Domenica 23 febbraio si è svolta a Firenze la Prima Assemblea Nazionale Giovani del Partito dei CARC “A conquistare la rossa primavera”. L’iniziativa ha suscitato una certa curiosità nei nostri referenti fin dalla fase della sua costruzione sui territori e anche il riscontro della giornata stessa è stato positivo: circa cinquanta partecipanti dal nord al sud del paese, quindici realtà (collettivi studenteschi, organismi del movimento comunista e altri organismi popolari) che hanno partecipato portando un saluto in presenza o in altre modalità, li citiamo ringraziandoli nuovamente per il contributo dato alla discussione: Studenti per la Palestina, Giovani Palestinesi, Collettivo Autogestito Meucci e Cravos di Firenze, Ultima Generazione, Comitato No Comando NATO – né a Firenze né altrove, Movimento LogIn, Cravos Siena, Alternativa Giovanile Territoriale di Firenze e Pisa, Giovani Comunisti, un compagno dell’ANPI di Bagno a Ripoli, Unigcom (movimento giovanile, comunista e indipendentista sardo), Resistenza Popolare, Autonomia Studentesca e Culturale di Napoli. E’ stata la prima assemblea per la quale ha inviato un saluto molto bello il nuovo Segretario Generale del CC del (n)PCI, compagno Ivan.
L’eterogeneità delle realtà presenti ha consentito che l’Assemblea prendesse in esame esperienze anche molto diverse fra di loro: dal ruolo d’avanguardia nella sperimentazione di nuovi metodi di lotta che hanno assunto numerosi giovani nelle mobilitazioni in difesa dell’ambiente (emerso bene dall’intervento di Ultima Generazione e da quello di una nostra compagna di Bologna che ha riportato insegnamenti della vittoria del Comitato Besta), all’importanza dell’organizzazione dei giovani dentro le scuole e le università (emersa dal neonato Collettivo del Meucci e da Cravos) e fuori da queste, per diventare nuovi punti di riferimento per altri giovani, contrastando l’isolamento sociale promosso dalla borghesia, intento questo, ad esempio, di Alternativa Giovanile Territoriale. Grazie anche al contributo portato da Giovani Comunisti, Resistenza Popolare e Unigcom, si è parlato di come la rinascita del movimento comunista nei paesi imperialisti sia l’aspetto determinante per dare una prospettiva di vita dignitosa ai giovani proletari. Vari interventi si sono focalizzati sull’alleanza più importante di tutte, quella fra studenti e classe operaia, citiamo in particolare l’esperienza di Cravos Siena a sostegno degli operai della Beko: gli studenti hanno molto da raccogliere dalla classe operaia e al tempo stesso danno linfa vitale e ossigeno alle sue lotte. E ancora, si è parlato di come organizzarsi contro la repressione che si accanisce in modo particolare sui giovani combattivi, di lotta contro la militarizzazione della società e per fermare la terza guerra mondiale in corso, di esperienze di costruzione di Presidi del P.CARC a partire proprio dall’intervento sui giovani. Il legame con l’ottantesimo anniversario della vittoria della Resistenza è emerso in particolare dal contributo dei Giovani Palestinesi, che hanno mostrato la continuità fra l’azione dei partigiani italiani e quelli palestinesi: a ognuno dei giovani nuovi partigiani di oggi il compito di onorare quelle radici e lottare per fare dell’Italia un nuovo paese socialista.
Gli interventi di alcune delle realtà presenti hanno spinto ad una riflessione sul come comportarsi rispetto alle, fisiologiche, fasi di “riflusso” che vivono i movimenti studenteschi, anche quelli più combattivi. Dare continuità alla propria azione è un aspetto fondamentale per gli organismi giovanili e studenteschi, anche questo significa agire d’attacco in una fase di difesa strategica. In definitiva, si tratta di dare un obiettivo politico unitario e di prospettiva alle mobilitazioni studentesche, operaie e popolari che sono già in corso, questo obiettivo deve essere la costituzione di un governo di emergenza delle masse popolari organizzate, che abbia la forza e la volontà di prendere le principali misure rivendicate dagli organismi popolari e studenteschi.
In sintesi, l’entusiasmo che si respirava nella sala della Prima Assemblea Nazionale Giovani ha confermato che è utile e c’è l’esigenza di creare momenti di confronto specifici per i giovani proletari, nei quali questi possano confrontarsi, condividere esperienze positive e anche le difficoltà che incontrano nel lavoro di ogni giorno. L’Assemblea ha restituito il quadro di una generazione che la borghesia vuole precaria e depressa, una generazione che la borghesia non si fa problemi ad ammazzare per i propri profitti (il capitalismo non bada all’età, come dimostra l’ennesima tragedia, l’uccisione di pochi giorni fa del ventunenne Andrea Canzonieri), e che invece, in molti casi, risponde con la lotta rivoluzionaria e l’organizzazione.
Per il momento ci fermiamo qui per un primo commento “a caldo” sull’esito dell’Assemblea, rimandiamo a prossimi approfondimenti e linee di sviluppo del Settore Lavoro Giovani, nel frattempo vi invitiamo ad approfondire alcune delle questioni citate seguendo le dirette dell’iniziativa che trovate su Facebook e Instagram.
W la riscossa dei giovani proletari!
A conquistare la rossa primavera!