Allargare la denuncia e le proteste contro la partecipazione della Repubblica Pontificia alla guerra imperialista

I bombardamenti sulla Siria compiuti il 14 aprile dalle Forze Armate USA, britanniche e francesi allungano la lista interminabile dei bombardamenti degli USA e dei loro alleati e satelliti contro la Siria e si aggiungono a quelli israeliani divenuti sistematici. La crisi generale del capitalismo si trasforma in una guerra sempre più larga e sanguinosa che per ora colpisce soprattutto i paesi oppressi dal sistema imperialista mondiale, in particolare quelli retti da Stati che frappongono ostacoli al saccheggio imperialista delle loro risorse e alla libertĆ  d’azione dei gruppi imperialisti. Solo lo sviluppo della rivoluzione socialista in almeno alcuni dei paesi imperialisti porrĆ  fine a questo corso catastrofico delle cose.

L’ipocrisia delle autoritĆ  della Repubblica Pontificia non conosce confini. Prestano tutti i servizi (basi, porti, supporto logistico, rifornimenti, sostegno propagandistico) alle Forze Armate dei paesi aggressori, ma ufficialmente dichiarano di non partecipare alla guerra, di auspicare la pace: recitano con Papa Bergoglio le stesse preghiere di amore e di pace. Tutto questo in violazione della Costituzione e delle leggi. La Costituzione del 1948 dichiara che l’Italia ripudia la guerra. Le leggi dicono che il governo Gentiloni ĆØ abilitato solo all’ordinaria amministrazione.

I magistrati di Palermo il 20 aprile scorso hanno chiuso il processo sulla trattativa Stato Mafia e confermato il carattere criminale delle autoritĆ  della Repubblica Pontificia: hanno condannato gli ufficiali CC che hanno fatto da intermediari tra le autoritĆ  di Roma e la Mafia di Palermo. Ma i magistrati non hanno osato nominare le autoritĆ  di Roma. Ben comprensibile, perchĆ© chi ha osato anche solo accennare a venir meno all’omertĆ , ha fatto una brutta fine. Il volto ipocrita e criminale della Repubblica Pontificia si conferma in ogni mossa delle sue autoritĆ : nell’aggressione alla Siria e nel processo di Palermo.

Noi comunisti dobbiamo appoggiare la denuncia di questo volto e le proteste contro le operazioni criminali del governo della Repubblica Pontificia, portare in ogni iniziativa le parole d’ordine dell’organizzazione delle masse popolari autonoma dal sistema politico borghese, dai suoi partiti e dai suoi sindacati, tesa a costituire un governo d’emergenza delle masse popolari organizzate, smascherare l’intossicazione dei mezzi di comunicazione di massa del regime che fomentano la mobilitazione reazionaria delle masse popolari.

ā€œIl peccato originale della Federazione Russa, da cui derivano tutti gli attacchi di cui ĆØ bersaglio e la preparazione dell’opinione pubblica a ulteriori attacchi, ĆØ quello di essere l’unico paese che ha un livello di armi di distruzione di massa e un livello di ricerca e produzione di armamenti tali da impedire alla ComunitĆ  Internazionale degli imperialisti europei, americani e sionisti di ricattare o intervenire liberamente nei paesi che pongono ostacoli o freni alle libere scorrerie dei gruppi imperialisti. Detto in altri termini, se non ci fosse la Russia con queste caratteristiche la ComunitĆ  Internazionale avrebbe una libertĆ  di manovra più ampia: potrebbe interferire e intervenire più liberamente in Cina, in Corea del Nord, in Venezuela, in Iran, in Siria cosƬ come aveva fatto in Iraq e in Libia.

In secondo luogo la Russia pone dei limiti al potere degli imperialisti USA in Europa, facendo da retroterra ai gruppi imperialisti europei: per questo i gruppi imperialisti USA fomentano in Europa l’ostilitĆ  contro la Federazione Russa.

La vicenda dell’avvelenamento dell’ex spia russa ĆØ un pretesto, basta domandarsi che interesse aveva la Russia ad avvelenarlo. La politica ĆØ talmente costruita sul segreto che la ricostruzione dei singoli fatti non ci mettiamo neanche a farla! Ma il corso delle cose ĆØ questo: la Russia limita la libertĆ  di manovra della ComunitĆ  Internazionale nel mondo (e in secondo luogo il potere degli USA in Europa)ā€ – da Sulla ā€œguerra diplomaticaā€ della ComunitĆ  Internazionale contro la Federazione Russa, Agenzia Stampa del P.CARC, 4 aprile 2018

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