L’otto e sciopero per insorgere!  

L’organizzazione trans-femminista, Non Una Di Meno, in vista della giornata internazionale della donna, ha lanciato un appello a delegate e delegati sindacali perché aderiscano allo sciopero indetto per quella giornata. Fino ad oggi le adesioni sono arrivate da USB, CUB, SI Cobas, Slai Cobas, USI (qui la lista aggiornata).

Quella dell’8 marzo non è una giornata isolata, deve essere la tappa di un percorso che porti alla giornata del 26 marzo, lanciata dal Collettivo di Fabbrica della GKN, e che prosegue oltre. La lotta delle donne per la parità di genere converge e deve convergere con la lotta contro lo smantellamento dell’apparato produttivo e per la salvaguardia del lavoro!

Anche per le donne la lotta per il lavoro è la battaglia principale!

La lotta per il lavoro oggi è determinante e urgente per le condizioni di vita di tutti quelli che sono costretti a lavorare per vivere. Per le donne il lavoro è il primo passo di emancipazione, significa inserirsi nella società, significa emancipazione economica. La lotta per la difesa del lavoro è lotta in difesa di tutti quei servizi pubblici che smantellati vanno a scaricarsi sulle donne. Per le donne è ancora più urgente avere legami, essere organizzate in collettivo, dentro il posto di lavoro per far valere tutta la propria forza.

Esperienze dalla GKN 
“La lotta della donna si unisce alla lotta per il lavoro perché c’è un unico filo conduttore. 
Prima di arrivare in GKN ho subito tanto sul lavoro perché ero sola. Il primo insegnamento è che da sole non si va da nessuna parte! In GKN sono entrata a lavorare in un ambiente prettamente maschile, ma chi dentro l’azienda mi ha fatto pressioni e mobbing è stata una donna e lo ha fatto perché voleva che usassi il mio ruolo per rompere l’unità che si stava creando tra operai degli appalti e operai interni. Una donna che faceva gli interessi dei padroni e che mi chiedeva di fare altrettanto. Io ho deciso di non farlo, di subire il demansionamento che mi è stato imposto per schierarmi invece dalla parte di operaie e operai. In questo percorso chi mi ha sostenuto per difendere il mio posto di lavoro sono stati proprio gli operai e in particolare quelli che fanno parte dell’ RSU. Se avessi avuto un collettivo come quello della GKN in altri posti di lavoro non avrei dovuto accettare determinate condizioni lavorative. La convergenza delle lotte nella classe operaia mette in luce che la questione di genere si può superare. Penso che partendo dalla classe operaia si possa avanzare anche nella lotta delle donne nel resto degli ambiti della società. Per questo convergere è importante! Dobbiamo combattere le divisioni tra donne e tra donne e uomini nella nostra battaglia comune. Uniti si vince, questa è l’arma per vincere.”

Convergere

La lotta contro lo smantellamento dell’apparato produttivo di beni e servizi del paese coinvolge donne e uomini, operai e operaie, lavoratori e lavoratrici, disoccupate e disoccupati. La riga di demarcazione non sta tra uomo e donna ma tra chi sfrutta, chiude, delocalizza, affama (donna o uomo che sia) e chi per vivere è costretto a lavorare, a difendere il lavoro e respingere tutti gli attacchi (uomini o donne che siano). Non si tratta di spartirsi la miseria tra uomini e donne delle masse popolari, ma di lottare e convergere per conquistare tutto.

Lottare e convergere per cosa?

L’8 marzo, come il 25 e il 26 marzo, è tappa del cammino per insorgere, per far emergere una nuova e diversa classe dirigente. Sono tappe che per essere delle armi nel costruire rapporti di forza diversi devono seguire gli insegnamenti e la spinta che viene dall’esperienza della lotta del Collettivo di Fabbrica GKN. Devono cioè essere strumenti per portare in piazza colleghe e colleghi, per costruire simili collettivi in ogni azienda e farne roccaforte di questa battaglia.



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