Adesione alla mobilitazione studentesca di venerdì 15 novembre

Contro Valditara e Meloni, per rifondare dal basso una scuola a misura di studente

Venerdì 15 novembre ricorre la Giornata Internazionale degli Studenti, la data ricorda l’eccidio messo in atto dai nazisti nei confronti di studenti e professori che si opponevano al regime nazista in Cecoslovacchia nel 1939. Si tratta di una data tradizionale per il movimento studentesco, che ogni anno ne approfitta per rafforzarsi, per coordinarsi con i lavoratori della conoscenza, per conquistare posizioni di forza. Quest’anno, tuttavia, partecipare alle mobilitazioni del 15 novembre assume un’importanza particolare, per il fatto che l’autunno caldo nel nostro paese entra sempre più nel vivo, il Governo Meloni scricchiola e gli studenti hanno dato prova di essere una componente importantissima del movimento che deve portare alla sua cacciata. L’hanno dimostrato prendendo parte attiva alla manifestazione del 5 ottobre a Roma, dove il tentativo generale di applicare il DDL1660 prima ancora della sua approvazione è stato rispedito al mittente, l’hanno dimostrato con la determinazione nel portare avanti, mese dopo mese, il boicottaggio universitario (con esiti importantissimi, come il fatto che l’Università Statale di Milano non ha più accordi con università israeliane).

Il Partito dei CARC aderisce e spinge tutti gli studenti con i quali è in contatto a partecipare alle piazze che si svolgeranno nelle principali città d’Italia. Le parole d’ordine da portare nelle piazze sono contro la Riforma Valditara, una riforma altamente repressiva, che, attraverso l’aumento del peso del voto di condotta, punta ad isolare e punire gli studenti che si mettono alla testa dell’organizzazione di occupazioni e proteste e implementa l’importanza dei PCTO. Contro l’alternanza scuola – lavoro: il primo passo è che ogni studente in ogni scuola si organizzi in collettivi che monitorino i progetti che vengono presentati, boicottino quelli dove viene messa a repentaglio la sicurezza degli studenti o che rappresentino dei “corridoi” per fare entrare nelle scuole militari e carabinieri, come successo nel caso di Liceo Fermi di Genova, dove una classe è stata portata a lezione di manganello e manette da dei poliziotti! Contro la militarizzazione delle scuole e delle università: nessuno spazio a progetti didattici che legittimino o addirittura “valorizzino” la servitù del nostro paese agli imperialisti USA e alle scorribande della NATO, serve denunciare e far saltare – ad esempio, mettendosi in contatto con l’Osservatorio contro la Militarizzazione delle Scuole e delle Università – iniziative come gite o seminari a caserme e basi NATO di cui l’Italia è infestata.

Che questo venerdì sia, quindi, una giornata di lotta contro il Governo Meloni, ma che sia anche e soprattutto un momento per avanzare nella costruzione del nuovo potere: a tutti gli studenti che si rendono conto che le cose vanno male, indichiamo di parlare con i proprio compagni di classe o di scuola dello sciopero studentesco del 15 novembre, di riunirsi con loro prima e dopo la mobilitazione per fare bilancio, di cogliere l’occasione di questa giornata di lotta per costituirsi in collettivo studentesco che prosegua la propria attività per individuare e mettere mano ai problemi della propria scuola.

Nelle piazze del 15 novembre sfileranno studenti e professori che hanno a cuore la difesa della scuola pubblica e che devono sempre più farsi classe dirigente. Solo così sarà possibile cacciare il Governo Meloni e sostituirlo non con un governo di centro-sinistra che porterebbe avanti le stesse misure, ma con un governo d’emergenza che fondi le sue basi sulle organizzazioni di studenti e lavoratori.

Un elenco (sicuramente parziale) delle piazze in cui ci saranno mobilitazioni:
Milano: Largo Cairoli, h. 9:30
Napoli: Piazza Garibaldi, h 10:00
Roma: Piramide, h 9:00
Pisa: Piazza Dante, h 10:00
Cecina: piazza Guerrazzi, h 8:30
Torino: piazza XVIII ore 9:30
Bologna: Piazza Verdi, h. 10:00
Udine: Piazzale Cavedalis, h. 9:00
Bari: Piazza Umberto, h. 9:30
Taranto: Piazza della Vittoria, h.10:00
Foggia: Piazzale Italia, h. 9:00
Salerno: Piazza Vittorio Veneto, h. 9:30
Avellino: Via Colombo, h. 9:00
Potenza: Piazza Zara, h. 9:00
Spezia: Piazza Saint Bon 9:00
Genova: piazza Corvetto 9:00
Imperia: Piazza E. De Amicis, h.10:00
Aquila: Colle Sapone H 8:00
Pescara: Piazza Salotto H8.30
Teramo: Largo San Matteo H 8.00
Ancona: Piazza Roma H15:30
Terni: piazza dell’orologio H 8.30
Perugia: piazza partigiani H 8.00
Bergamo: Piazzale Marconi (stazione) H14:30
Busto Arsizio (Varese): Via Redipuglia H08:30
Lecco: Piazza Garibaldi H15:00

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