Sabato 29 marzo si svolgerà la presentazione del corso sul Manifesto Programma del (nuovo) Partito Comunista Italiano che si terrà a Viareggio, presso la sede dell’Associazione Petri. Quello che segue è il saluto che il segretario generale del CC del (n) PCI, compagno Ivan, ha inviato per l’occasione. Lo pubblichiamo e lo rilanciamo invitando i compagni a leggerlo e a farlo proprio. Li invitiamo, in particolare, a raccogliere l’appello ivi contenuto a proposito dell’importanza della teoria rivoluzionaria come guida della propria azione. Dobbiamo studiare per imparare a ragionare, per capire i motivi del catastrofico corso delle cose e come porvi fine.
La vittoria è possibile: dipende da noi, da noi comunisti dei paesi imperialisti in modo particolare.
Buona lettura!
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Saluto di Ivan, segretario generale del CC del (n)PCI, alla presentazione del corso sul Manifesto Programma del (nuovo)Partito Comunista Italiano,promossa dal Centro di Formazione del P.CARC presso l’Associazione Petri di Viareggio
Cari compagni,
a nome del (n)PCI ringrazio il compagno Paolo Babini del Centro di Formazione del Partito dei CARC che ha chiesto il saluto del (n)PCI a questa presentazione del corso sul Manifesto Programma del (nuovo)Partito Comunista Italiano.
La partecipazione del (n)PCI a quest’iniziativa è importante per tre ragioni:
1. perché il Manifesto Programma (MP) illustra, sulla base della scienza comunista e del bilancio dell’esperienza, la strada attraverso la quale le masse popolari del nostro paese porranno fine al catastrofico corso delle cose imposto dalla borghesia imperialista e dalle altre classi dominanti e daranno inizio a una nuova fase della loro vita, insieme al resto dei popoli che in ogni paese resistono e lottano. Affinché il nuovo corso delle cose prevalga, occorre un partito comunista – la “mente” che dirige il processo rivoluzionario – che mobilita e organizza le masse popolari (alla cui testa vi è la classe operaia) sulla base di una strategia ferma e di una tattica flessibile;
2. perché il corso sul MP è organizzato dal Partito dei CARC, partito di comunisti nostro fratello;
3. infine, ma non per importanza, perché il corso si tiene nella città dove, a seguito del convegno del 21-22 novembre 1992 organizzato dai Centri di documentazione Filorosso di Milano e di Viareggio, sono nati i Comitati di Appoggio alla Resistenza – per il Comunismo (CARC). Il convegno fu un evento importante per la rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato (MCCO) del nostro paese poiché – dopo il riflusso del movimento rivoluzionario, aggravato nel nostro paese dal pentitismo e dalla dissociazione dalla lotta armata condotta dalle Organizzazioni Comuniste Combattenti negli anni ‘70-80 – sviluppava in termini organizzativi quanto già raccolto attorno ai Comitati contro la repressione e metteva a frutto il lavoro di bilancio e analisi fatto dalla rivista Rapporti Sociali negli anni precedenti. È stato un salto di qualità nella costruzione di un’area politica (la Carovana del (n)PCI, appunto) che si dava i mezzi ideologici e organizzativi per portare a compimento l’impresa che nel secolo scorso i nostri predecessori, per limiti ed errori comuni a tutto il movimento comunista dei paesi imperialisti, non sono riusciti a compiere: fare dell’Italia un nuovo paese socialista.
La nascita dei CARC ha dato infatti il via al lavoro, condotto tra il 1992 e il 1999, per creare le condizioni necessarie a ricostruire il partito comunista; sulla base di questo lavoro, nel 1999, è stata costituita la Commissione Preparatoria del congresso di fondazione del (n)PCI, la quale ha chiamato a raccolta le numerose Forze Soggettive della Rivoluzione Socialista del nostro paese intorno all’obiettivo di costruire il partito comunista clandestino: la clandestinità non è solo uno strumento indispensabile per far fronte alla repressione, ma è anzitutto strumento indispensabile per promuovere e dirigere la guerra popolare rivoluzionaria di lunga durata, quindi per adottare effettivamente la strategia che il bilancio dell’esperienza della prima ondata della rivoluzione socialista nel nostro paese e nel mondo ha dimostrato essere la strategia universale della rivoluzione socialista. Su questa base siamo arrivati, nel 2004, alla fondazione del (n)PCI. Con la fondazione del (n)PCI noi comunisti italiani ci siamo proposti di far superare al MCCO i limiti che, nonostante gli insegnamenti di Lenin e di Stalin e quelli di Antonio Gramsci nei pochi anni (dalla fine del 1923 al novembre del 1926) in cui lo diresse, il primo PCI non ha superato e che gli hanno impedito di instaurare il socialismo nel nostro paese.
Quelli che non si spiegano perché le masse popolari e la classe operaia dei paesi imperialisti non hanno instaurato il socialismo nel secolo scorso e perché è stata dissolta l’Unione Sovietica, il paese socialista creato in quello che all’inizio del secolo scorso era l’anello debole della catena dei paesi imperialisti, non sono in grado di promuovere e guidare la rivoluzione socialista di cui il nostro paese e tutto il mondo hanno bisogno oggi.
Il MP del (n)PCI risponde a questa questione, spiega perché non abbiamo instaurato il socialismo e quindi indica anche la via che dobbiamo seguire per arrivare a instaurarlo. Ovviamente la indica in termini generali, pone le basi per capire cosa fare nelle situazioni particolari, nelle circostanze concrete in cui lottiamo. Ma il suo studio insegna a ragionare e trovare soluzioni, la via da seguire nei casi particolari in cui concretamente ci troviamo.
Per questo è importante che i compagni lo studino con fervore e con spirito critico. Non accontentatevi di risposte generiche. Il nostro MP illustra perché, nonostante le eroiche lotte condotte da milioni di proletari e di altri esponenti delle classi sfruttate e oppresse, non abbiamo ancora instaurato il socialismo in nessuno dei paesi imperialisti. Lo illustra più in dettaglio per quanto riguarda il nostro paese e indica la via da seguire.
A quanti, tra le migliaia di compagni che aspirano a riprendere in mano la bandiera della lotta per l’Italia socialista e perseguire l’obiettivo che non è stato raggiunto con la gloriosa vittoria della Resistenza al nazifascismo, di cui quest’anno ricorre l’80° anniversario e di cui la città di Viareggio è un eroico esempio, si domandano “cosa succederà?”, diciamo: succederà quello che i comunisti coscienti e organizzati mobiliteranno e guideranno le masse popolari a far succedere, forti della strategia e della tattica elaborate alla luce del marxismo-leninismo-maoismo e della comprensione dei limiti ed errori che hanno impedito al primo PCI di instaurare il socialismo dopo aver guidato vittoriosamente la Resistenza partigiana.
L’insofferenza delle masse popolari nei confronti della borghesia cresce quanto più aumenta la crisi generale della società borghese. In questo contesto, il fattore determinante è l’avanzamento della rivoluzione socialista nei paesi imperialisti e quindi la rinascita in essi del MCCO che applica le lezioni del bilancio della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria (1917-1976). Occorre che gli elementi più capaci e generosi delle masse popolari superino la sfiducia sedimentata tra di esse dalla borghesia e dal clero e si arruolino nella Carovana del (n)PCI, dedicando senza riserve le loro energie intellettuali, morali e materiali alla causa della rivoluzione socialista.
La vittoria è possibile, dobbiamo combattere e vincere dipende da noi. Ma dobbiamo studiare. La borghesia e il clero fanno di tutto per distoglierci dallo studio. Il MP illustra le principali manovre che mettono in opera. Studiare è difficile e faticoso. Non a caso la borghesia e il clero hanno trasformato le scuole da istituzioni dove insegnavano a ragionare in istituzioni dove nei casi migliori insegnano un mestiere. Da quando 50-60 anni fa abbiamo imposto alla borghesia e al clero di aprire le scuole pubbliche a tutti, anche ai figli dei proletari e degli altri lavoratori, passo dopo passo hanno cambiato i programmi e hanno ridotto le scuole pubbliche a scuole di mestieri. Il corso sul nostro MP deve invece insegnare a ragionare, a capire le ragioni del catastrofico corso delle cose e cosa fare per porvi fine.
Auguro che il corso sia questo per chi lo frequenterà con passione e impegno, con continuità, senza risparmiare le domande e la ricerca delle risposte. Auguro vivamente buon lavoro e grandi successi al docente e agli alunni del corso: che questi ultimi siano numerosi e ben consapevoli che la loro partecipazione attiva alla rivoluzione socialista è fondamentale ai fini del successo dell’impresa! Il futuro del nostro paese e del mondo lo decideranno le masse popolari organizzate! Esso dipende dall’opera di mobilitazione, orientamento e organizzazione dei comunisti.
Compagno Ivan, segretario generale del CC del (n)PCI