[Sesto Fiorentino] Giù le mani dal Cartonificio Fiorentino!

A un anno di distanza Bruno Zago, il padrone del Cartonificio Fiorentino (nonché del maggior gruppo industriale italiano del settore, la Progest), riprova a chiudere la fabbrica dietro il paravento della delocalizzazione degli impianti a “soli” 50 km di distanza; il tutto senza aver messo nero su bianco niente, a Sesto si chiude e basta. Questo avviene dopo aver disertato per mesi i tavoli che dovevano monitorare l’attuazione dell’accordo siglato lo scorso anno, imposto dagli operai sestesi e con cui veniva sancito che la produzione non si sarebbe spostata fino a giugno 2024.

Quanto accade ci dimostra quanto poco vale la parola dei padroni, un insegnamento ampiamente appreso anche dalla vertenza GKN e dal comportamento di Francesco Borgomeo; la foto in evidenza del “patron” mostra bene il livello di tracotanza, megalomania e supponenza che questi soggetti hanno, e che gli va fatto passare.

Il processo di smantellamento della fabbrica è stato portato avanti in modo subdolo e strisciante con la manutenzione sempre più carente degli impianti (con conseguente innalzamento dei rischi di infortunio), la rarefazione del portafoglio ordini, un clima da caserma (prontamente respinto al mittente), il logorio della CIG a rotazione, un orizzonte nebuloso e indefinito sul piano industriale. Tutti segnali e avvisaglie “classiche” di come i padroni preparano il terreno dello smantellamento e della chiusura, una morte lenta che è tale perché imporla in modo troppo “spedito” può portare alla sacrosanta reazione e incazzatura di chi ci lavora, dei solidali, degli altri lavoratori e RSU del territorio.

Come dicevamo, per i padroni è normale non rispettare la parola data se ritengono che gli conviene e infatti quanto è successo non ha sorpreso gli operai e la RSU del Cartonificio, che ha prontamente dichiarato lo sciopero per martedì 17 ottobre con presidio ai cancelli dalle 14,30 alle 16,30. Invitiamo fin da ora i nostri collaboratori, simpatizzanti e contatti a parteciparvi e a portare la solidarietà; naturalmente l’invito è esteso alle organizzazioni operaie e popolari della Piana (e non solo) e ai lavoratori di ogni categoria a cominciare dai “vicini” della Ginori, ai collettivi studenteschi, ai sindacati sia confederali che di base, ai sestesi per stringersi intorno agli operai del Cartonificio e impedire l’ennesimo scempio che i capitalisti vogliono infliggere al nostro territorio.

E’ possibile impedire ai padroni di fare i loro porci comodi, è possibile impedire la liquidazione dell’ennesima eccellenza industriale del paese e di Sesto Fiorentino in particolare, è possibile impedirgli di cancellare 100 anni di lotte sindacali, diritti e storia. A pochi km ci sono la GKN e Mondo Convenienza, altre due vertenze simboliche del nostro paese e tuttora in lotta, che dimostrano l’importanza della solidarietà di classe (gli operai del Cartonificio sono sempre stati vicino ad entrambe) e l’urgenza di prendere in mano il nostro destino. Se continuiamo a lasciarlo “gestire” ai padroni e a governi come quello capitanato da Meloni, è evidente che ci si prospetta un futuro di miseria, degrado economico e sociale e guerra (militare, tra poveri)!

Fcciamo valere la forza della classe operaia organizzata e coordinata, del movimento comunista cosciente e organizzato che rinasce, delle masse popolari che vogliono farla finita con il marasma della crisi del sistema capitalista.

Solidarietà agli operai e alla RSU del Cartonificio Fiorentino!

Cacciamo gli Zago e i Borgomeo di turno, avvoltoi buoni solo a spolpare aziende e territori!

10, 100, 1000 iniziative di lotta contro delocalizzazioni, chiusure e licenziamenti!

Federazione toscana del Partito dei CARC

Rispondi

Iscriviti alla newsletter

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

I più letti

Articoli simili
Correlati

La Siria è sotto attacco di Usa e Israele

Morte all'imperialismo! Il Socialismo è il futuro dell'umanità!

Questioni di lotta di classe

Poco prima dello svolgimento del corteo del 30 novembre...

Perchè non sciopero?

Alcune esperienze di lavoratori e compagni del P.Carc

Di scioperi e d’intifada

Dalle piazze del 29 e del 30 novembre