[Varese] BEKO: ORGANIZZARSI E COORDINARSI PER DIFENDERE L’APPARATO PRODUTTIVO DEL NOSTRO PAESE

E’ in corso una guerra nel nostro paese che porta allo smantellamento dell’apparato produttivo, della sanità e della scuola pubblica e di cui fanno parte anche le centinaia di morti sul lavoro che ogni anno vengono assassinati in nome del profitto. Una guerra che viene condotta da chi ci governa e che porta sul lastrico intere famiglie tramite l’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, delle bollette di luce e gas, dei mutui, degli affitti e della benzina.

L’intero comparto dell’elettrodomestico in Italia è sotto attacco: oltre a Beko, sono minacciate dalla chiusura anche Elettrolux, Argo, Candy e tutto l’indotto. Migliaia di lavoratori rischiano il posto di lavoro mentre continuano ad aumentare le ore di cassa integrazione.

A fronte delle richieste dei sindacati per il rinnovo CCNL dei metalmeccanici, Federmeccanica piange miseria mentre i dati che lei stessa fornisce dicono il contrario: i fatturati salgono e gli affari vanno a gonfie vele.

Il governo Meloni è in perfetta sintonia con questa linea di condotta, non fa nemmeno finta di abbaiare: altro che prima gli italiani!Anzi prepara l’ennesimo ddl Sicurezza per reprimere coloro che si mobilitano e lottano per difendere il posto di lavoro e i diritti conquistati.

Davanti ad una situazione così drammatica non possiamo più aspettare: serve organizzarsi e coordinarsi aldilà di bandiere e tessere sindacali. I padroni senza lavoratori non possono niente, i lavoratori organizzati senza padroni possono tutto e meglio!

Lo dimostrano tutti i giorni i lavoratori del Collettivo di Fabbrica ex GKN che, tramite la loro lotta e servendosi di propri tecnici hanno fatto approvare la legge regionale sui consorzi industriali e scritto piani industriali per contrastare le ricette di morte lenta propinate dai governi che si sono succeduti.

A fronte delle promesse ricevute da parte della multinazionale BEKO e dal governo Meloni non bisogna abbassare la guardia, non bisogna che i tavoli siano solo una passerella per i politicanti di turno in cerca di briciole da far valere alla prossima campagna elettorale.

La lotta degli stabilimenti Beko di Cassinetta (VA), Siena e Comunanza (AP) è la stessa lotta di quelle in corso nel comparto elettrodomestico: essere uniti e fare fronte comune è il primo passo per vincere!

Così come la lotta per il CCNL dei metalmeccanici deve tenere conto di queste vertenze, perché la storia della lotta di classe nel nostro paese insegna che quando i metalmeccanici si mobilitano trascinano tutti gli altri lavoratori e le il resto delle masse popolari.

È necessario quindi, anche negli stabilimenti Beko, organizzarsi quanto prima in un collettivo di fabbrica per resistere ai licenziamenti tenendo in mano la fabbrica; coordinarsi e convergere con le altre lotte che si stanno sviluppando nel resto del paese. Bisogna sviluppare, sostenere il protagonismo e l’organizzazione operaia per spingere le organizzazioni sindacali a fare ciò che gli operai decidono che si deve fare, in un percorso di reale democrazia operaia.

É necessario mettere al centro l’obiettivo comune: cacciare il governo Meloni e prendere in mano le redini del paese imponendo dal basso, da chi oggi è in prima linea nella difesa dei diritti, un governo di emergenza popolare che metta al centro del suo operato la difesa dell’apparato produttivo e un lavoro utile e dignitoso per tutti!

Il Partito dei Carc è pronto a sostenere tutti coloro che voglio mettersi su questa strada!

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