Domenica 9 febbraio il P. CARC ha presentato la Scuola di base di italiano e storia A. Makarenko. L’iniziativa si è svolta presso il circolo ARCI Ballerini di Prato. È una sperimentazione che il Partito sta avviando in Toscana per rafforzare ed elevare la cura e formazione dei nostri compagni. Alle masse popolari serve studiare perché, a partire dai loro elementi più avanzati, devono imparare quanto serve per avere una visione scientifica integrale della società in cui vivono, diventare capaci di trasformarla e costruire la rivoluzione socialista.

La Segretaria Federale Toscana, portando il saluto all’iniziativa di lancio, ha letto una citazione di Makarenko, il pedagogo sovietico al quale è intitolata la scuola: “Dobbiamo educare un lavoratore colto ed evoluto. (…) egli deve sentire la dignità sua e della sua classe e (…) gli obblighi che ha verso la sua classe. Deve esser capace di subordinarsi al compagno e di dare ordini al compagno. Deve essere un attivo organizzatore (…) deve saper dominare se stesso e saper influenzare gli altri. (…) Deve esser (…) capace di lottare e di costruire, capace di vivere e amare la vita: deve essere felice e non soltanto nel futuro ma in ogni giorno presente della sua vita.”

La scuola pubblica gestita dalla borghesia e dal clero, però, risponde poco e sempre meno all’esigenza di imparare a dirigere, organizzare, comprendere i rapporti sociali per essere capaci di trasformarli. Essa mortifica i proletari. Chi impara a ragionare e dirigere lo fa perché privatamente può reperire le risorse per farlo. La ragione è evidente: la borghesia e il clero hanno tutto l’interesse che il proletariato non si emancipi. Inoltre, la crisi generale avanza e la scuola pubblica è sotto attacco: lo Stato della borghesia riduce le risorse per la scuola e le università pubbliche, mentre sostiene le scuole private, campo dove la Chiesa di Roma è padrona.

Il P.CARC da quasi un decennio sta organizzando un sistema per diffondere la scienza comunista tra le varie classi delle masse popolari. Il frutto più recente di questo orto che il Partito coltiva è la Scuola Makarenko, sulla linea dei gloriosi tentativi di scuola di partito da parte di Gramsci e del primo PCI nei primi anni ‘20 dello scorso secolo e che non hanno avuto uguali fino a oggi. Nel 1925, a bilancio di quell’esperienza, Gramsci scriveva che “né uno studio oggettivo, né una cultura disinteressata possono aver luogo nelle nostre file”. La mancanza di un legame tra lo studio e il movimento pratico di emancipazione della classe è la contraddizione fondamentale che mina alla radice la scuola borghese e che solo il movimento comunista nelle sue scuole può risolvere.

Iniziamo a costruire le scuole di base dalle nostre file. Finché non abbiamo il potere, la nostra capacità di istituire scuole è limitata. Creiamo le poche scuole compatibili con i nostri mezzi e le nostre risorse, aperte solo ai membri e simpatizzanti del P. CARC che hanno già il livello di adesione alla causa della rivoluzione socialista necessario per dedicarsi alla scuola con la costanza e la disciplina necessarie. È un primo passo al quale seguiranno altri. Scuole di questo genere nasceranno ovunque in Italia e nel mondo, via via che la rivoluzione socialista progredisce e già da oggi il Partito chiama chiunque ne abbia volontà ad attivarsi perché iniziative del genere abbiano seguito.

A oggi, gli allievi scelti hanno già sostenuto le prime lezioni con determinazione ed entusiasmo tanto da contagiare altri che hanno subito chiesto di aderire. A loro il Segretario Generale del (n)PCI ha scritto: “Quando imparare vi sembrerà faticoso, domandatevi perché i padroni non vi hanno fatto imparare nelle scuole, quando eravate bambini, quello che ora la Scuola di base Makarenko vi insegna. (…) Imparando a leggere e a scrivere e imparando la storia del nostro paese voi fate il primo passo per imparare a organizzare le masse popolari e a indicare loro cosa fare”. A loro va tutto il sostegno del P. CARC.

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