!”. È per quello che io ho detto alle mie Rsu: “Fate le assemblee!” Ogni tot bisogna fare l’assemblea, aggiornare i lavoratori dicendo a che punto è la trattativa, che si è interrotta per questo motivo, che dobbiamo stare uniti, ecc.
Spesso, invece, lasciano perdere e poi arrivano – almeno cosi è da noi – e ti mettono fuori otto ore di sciopero. Infatti poi gli operai ti dicono “per cos’è lo sciopero?”, non se lo ricordano neanche più…
Spesso i giovani sembrano disinteressati. Io avevo mio papà che era delegato sindacale e lo ascoltavo quando veniva a casa e mi raccontava… non c’era la televisione, ascoltavo i racconti di mio papà, le lotte che faceva…
Anche per questo dico alle Rsu: fate più assemblee!

Luigi Cattaneo, Imp Pasotti – Brescia

Sul contratto credo che la mobilitazione messa in atto dalla Fiom sia insufficiente. Ci vuole più coordinazione nel mettere in atto gli scioperi e le ore di sciopero devono essere fatte con manifestazioni, presidi o altro, magari cercando una volta per tutte di coinvolgere anche i sindacati di base.
La strada è difficile, ma bisogna farlo, anche perché i lavoratori che si espongono in questo periodo sono pochi a causa del mondo del lavoro che non permette a tanti di lottare: è forte il ricatto, soprattutto verso i precari…
Ma nelle fabbriche vedo tanta indifferenza, i lavoratori sembrano ormai rassegnati, senza la convinzione che solo lottando si possono ottenere risultati. Io penso invece che altre alternative non ci siano.
Sui referendum credo che per aver un esito positivo bisogna coinvolgere tutti i lavoratori con una forte informazione, assemblee, iniziative ecc. Anche perché credo che i partiti di Centro-sinistra al parlamento siano quasi indifferenti a questo tema, se non contrari. Il Pd, con la sua larga composizione ex renziana e non solo, si defilerà dal referendum o addirittura lo ostacolerà.

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