Con questa lettera intendiamo entrare nel merito della discussione (e anche chiarire alcuni equivoci) creatisi -in particolare nel dibattito sui social- nei giorni successivi alla manifestazione “No Paura Day” che si è tenuta a Colle lo scorso 27 maggio. Ci interessa, in particolare, soffermarci sui motivi che ci hanno portati a intervenire durante questa manifestazione e spiegare come mai il P.CARC, in tale occasione, ha citato il Comitato Risto&Bar di Colle Val d’Elsa.
Sulla partecipazione alla manifestazione “No Paura Day”
Innanzi tutto, c’è da chiarire che il P.CARC NON rientra fra gli organizzatori della manifestazione, la quale è stata promossa da alcuni liberi cittadini della zona, slegati da partiti alcuni. Tali organizzatori hanno concesso al P.CARC di portare il proprio contributo alla giornata attraverso un intervento dal palco.
Ora, è legittimo che vi chiediate come mai il P.CARC abbia avuto interesse nel partecipare a tale manifestazione, come mai, oltre a fare un intervento dal palco, abbia anche distribuito dei volantini nella piazza. Una manifestazione che è stata bollata come “no vax”, “no mask”, “negazionista”… Ebbene, la risposta è semplice: siamo comunisti, abbiamo il compito di stare dove stanno le masse popolari (cioè tutti quelli che per vivere hanno bisogno di lavorare), “stare” nel senso di “intervenire”, portare il nostro contributo, secondo l’analisi fatta dal nostro Partito, anche nel caso in cui essa non coincida -del tutto o in parte- con quella di chi ha promosso, in questo caso, la manifestazione.
E in quella piazza, di masse popolari, ce ne erano tante (alcune centinaia di persone)! Siamo comunisti, non possiamo permetterci di guardare dall’alto in basso nessuno. Per quanto riguarda le persone che erano in piazza, non si trattava di “una massa di ignoranti”, come sono state bollate anche da partiti di sinistra, ma principalmente di lavoratori, disoccupati, studenti scontenti della gestione che la classe dominante ha avuto riguardo alla pandemia. Persone che si sono rese conto delle numerose contraddizioni (possiamo andare a lavoro ogni giorno per non deludere Confindustria, ma non possiamo tornare a scuola in sicurezza oppure prenderci una birra al bar?) e che si pongono delle domande (molti di loro erano alla manifestazione anche solo per curiosare e cercare delle risposte).
Ecco, come P.CARC abbiamo visto la nostra partecipazione come un’occasione per arrivare ad un grande numero di persone pronte ad ascoltarci. Ci interessava essenzialmente parlare a loro, portando dei nostri contenuti.
Chi ha ascoltato il nostro intervento si renderà conto che non abbiamo lontanamente alluso al fatto che il Covid-19 non esista, che non sia così grave come lo dipingono, che i morti da Covid non sono davvero morti di Covid. Niente del genere! Secondo la nostra analisi, il virus esiste eccome, il punto è che la classe dominante non è stata in grado di fronteggiare la situazione: posti letto esauriti a causa di decenni di tagli alla sanità, focolai nei posti di lavoro a causa dell’assenza di adeguati DPI, milioni di giovani costretti ad una DaD alienante perché tenere le scuole aperte e in sicurezza costava troppo…
Insomma, la pandemia da Covid-19 ha portato alle estreme conseguenze contraddizioni che si manifestavano già da decenni e che sono intrinseche a questo sistema economico, il sistema capitalista, per il quale la classe dominante è costretta a mettere al centro la ricerca del profitto ad ogni costo, non la salute delle persone. Per questo diciamo che la vera malattia è il capitalismo e la cura è il socialismo, perché il socialismo è l’unico sistema nel quale la tutela del benessere pubblico ha il primato su tutto!
Sulla menzione del Comitato Risto&Bar di Colle Val d’Elsa
Innanzi tutto, occorre chiarire un equivoco: né gli organizzatori del “No Paura Day”, né il P.CARC hanno mai alluso al fatto che il Comitato avesse aderito alla manifestazione. Il Comitato è stato menzionato sia nell’intervento fatto al microfono che nei volantini distribuiti dal P.CARC in un contesto non inerente alla manifestazione: abbiamo detto che, davanti alla gestione criminale fatta dalla classe dominante della pandemia, tantissimi, dal basso, hanno reagito organizzandosi per far valere gli interessi del popolo. E’ il caso degli insegnanti del Comitato dei Lavoratori della Scuola di Siena, dei Giovani in Solidarietà di Colle Val d’Elsa, e sì, anche del Comitato Risto&Bar di Colle Val d’Elsa. Tutti esempi che noi abbiamo citato elogiandoli per l’esempio positivo che danno.
Come P.CARC siamo sempre stati al fianco dei ristoratori, dei baristi, delle piccole P.IVA che senza dubbio sono fra le categorie che più di tutte sono state massacrate dalla gestione della pandemia da Covid-19: eravamo alle varie manifestazioni che si sono svolte, a livello cittadino e regionale, abbiamo scritto un comunicato pubblico d’appoggio all’iniziativa “Noi Apriamo Sicuri” promossa dal Comitato Risto&Bar di Colle Val d’Elsa lo scorso 15 gennaio.
Come mai riteniamo, in quanto comunisti, di dover intervenire e supportare le lotte di queste categorie di lavoratori? Perché pensiamo che solo chi per vivere ha bisogno di lavorare sia sulla stessa barca. Perché pensiamo che lavoratori autonomi, P.IVA, lavoratori dipendenti delle aziende pubbliche e private debbano unirsi e organizzarsi in modo autonomo rispetto alla classe dominante, che dimostra sempre di più di non avere delle soluzioni accettabili per le masse popolari. Pensiamo che serva coordinarsi, insieme agli studenti e agli operai, per costruire un proprio governo di emergenza per fare fronte alla crisi!
Dal canto nostro, continueremo a sostenere e supportare il Comitato Risto&Bar come tutte le altre (numerose) realtà che si organizzano dal basso per cambiare -anche se nel loro piccolo- una società che non funziona, che nega il diritto al lavoro, all’istruzione pubblica, ad un’abitazione dignitosa per tutti.
Per concludere, vi invitiamo a riflettere sul ruolo che spesso hanno i giornali: talvolta, come è successo in questo caso, nei fatti hanno contribuito a metterci gli uni contro gli altri, alimentando equivoci e, crediamo, mettendo anche il Comitato Risto&Bar in una situazione scomoda.
La Sezione Siena-Val d’Elsa del P.CARC