Il P.Carc aderisce e partecipa alla manifestazione indetta da Potere al Popolo e Prc per il 15 marzo a Roma, in Piazza Barberini


Boicottare le manovre reazionarie per il riarmo dell’Europa e l’economia di guerra

L’appello a manifestare il 15 marzo “per l’Europa e i valori europei” che è stato lanciato da Michele Serra sulle pagine di Repubblica (che è stato cioè lanciato dai servi italiani della Von der Leyen) ha avuto l’effetto di un terremoto.
In primo luogo perché la melassa “democratica” e “progressista” di cui è stato ammantato è marcita in poche ore: il tempo che la Ue si schierasse per continuare a oltranza la guerra in Ucraina e che Ursula Von der Leyen annunciasse il piano da 800 miliardi di euro per il il riarmo europeo e le chiacchiere dei vari Michele Serra si sono rivelate per quello che sono, un tentativo di circonvenzione.
La causa del terremoto è dunque ben evidente: non esiste più nessun paravento capace di nascondere la natura della manifestazione e la manifestazione obbliga tutti a schierarsi. È dunque lacerato il governo Meloni (con Forza Italia che caldeggia il riarmo europeo e Fratelli d’Italia che non può opporvisi apertamente) ed è lacerato il Pd (Da Gentiloni a Prodi a Bonaccini non lo mandano nemmeno a dire, lo dicono apertamente: riarmo!). È lacerato il M5s (si ripropone la questione dell’abbraccio mortale con il Pd) che vuole tenere i piedi in più staffe, NON è lacerata Avs che non cerca neppure giri di parole per sostenere “il sistema di difesa comune europeo” (ma si guarda bene dal dire come lo si fa, questo sistema comune di difesa, senza la spesa del riarmo agitata dalla Von der Leyen).
Ma soprattutto è lacerata la Cgil, dopo che migliaia di iscritti, delegati e funzionari di tutte le categorie hanno espresso palesemente opposizione all’adesione che Landini ha dato alla manifestazione e che ha ribadito NONOSTANTE le mille manifestazioni di dissenso (anche con episodi sparsi, ma non isolati, di tessere stracciate e compilazione dei moduli di annullamento dell’iscrizione). E lacerata è l’Anpi, i cui vertici si sono nascosti dietro la nauseabonda “libertà di coscienza di partecipare alla manifestazione” che equivale alla libertà di coscienza di mettere sotto la suola delle scarpe dei guerrafondai l’articolo 11 della Costituzione.

L’appello a sostenere i “valori europei” quali la guerra, il riarmo, l’economia di guerra e la continuazione della devastazione dello stato sociale per ingrassare i profitti di Leonardo ha in effetti spaccato il paese. E questo è positivo.
Alla cricca schiumosa che guida il raduno del 15 marzo in Piazza del Popolo sotto le bandiere della Ue, Potere al Popolo e Prc hanno opposto una mobilitazione contro il riarmo, la guerra e l’economia di guerra che si svolgerà sempre a Roma, in piazza Barberini, alle 15. Il P.Carc aderisce e partecipa a questa mobilitazione insieme alla folta schiera degli aderenti che va ingrandendosi.
Non solo. Per il 15 marzo erano già state convocate manifestazioni di carattere locale che incarnano lo stesso spirito di quella che si svolgerà in piazza Barberini [facciamo solo l’esempio di Napoli, dove si svolgerà la manifestazione con la parola d’ordine “Gaza non è in vendita” sotto il Consolato Usa], ebbene quelle mobilitazioni territoriali sono occasione per allargare al resto del paese le stesse parole d’ordine e le stesse prospettive di chi manifesterà in Piazza Barberini.
Il P.Carc aderisce e partecipa alla manifestazione che si svolgerà in Piazza Barberini a Roma e sostiene tutte le manifestazioni locali, adoperandosi in particolare per farle diventare, tutte, momento di incontro, di confluenza e di lotta per la marea di lavoratori traditi dai vertici dei sindacati di regime. La guerra può essere fermata. Il riarmo può essere impedito. Fermiamole con la lotta, l’unità e l’organizzazione. Il 15 marzo tutti in piazza!

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