Cacciare la Giunta Fontana e Commissariare la Lombardia!

La cronaca politica riguardante la Regione Lombardia da tempo è principalmente un bollettino di cronaca giudiziaria. Gli sviluppi sulla vicenda dei camici e delle mascherine fornite dal cognato di Fontana portano a un coinvolgimento sempre più diretto del Governatore. Legata a questa abbiamo anche la vicenda del conto svizzero milionario gestito da due società con sede alle Bahamas, che Fontana dichiara essere frutto dei risparmi della sua premurosa madre: per carità, nessuna evasione!
Ora si apre anche il filone Diasorin, società alla quale è stato affidato l’appalto per la fornitura di cinquecentomila test sierologici all’ospedale pubblico San Matteo di Pavia. Il reato ipotizzato è di peculato: praticamente si finanzia una multinazionale con denaro pubblico perché faccia ricerca e sperimenti sui pazienti lombardi il test da lei prodotto. In questa nuova inchiesta si stanno indagando le eventuali responsabilità di Fontana, di Gallera e di Giulia Martinelli, responsabile della Segreteria del Governatore lombardo ed ex moglie di Salvini.

Il Governo Conte lascia alla Magistratura una responsabilità che invece è sua. La Regione Lombardia va commissariata subito!
Questo fiorire di inchieste giudiziarie mette in evidenza l’endemico malaffare della Giunta Fontana-Gallera e il suo sistematico operato delinquenziale. Il Governo lascia correre, dimostrando la sua connivenza. Lascia che se la sbrighino i giudici, per non affrontare la questione principale che con questo polverone si vuole occultare.
Il Governo non vuole commissariare la Giunta lombarda perché è connivente con questi assassini, responsabili degli oltre 16.000 morti (per limitarci alle cifre ufficiali che però sono al ribasso) derivati da precise scelte politiche e dallo smantellamento inesorabile della sanità pubblica. Fontana, Gallera, Maroni e Formigoni devono rispondere di responsabilità penali, ma anche essere allontanati definitivamente da ogni esercizio del potere, politico e amministrativo.
Per questo il P.CARC ha indetto un presidio sotto la sede della Regione lo scorso 8 settembre, mentre era in corso nel Consiglio la discussione di una mozione di sfiducia proposta dal Movimento 5 Stelle e sottoscritta da altre forze di opposizione. La cacciata della Giunta e il commissariamento della Regione devono essere i primi passi per invertire la rotta.
Citiamo dal comunicato della Federazione Lombardia del P.CARC che ha indetto il presidio:

“Legittimo presentare una mozione di sfiducia, come anche richiedere al Governo Conte il commissariamento della sanità da parte di molti organismi e coordinamenti (per intenderci Milano 2030 e tutte quelle associazioni come Emergency, Medicina Democratica e altre che hanno aderito e promosso la mobilitazione del 20 giugno 2020 in piazza Duomo).
Basterà? Certamente no!
Non si tratta di sostituire la Lega e Forza Italia col PD, né Fontana con un altro speculatore e affarista più presentabile, neanche di mettere semplicemente la Lombardia commissariata in mano al Governo, che continuerebbe a gestirla né più né meno come ora, per gli stessi interessi: i profitti dei Bonomi, Agnelli-Elkann, Berlusconi e dei Rotelli, di Arcelor Mittal, dello IOR e dei pescicani della finanza. (…)

Solo la mobilitazione popolare e il coordinamento delle organizzazioni operaie e popolari possono realisticamente costruire una sana e positiva alternativa a questa banda di speculatori e assassini! Gli operai e lavoratori delle aziende ospedaliere che garantiscono condizioni di lavoro sicure, le Brigate di Solidarietà che continuano ad assistere le famiglie più indigenti, insegnanti e studenti che si stanno occupando di difendere il diritto allo studio e la sicurezza nelle scuole e università, le associazioni come Emergency e Medicina Democratica che si mobilitano per il diritto alla salute, sono loro l’alternativa.
Queste sono solo alcune delle realtà che stanno dimostrando sul campo di poter gestire l’emergenza sanitaria e per questo godono già della fiducia di una parte importante delle masse popolari della Lombardia.
Per questo cacciare o far commissariare la Giunta Fontana-Gallera deve essere un passo che apre la strada per far avanzare la costituzione di una commissione popolare sulla sanità lombarda che:

– raccolga tutte le denunce delle nefandezze della Giunta Fontana-Gallera e gli esposti dei familiari delle vittime per Covid-19, sostenga le associazioni che si battono su questo terreno e i lavoratori colpiti da licenziamenti e misure disciplinari per i vincoli di fedeltà aziendale;

– individui e mobiliti i tecnici e il personale sanitario, valorizzi il ruolo e l’esperienza dei delegati sindacali, delle RSU e RLS, degli esponenti di Emergency, Medicina Democratica, delle Brigate volontarie per l’Emergenza per prendere in mano dal basso la sanità lombarda affinché torni a essere pubblica, gratuita ed efficiente;

– si adoperi per mettere a disposizione della commissione risorse, mezzi e personale per attuare le misure che indica e sostenere le iniziative che intende mettere in campo;

– promuova la gestione trasparente e democratica delle risorse e dei fondi, rendendo pubblici i dati che hanno a disposizione.”

Questi provvedimenti possiamo cominciare ad attuarli fin da subito tutti assieme, organizzandoci per farlo! Chi già è mobilitato per rivendicare il commissariamento può immediatamente assumere un ruolo attivo nella sua attuazione. Questa è la strada per imporre che il commissariamento governativo non si traduca, se mai verrà, in una grande operazione di insabbiamento, nel tentativo di cambiare tutto perché non cambi niente. Questa è la strada per invertire concretamente la rotta.

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