[Reggio Emilia] Estendiamo la vigilanza democratica e il controllo popolare nei quartieri!

Reggio nell’Emilia, 10 giugno 2019
La sicurezza dei quartieri e delle città dipende dal controllo popolare! Estendiamo la vigilanza democratica!
La vera e unica sicurezza è data da un lavoro utile e dignitoso per tutti!

A distanza di poco più di 8 mesi dall’ultimo episodio, nella notte tra venerdì 7 e sabato 8 giugno, la casa della nostra compagna Cinzia Montanaro (membro della sezione “Lidia Lanzi” del Partito dei CARC di Reggio Emilia) è stata oggetto di una nuova “visita”: come in precedenza, i “ladri” non hanno portato via nulla, a parte una modica cifra in contanti! A distanza di pochi mesi quindi, assistiamo a uno stesso modus operandi di intrusi che rischiano di entrare in un appartamento, smuovono qualche cassetto e zaino, e se ne vanno senza portarsi praticamente via niente. Se non altro, è un po’ strano.
L’edificio, in zona Pappagnocca, è già stato oggetto di furti in passato e ciò fa pensare che l’appartamento della compagna sia solamente un ennesimo obiettivo di una lunga lista di intrusioni: come ad ottobre, la stranezza dell’accaduto ci porta a non escludere totalmente la possibilità che questa effrazione sia di altra natura, tesa ad intimorire nuovamente la compagna e a mandare un messaggio all’organizzazione politica di cui fa parte stante il lavoro politico cittadino che svolge.
Molta l’attenzione delle Forze dell’Ordine nei confronti della nostra area politica, la Carovana del (nuovo) PCI, che si esprime ancora oggi in diversi procedimenti come quelli intentati contro Rosalba Romano, membro del P. CARC, per l’attività di Vigilanza Democratica (udienza a Milano il 25.9) e contro Mattia Cavatorti del Partito dei CARC, insieme a Gianmarco de Pieri del TPO di Bologna, per aver difeso il 25 aprile 2014 la nostra città dalle scorribande leghiste (qui il comunicato post udienza, mentre l’ultima sarà il 17.9 a Reggio E.). Per queste ragioni, e per casi simili già evidenziati in passato, la nostra vigilanza resta alta e non escludiamo nessun movente per questa ulteriore visita. In ogni caso, non c’è da sorprendersi se le istituzioni, gli organi di controllo, i garanti, i pubblici uffici e tutto l’apparato dello Stato non tutelano gli interessi delle masse popolari e declinano, come prassi corrente e oggettiva, la repressione al di fuori dell’alveo della “legalità”.

L’unica forza che può realmente tutelare gli interessi delle masse popolari, è la forza che nasce dall’unione dei comunisti con la classe operaia e con il resto delle masse popolari: la sicurezza dei singoli quartieri e per esteso delle città è strettamente legata al controllo popolare che deve mettere al centro della sua azione la lotta contro la guerra tra poveri! Il degrado e la così detta “micro criminalità” sono prodotti di questo sistema che si fonda sul benessere di pochi e lo sfruttamento dei molti: solo la battaglia per un lavoro utile e dignitoso per tutti, a partire dai lavori di pubblica utilità che servono realmente al territorio, permetterà, ad esempio, di “riqualificare” le Officine Reggiane e la zona stazione, sempre più oggetto dell’attenzione “mediatica” da parte della Questura e della rincorsa “a destra” del Partito Democratico cittadino con le sue soluzioni reazionarie al disagio sociale. Questa organizzazione delle masse popolari darà forza alla creazione di una nuova gestione delle nostre strade e delle relazioni sociali sulle quali camminano.

Con questa denuncia pubblica dell’accaduto approfittiamo per invitarvi tutte e tutti a incontrarci ai banchetti dei lavori che servono e per il controllo popolare che promuoveremo nei prossimi giorni a partire dai quartieri Rosta Nuova e Pappagnocca (zona parco Il noce nero, il 18 giugno, dalle h. 18) e successivamente nel quartiere San Pellegrino (al Parco delle Caprette) perché la vittoria al ballottaggio della coalizione del PD comporta una chiara prospettiva per gli operai e per le masse popolari: organizzarsi, mobilitarsi e assumere il ruolo di nuova autorità pubblica che affronta i problemi e le contraddizioni provocati dalla crisi e impone misure di emergenza per affermare i propri interessi.

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