Basta una rapida ricerca nel sito del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per rendersi conto del livello di mobilitazione che รจ in atto nel trasporto pubblico nazionale e locale. Dal 1 gennaio al 31 dicembre 2024 il numero degli scioperi proclamati nel settore sono stati 625 e dal 1 gennaio 2025 ad oggi sono ben 70. Ma non sono solo i numeri a tratteggiare la mobilitazione in corso: nellโultimo anno i lavoratori delle ferrovie hanno sfidato piรน volte il ministro Salvini violando le sue precettazioni e hanno tutta lโintenzione di continuare a farlo. Per la prima volta dopo 20 anni inoltre il trasporto pubblico locale ha registrato uno sciopero di 24 ore senza fasce di garanzia.
Una mobilitazione frutto di decenni di tagli al trasporto pubblico e che svela lo sfascio dellโintero settore, fatto di omicidi sul lavoro, grave carenza e continue riduzioni di personale, crescente insicurezza per i lavoratori causata da mezzi fatiscenti e continue richieste di straordinari, condizioni contrattuali precarie e inadeguate.
Ma per governo e istituzioni correre ai ripari significa annaspare tra precettazioni, teorie del complotto, sabotaggi salviniani rovinosamente sconfessati e atti di imperio che limitano il diritto allo sciopero. Ultimo dei quali arrivato dalla Commissione di garanzia che, fuori da ogni prassi e normativa, ha deciso di rimpiazzare gli accordi vigenti e rafforzare le fasce di garanzia. Un tentativo di nascondere le difficoltร di governo e istituzioni che non riescono a evitare le mobilitazioni e sono costretti a ricorrere alla guerra tra poveri, aizzando utenti contro lavoratori.
La stessa Commissione di Garanzia qualche giorno fa ha inviato una lettera al Ministero dei trasporti per denunciare la situazione di crescente insicurezza dei lavoratori, aggravata dai continui scioperi per i rinnovi contrattuali. Uno scontro interno alle Larghe intese, effetto della guerra fra bande che imperversa e che si fa piรน acuta quanto piรน questo governo e i suoi ministri si dimostrano incapaci di gestire la mobilitazione delle masse popolari.
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Ogni sciopero ferroviario infatti costa al paese decine di milioni di euro. Le cancellazioni di corse, i risarcimenti ai passeggeri e il calo della produttivitร legato ai disagi dei pendolari gravano non solo sui trasporti, ma hanno una portata ben piรน ampia. A Milano ad esempio, durante lo sciopero del 14 febbraio, le attivitร commerciali nel centro hanno registrato un calo del 30% degli affari, mentre a Palermo lโinterruzione del servizio AMAT ha isolato interi quartieri. Senza contare i danni indiretti: un giorno di blocco dei treni regionali in Lombardia riduce il PIL locale dello 0,2%. ร chiaro perรฒ che la combattivitร e la determinazione dei lavoratori del trasporto hanno effetti che vanno oltre il ministero dei trasporti e che contribuiscono a far traballare il governo Meloni tutto.
A ben vedere quindi, in questa vicenda chi si mostra davvero responsabile verso le masse popolari cercando soluzione al disastro in corso sono proprio i lavoratori del trasporto. Perchรฉ una soluzione รจ necessaria oltre che urgente ed รจ fatta dal rinnovo dei contratti collettivi nazionali basato sulle esigenze dei lavoratori, da assunzioni per impiegare personale necessario alla prevenzione e alla manutenzione, da interventi a tutela del servizio e per la salute di lavoratori e utenti, da investimenti nel settore.
ร questa la direzione che lo scorso gennaio hanno imboccato gli autoferrotranvieri dellโATM di Milano, lanciando un appello e una raccolta firme per sollecitare lโavvio di un referendum che rimetta nelle mani dei lavoratori la vertenza per il rinnovo del Ccnl. Appello che รจ stato raccolto dalla Cub trasporti, Cobas lavoro privato, Adl Cobas, Al Cobas e Sgb che, oltre a rilanciarlo, stanno promuovendo e spingendo tutte le sigle sindacali presenti in ATM a promuovere assemblee allโinterno dei depositi per discutere del contenuto del Ccnl.
Insomma la soluzione รจ ingranare una marcia completamente opposta a quella con cui il governo Meloni sta guidando il paese. E a doverla imporre sono proprio lavoratori e sindacati che, unendo anche gli utenti in questa battaglia, hanno la forza di cacciare il governo in carica e sostituirlo con un governo espressione dei lavoratori e delle masse popolari organizzate, che prenda misure di emergenza attraverso procedure straordinarie, urgenti e necessarie. La lotta dei ferrotranvieri, dei lavoratori e utenti dei trasporti รจ unโingrediente fondamentale di questa battaglia. Il futuro del paese passa anche dai binari.