Cacciare il governo Meloni e sostituirlo con un Governo di Blocco Popolare

1 e 2 giugno di lotta contro Meloni e i guerrafondai

L’1 giugno si tenuta a Roma la manifestazione nazionale “contro il governo Meloni – giù le armi, su i salari, libertà per la Palestina” indetta dai partecipanti all’assemblea del 20 aprile a Roma, in particolare Potere al Popolo, Unione Sindacale di Base (USB), Cambiare Rotta (CR), Opposizione Studentesca d’Alternativa (OSA). La partecipazione è stata ampia, migliaia di compagni, in larga parte giovani del movimento delle accampate, hanno portato per le strade della capitale una risposta di massa e combattiva alla chiusura della campagna elettorale della Meloni.

In occasione della Festa della Repubblica e della parata delle Forze Armate, sia l’1 che il 2 giugno, in varie città sono state organizzate mobilitazioni contro la guerra, contro la partecipazione del nostro paese alla guerra USA-NATO, contro il protettorato USA, contro le basi USA-NATO. Per la stessa data i Giovani Palestinesi Italiani hanno fatto appello a “scendere in piazza per una festa contro Repubblica, contro una Repubblica fondata sulla guerra, contro una Repubblica che sostiene la NATO e Israele”.

Il 2 giugno a Napoli è stato organizzato un flashmob e presidio a piazza Dante contro la guerra e la Nato; a Brescia è stata promossa una festa “l’Italia ripudia la guerra” in piazza Duomo; a Milano è stato organizzato un Flash mob davanti agli uffici Nato; a Bari in diversi punti della città sono comparse striscionate contro la guerra come anche a Palermo, dove è stato registrato un video denuncia della sottomissione del nostro paese agli imperialisti Usa-Nato; a Firenze è stato organizzato un volantinaggio alla celebrazione in piazza della Signoria per la festa della Repubblica, mentre a Modena si è svolta la Festa della contro-repubblica, un corteo promosso dai Giovani Palestinesi d’Italia, dal Si Cobas e altre reti solidali di cui parla la seguente intervista, realizzata alla Stazione Bologna in partenza per la manifestazione

Un’intervista a Giovani Palestinesi di Bologna

Anche Cagliari è stata teatro della manifestazione contro l’occupazione militare e in solidarietà col popolo palestinese, come Pisa dove si è svolto il presidio di pace organizzato dal Movimento No Base.

Tutte le mobilitazioni che lo scorso fine settimana hanno attraversato il nostro paese sono la risposta all’aggravarsi della crisi del capitalismo provocato dalla terza guerra mondiale in cui la Comunità Internazionale degli imperialisti Usa, sionisti e Ue sta portando il mondo promuovendo e alimentando le provocazioni, le operazioni di guerra economica e di guerra ibrida e l’estendersi dei conflitti per interposta persona. Sono la manifestazione e del malcontento delle masse popolari e del loro distacco dalle istituzioni politiche della classe dominante.

È in questo contesto che tutte le mobilitazioni dell’1 e del 2 giugno hanno la possibilità e devono far fare un passo avanti alla lotta che si oppone alla guerra attraverso il coordinamento delle lotte contro la presenza delle basi Usa-Nato, il genocidio sionista e in sostegno alla resistenza palestinese. Ma hanno anche la possibilità e la forza di fare un passo avanti contro il governo Meloni, attraverso la costruzione di un fronte anti Larghe Intese che ne imponga la cacciata e la sostituzione con un governo di emergenza popolare.

Questo deve essere l’obiettivo politico comune di ogni lotta: cacciare il governo Meloni e sostituirlo con un Governo di Blocco Popolare che attua la Costituzione del 1948. Che è composto da uomini di fiducia delle organizzazioni e dei comitati che oggi lottano contro la partecipazione del nostro paese alle guerre della Nato. Che attua le misure necessarie a mettere fine alla complicità con sionisti di Israele e al protettorato USA-NATO: che si riappropria delle basi Usa-Nato su suolo italiano. Che risolve con effetto immediato tutti gli accordi che comportano il sostegno attivo del nostro paese alla guerra, come quelli di collaborazione delle università italiane con quelle d’Israele o come quello sottoscritto tra la Leonardo SPA e RFI in attuazione di direttive criminali imposte dall’Ue. Che epura gli agenti degli imperialisti USA-NATO, sionisti ed europei dalla Pubblica Amministrazione e dall’industria bellica.

Un governo che tiene aperte le aziende che gli speculatori vogliono chiudere o delocalizzare. Che le rimette in funzione facendo leva sugli operai che si sono organizzati per difenderle. Che investe le risorse economiche e umane su salute e sicurezza sul lavoro e attua le piccole e grandi opere necessarie a rimettere in piedi il paese prevenendo disastri climatici e idrogeologici annunciati.

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