Saluti comunisti dalla Cina e dagli USA

Sono interessanti, e meritano analisi e diffusione, i saluti inoltrati all’Assemblea Nazionale di Prospettiva Unitaria tenuta a Roma il 25 gennaio 2025. Riportiamo, facendo seguire alcune considerazioni, saluti che arrivano da esponenti del movimento comunista della Cina e degli USA.

Saluti da Li Song-yang del PARTITO COMUNISTA CINESE

Cari compagni e compagne,

saluti rivoluzionari per l’unità dei comunisti e per la costruzione di un partito comunista per le classi lavoratrici in Italia!

Oggi il mondo sta vivendo “grandi cambiamenti, mai visti in un secolo”, con il vecchio mondo che muore e il nuovo mondo che sta nascendo. In questo processo, l’umanità è minacciata dall’immenso pericolo della Terza Guerra Mondiale e della guerra nucleare. Tuttavia (come suggerisce il carattere cinese che si usa per la parola crisi (“危机 -weiji- (危 – wei: pericolo; 机 – ji: opportunità)”, la crisi è sempre foriera di nuove opportunità. Crediamo che la fiamma della speranza nasca sempre nell’oscurità e che, con l’unità e gli sforzi dei compagni, una singola scintilla potrà innescare un incendio nella prateria.

È mia sincera speranza che i compagni italiani accendano questa fiamma e la facciano ardere sempre più luminosa. Così un giorno, la luce del comunismo potrà brillare in tutto il mondo!

I miei migliori auguri di buon lavoro,

Li Song-yang dirigente del Partito Comunista Cinese

Saluti da Saluti da Derek Luo della Lega della Gioventù Comunista Cinese

Congratulazioni vivissime!

Accolgo con piacere i nuovi progressi del movimento comunista in Italia.

Citando Mao Zedong: i tre principali stili di lavoro del partito comunista sono:

  • primo: la combinazione tra teoria e pratica;
  • secondo: il legame stretto con il popolo;
  • terzo: l’autocritica.

 I compagni di tutto il mondo attendono con impazienza di assistere al vostro successo.

Lavoratori di tutto il mondo, unitevi!

Derek Luo

 della Lega della Gioventù Comunista Cinese

Un saluto fraterno dal Partito Comunista Americano e dal “Midwestern Marx Institute”

Cari compagni, care compagne,

il Partito Comunista Americano ed il “Midwestern Marx Institute” vogliono esprimervi le più sincere e profonde congratulazioni per il vostro, di questi tempi ancor più eroico, lavoro unitario volto alla costruzione del Partito Comunista in Italia.

Il vostro Paese è stato sempre in prima linea nel contributo allo sviluppo del pensiero marxista-leninista, ha dato al mondo dei giganti come Antonio Gramsci e, più recentemente, come Domenico Losurdo. 

Il vostro Paese ha una ricca tradizione di lotta che dà ferme basi al vostro progetto di rilancio di una forza comunista.

Ricordiamo una riflessione di Gramsci, così tanto confacente al nostro tempo: “Viviamo in un’età in cui il vecchio sta morendo e il nuovo non è ancora nato”.

 Il vostro movimento, diretto a costruire un Partito Comunista che superi sia l’infantilismo di certa sinistra estrema che lo sciovinismo sociale e l’opportunismo della destra, è parte e protagonista importante della nascita di un nuovo mondo.

Siamo onorati nel porgervi le nostre congratulazioni per i vostri sforzi unitari, per la causa della costruzione del Partito Comunista, che svolgerà un ruolo decisivo nella storia d’Italia.

Con la nostra piena solidarietà,

Carlos I. Garrido

Responsabile Scuola Quadri del Partito Comunista Americano e Direttore del “Midwestern Marx Institute”.

Le ragioni per cui evidenziamo questi documenti sono più d’una.

  • Una ragione è la rilevanza del movimento comunista della Cina per la sua storia passata e presente. La Repubblica Popolare Cinese è un paese socialista e ha ruolo da protagonista nel costituire un polo in contrasto con la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti sul piano economico, politico, sociale e culturale. Quanto arriva dal movimento comunista della Cina, dal suo Partito comunista e dalle sue organizzazioni, merita attenzione e studio.
  • Altrettanto rilevante è il movimento comunista degli USA, il primo tra i paesi imperialisti. È di importanza cruciale che in USA sia costituito un Partito comunista capace di costruire la rivoluzione socialista nel paese, capace di fare degli USA un nuovo paese socialista. Anche in questo campo massima attenzione e studio sono necessari.
  • Il saluto di Li Song-yang del Partito comunista cinese ha più di un riferimento che combacia con un testo fondamentale per il nostro Partito dei CARC, il Manifesto Programma del (nuovo)Partito comunista italiano[1] (MP)Dalla Premessa di questo testo riportiamo quanto segue:

Il mondo in cui viviamo è scosso da un capo all’altro da forti convulsioni. Sono le convulsioni della morte del vecchio e della nascita del nuovo mondo, della scissione del vecchio mondo in due: una parte che va a morire e l’altra che darà vita alla società comunista, una nuova fase della storia dell’umanità.

(…)

La nuova crisi generale del capitalismo, iniziata negli anni ‘70 del secolo scorso, induce la borghesia ad allargare e rendere più feroce la guerra di sterminio non dichiarata che essa conduce contro le masse popolari ovunque, in ogni angolo del mondo, anche nei paesi imperialisti, anche dove la sua guerra non si è ancora tradotta in aggressioni militari né in guerre civili dispiegate.

La crisi materiale, morale, intellettuale e ambientale che affligge l’umanità intera e spaventa tante persone, sia tra le masse popolari sia nella borghesia imperialista, conferma con la sua gravità la profondità della trasformazione che l’umanità deve compiere.

Le condizioni che la borghesia imperialista impone alle masse popolari sono talmente feroci e insopportabili, che la lotta contro la borghesia imperialista esplode in mille forme, soprattutto nei paesi oppressi. Dove i comunisti non sono ancora in grado di esserne la direzione, sono forze politiche di altre classi che la dirigono, con i limiti e nelle forme dettati dalla loro natura.

Ma nella lotta per far fronte agli effetti devastanti delle contraddizioni del capitalismo, rese nuovamente laceranti in tutti i paesi dal procedere della sua seconda crisi generale, in ogni angolo del mondo rinasce il movimento comunista. Esso rinasce sulla base del marxismo-leninismo-maoismo: la concezione del mondo e il metodo di azione e di conoscenza elaborati dall’esperienza del movimento comunista e in particolare dall’esperienza della prima ondata della rivoluzione proletaria mondiale.[2]

Dalla comparazione dei testi vediamo

  • che l’antitesi tra vecchio e nuovo risalta nel documento del compagno del PCC, di quello del PCA, della premessa del MP. 
  • Vediamo che il compagno cinese così come i compagni del (nuovo)PCI ci dicono che il nuovo sta nascendo, mentre il compagno americano, citando Gramsci, dice che “il nuovo non è ancora nato”. Vale la pena spaccare il capello in quattro sull’argomento? Sì. Il Partito dei CARC se ne è occupato nel 2016 (vedi https://www.carc.it/2016/12/30/la-rete-dei-comunisti-dice-il-vecchio-muore-e-il-nuovo-non-puo-nascere-discutiamone/) a seguito dell’intervento al riguardo del (nuovo)PCI con il suo Avviso ai Naviganti 66 (vedi in http://www.nuovopci.it/dfa/avvnav66/avvnav66.html. In estrema sintesi, tra chi sostiene che il nuovo è in corso e chi dice che ancora ha da venire (e ancora di più chi dice che non può venire) c’è la differenza tra il fare la rivoluzione (costruirla passo dopo passo, battaglia dopo battaglia, campagna dopo campagna, come si costruisce una guerra) e l’aspettare che la rivoluzione scoppi. Il Partito dei CARC, come vedrà chi andrà a visitare i siti indicati, è nella posizione del compagno del PCC e in quella dei compagni del (nuovo)PCI: il nuovo sta nascendo. La rivoluzione si costruisce e si costruisce come una guerra, una Guerra Popolare Rivoluzionaria di Lunga Durata (GPRdLD) la cui migliore descrizione e la cui più alta applicazione è quella di Mao Tse tung, che la diresse fino alla vittoria. L’attuale passo che la GPRdLD compie nel nostro paese consiste nella creazione di un governo d’emergenza, un Governo di Blocco Popolare che si erga a difesa degli interessi delle masse popolari contro i governi delle Larghe Intese che si sono succeduti nei decenni, tutti mirati a trainare il nostro paese verso la miseria crescente e la guerra.
  • Il compagno cinese ci dà l’etimologia della parola “crisi” nella sua lingua. L’indicazione è preziosa. Mostra che la crisi è negativa in quanto incide sulle condizioni materiali e spirituali degli uomini, ma è positiva in quanto li spinge a trasformarsi. Il senso negativo del termine è impresso al senso comune dalla classe dominante: è la borghesia imperialista che tenta disperatamente di mantenere lo status quo e il proprio dominio, e disperatamente aspetta che la crisi passi. Il senso positivo del termine è impresso dal movimento comunista, secondo il quale, come dicono i compagni del (nuovo)PCI, “la crisi materiale, morale, intellettuale e ambientale che affligge l’umanità intera e spaventa tante persone, sia tra le masse popolari sia nella borghesia imperialista, conferma con la sua gravità la profondità della trasformazione che l’umanità deve compiere”.
  • Il doppio significato della parola vale anche per la lingua italiana, e lo ritroviamo nelle parole “critica” e “autocritica”, quest’ultima citata dal compagno della Lega della Gioventù Comunista Cinese. “Critica” significa individuare nel nostro interlocutore quanto di negativo deve togliere da sé perché il positivo si sviluppi liberamente, “autocritica” significa la stessa cosa, ma in questo caso è l’individuo stesso che da sé toglie il negativo e libera il positivo, e si trasforma. Senza questa trasformazione nessuna rivoluzione socialista è possibile. Rivoluzione socialista significa non solo trasformazione del mondo, ma anche trasformazione di noi stessi, a partire da noi che ci qualifichiamo come comunisti, come trasformatori rivoluzionari dell’esistente.

Questi cenni che ci arrivano da altri paesi rafforzano la nostra fiducia nell’opera che portiamo avanti in Italia e nel carattere scientifico della concezione che ci anima e ci guida. Il nostro futuro è il socialismo. Viva il movimento comunista internazionale! Avanti, fino alla vittoria!


[1] Ed, Rapporti Sociali, Milano, 2008.

[2] MP, pag. 3.

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