Cronache della lotta di classe negli Usa

Da https://fightbacknews.org/, sito di Freedom Road Socialist Organization

Intraprendiamo con lo scritto che segue a dare informazioni periodiche su stato e sviluppo della lotta di classe negli USA, a partire da novembre 2024 fino a gennaio 2025. Questi primi dati sono tratti dal sito di Freedom Road Socialist Organization, [“Organizzazione Socialista Strada della Libertà”, da qui in poi FRSO, NdT] un organismo marxista leninista attivo dalla metà degli anni Ottanta dello scorso secolo. Gli articoli riflettono la sua impostazione politica. La traduzione, per quanto libera, si attiene ai testi dei compagni statunitensi. 

Indice

8 dicembre. La NATO, il movimento contro la guerra e il declino dell’imperialismo statunitense

Intervento di Freedom Road Socialist Organization alla fondazione del Coordinamento Nazionale contro la Nato a Bologna

Su invito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo (CARC), Michela Martinazzi del Comitato Centrale dell’Organizzazione Socialista Freedom Road ha tenuto il seguente discorso a un incontro nazionale contro la NATO, tenutosi in Italia l’8 dicembre.

Buongiorno dai compagni di New York,

A nome dell’Organizzazione Socialista Freedom Road, porgo un caloroso saluto e solidarietà ai partecipanti e agli organizzatori di questo importante incontro. La pressione della NATO si fa sentire in tutto il mondo. Come comunisti, abbiamo il compito particolare di opporci al capitalismo monopolistico statunitense, alle guerre che porta con sé e ai suoi strumenti come la NATO. Siamo onorati che ci abbiate invitato a partecipare a questo incontro per combattere la NATO su scala globale. E siamo pronti a continuare la lotta al vostro fianco!

La caduta a picco dell’imperialismo

L’imperialismo si sta dirigendo inesorabilmente verso la sua fine. Il declino accelera ad ogni nuovo evento mondiale che enfatizza gli antagonismi tra la classe dei guerrafondai e quelli che pagano il conto.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti hanno costruito una rete di istituzioni economiche al cui centro c’erano Wall Street e Washington. Quella rete originaria è scomparsa da tempo e al suo posto c’è un’economia mondiale che si sta disgregando e frammentando. Il declino dell’imperialismo statunitense sta prendendo velocità di rottura in rottura e la presidenza Trump ne accelererà la caduta.

Un sintomo del declino dell’imperialismo è l’acuirsi delle contraddizioni inter-imperialiste. Queste possono assumere una dimensione sia politica che militare. Ad esempio, Trump ha dichiarato in campagna elettorale che l’Ucraina è un problema principalmente europeo e che gli Stati Uniti non dovrebbero più occuparsene. Se Trump sarà di parola, questo cambiamento di politica costringerà le potenze imperialiste europee, soprattutto la Germania, a sostenere l’Ucraina e a mettere sotto pressione la NATO.

Mentre il potere dell’economia statunitense si riduce, Trump si affida alle minacce di dazi per recuperare una parvenza di potere. Si è candidato promettendo dazi su tutti i prodotti importati dalla Cina. Mentre la classe operaia statunitense sarà quella che si accollerà il peso di questa guerra commerciale, Trump continua ad andare avanti nel tentativo di svincolare l’economia statunitense dalla Repubblica Popolare Cinese.

Ad ogni passo falso delle potenze imperiali, vediamo una definizione più chiara delle sfere di influenza e di dominio che si stanno sviluppando. (…)

L’antimperialismo nel XXI secolo

Mentre assistiamo al costante declino dell’imperialismo statunitense e, in generale, al declino dell’imperialismo in tutto il mondo, vediamo l’inverso, cioè la sollevazione dei popoli. Mentre la classe capitalista monopolistica statunitense arranca, il popolo continua la sua marcia verso la vittoria.

I popoli di tutto il mondo hanno a che fare con difficoltà economiche mentre i guerrafondai battono costantemente i tamburi di guerra. La spesa militare degli Stati Uniti è passata da 366 miliardi di dollari sotto Bush a 1.109 miliardi sotto Biden. Negli ultimi due decenni, questa spesa ha destabilizzato l’Afghanistan, l’Iraq e la Libia ha finanziato i tentativi di colpo di Stato in Bolivia e Venezuela; ha fornito armi ai governi reazionari delle Filippine e dell’Ucraina e ha guidato il genocidio della Palestina.

I cittadini sono stanchi che le loro tasse finanzino la guerra

Dall’invasione dell’Afghanistan nel 2001, il movimento contro la guerra ha avuto alti e bassi, ma la tendenza generale è stata quella della lotta.

La pandemia del 2020 ha acuito molte contraddizioni ed è culminata nella ribellione per l’assassinio di George Floyd. Questo ha posto le basi per una nuova generazione di organizzatori che non solo ha messo in discussione la classe dirigente, ma ha acquisito fiducia nel potere della protesta. Il panorama del movimento è cambiato completamente dopo quell’estate.

Le stesse persone che scesero in piazza per George Floyd furono alcune delle stesse che si unirono alle proteste del 2023 per la Palestina – alcune delle più grandi proteste per la Palestina che abbiamo visto in Occidente.

Con l’aumento dell’inflazione, la perdita di posti di lavoro e i debiti non pagati, la gente comune ha continuato a chiedersi perché il governo continuasse a spendere soldi per la guerra piuttosto che per le esigenze del popolo. Il peggioramento delle condizioni non ha fatto altro che approfondire l’antagonismo tra gli interessi della classe operaia e quelli della classe dirigente.

Quando l’eroica resistenza palestinese ha messo in campo la Tempesta di Al-Aqsa, la stessa generazione mobilitatasi per George Floyd è scesa in piazza a milioni. I politici che berciavano a favore di Israele non hanno raccolto più lo stesso sostegno a cui erano abituati solo pochi anni prima.

La FRSO il 9 ottobre scrive:

“Chi è solidale con la Palestina avrà un bel da fare. Il regime sionista sta compiendo crimini orribili, tra cui bombardamenti indiscriminati a Gaza che hanno distrutto case, scuole e strutture sanitarie. La loro logica è genocida. Dobbiamo agire in fretta. Manifestazioni di solidarietà con la Palestina vanno organizzate ovunque. Mostriamo il ruolo degli Stati Uniti, con le loro armi che sterminano i popoli, e Biden che vuole inviarne a Israele altre. Non un solo dollaro americano deve finanziare l’occupazione della Palestina.

Nei prossimi giorni, molti politici ci diranno di stare al fianco di Israele con tanto di menzogne e lamenti. Fate il contrario: è il momento di stare dalla parte della Palestina. Il tempo è dalla parte degli oppressi. È arrivata una nuova fase della lotta per la libertà. I popoli del mondo stanno comprendendo che i governanti imperialisti stanno svendendo i loro mezzi di sussistenza per i profitti e il dominio. Lo comprendono con il genocidio in corso in Palestina. Solo gli Stati Uniti hanno inviato ai sionisti 17,9 miliardi di dollari dall’ottobre 2023. Ecco perché il popolo non può stare a guardare mentre Israele compie un genocidio. Ecco perché milioni di persone hanno marciato, boicottato e si sono organizzate dal 7 ottobre.

Stiamo entrando in una nuova era del movimento contro la guerra e come comunisti dobbiamo coglierla!

Organizzarsi contro la guerra

Le forze che si organizzano per la Palestina sono le stesse che saranno pronte a organizzarsi contro la NATO. Il nostro ruolo è quello di coltivare una campagna contro le forze della NATO che sfrutti la decisa passione rivoluzionaria di questa nuova generazione di attivisti.

Quando la scorsa estate si è svolta la protesta contro il vertice della NATO a Washington DC, sono stata felice di vedere che la maggior parte dei partecipanti erano persone della mia età o più giovani. I grandi appelli contro la guerra stanno guadagnando popolarità tra tutti i progressisti. Tutti hanno in mente la domanda “Perché mandiamo soldi all’estero?”

Per sostenere un forte movimento contro la guerra dobbiamo tuttavia avere organizzazioni forti che lo sostengano. È necessario capire come incontrare le masse dove si trovano e portare avanti le loro rivendicazioni con il marxismo come strumento.

Il grande presidente Mao Tse Tung disse nel suo Discorso alla redazione del quotidiano di Shansi-Suiyuan: “Se cercassimo di passare all’offensiva quando le masse non si sono ancora risvegliate, sarebbe avventurismo. Se insistessimo nel portare le masse a fare qualcosa contro la loro volontà, certamente falliremmo. Se non avanzassimo quando le masse chiedono di avanzare, sarebbe opportunismo di destra.”

La nostra organizzazione sta crescendo rapidamente. Stiamo raccogliendo le rivendicazioni del popolo nel ventre della bestia e le stiamo incanalando in campagne. Limitarci a lanciare slogan per costruire i nostri movimenti avrebbe come unico risultato quello di spegnere il fuoco rivoluzionario del popolo. Come marxisti-leninisti, mentre affrontiamo il mostro a più teste che è l’imperialismo dobbiamo portare al popolo vittorie tangibili.

Per far crescere la lotta contro la NATO, dobbiamo individuare quali sono le rivendicazioni del popolo e mostrargli chi sono i veri nemici: la NATO e la classe capitalista monopolistica!

La strada da percorrere

Abbiamo una sfida davanti a noi. Abbiamo assistito all’elezione di populisti di destra in tutto il mondo. Ci troviamo anche di fronte a politici che si pavoneggiano con slogan progressisti, ma che lavorano attivamente contro le esigenze del popolo e sono nemici del progresso, della giustizia e della libertà.

Ma se abbiamo molti nemici, abbiamo anche molti più alleati. Abbiamo visto nell’ultimo anno milioni di persone pronte al cambiamento. Milioni di persone stanno marciando contro un sistema putrido che ha portato solo morte e miseria. Milioni sono pronti a lottare per un futuro migliore!

Il nostro ruolo di comunisti è quello di unire tutto ciò che possiamo contro la tirannia. Il nostro compito è la rivoluzione e siamo armati con gli strumenti del marxismo-leninismo. La strada che abbiamo davanti può essere piena di sfide, ma siamo ben equipaggiati per affrontarle!

Abbasso la NATO!

Abbasso l’imperialismo!

Viva la solidarietà internazionale!

14 novembre, Colorado. UPS intende licenziare 525 lavoratori presso l’hub di Commerce City

Il 14 novembre, il Sindacato dei Teamsters locale ha diffuso un’e-mail in cui si afferma che “circa la metà” dell’impianto UPS di Commerce City verrà chiusa e sottoposta a lavori di ristrutturazione a partire dal 15 gennaio 2025.

I lavori di ristrutturazione automatizzeranno una parte della struttura e sono previsti fino al 1° novembre 2026 circa. La direzione dell’UPS ha comunicato il cambiamento la sera del 13 novembre, ma da allora non ha fornito ulteriori dettagli, né ha specificato quali lavoratori, in quali aree dell’edificio, saranno interessati dai licenziamenti. Questo progetto fa parte della campagna “Network of the Future” di UPS, annunciata nel marzo del 2024, un tentativo di automatizzare i posti di lavoro come strategia di riduzione dei costi.

L’annuncio ha lasciato nell’incertezza sul proprio futuro i lavoratori dell’hub di Commerce City, che conta circa 2500 persone. Alcuni si son già messi in cerca di un altro lavoro.

I rappresentanti del sindacato si sono incontrati con la direzione dell’UPS il 12 dicembre, ma i dettagli dell’incontro sono attualmente un mistero per i lavoratori. La direzione dell’UPS non ha risposto alle domande: la maggior parte dei dirigenti non conosce i dettagli dell’operaziome.

Gli Shop Floor Educators, una rete di lavoratori di base che cerca di educare e aiutare a organizzare i propri compagni di lavoro, hanno lanciato una campagna di divulgazione delle informazioni per saperne di più su quali lavoratori, aree e turni saranno interessati dai licenziamenti. La rete ha dichiarato che metterà a disposizione informazioni sul linguaggio contrattuale, sulla disoccupazione, sui servizi di salute mentale e su altri argomenti ai membri che potrebbero perdere il lavoro il 15 gennaio.

20 novembre, California. “Osate lottare! Osate vincere!” Gli studenti della San Jose State University protestano contro i legami dell’Università con l’industria bellica e la presidenza Trump

Mercoledì 20 novembre, circa 40 studenti si sono riuniti alla San Jose State University per protestare contro la seconda presidenza Trump e i legami dell’università con la Lockheed Martin.

I loro slogan erano: “Dalla Palestina al Messico, i muri di confine devono sparire!” e “Vaffanculo Trump!.” Gli organizzatori hanno sottolineato il fatto che, indipendentemente dall’amministrazione in carica, gli Stati Uniti continueranno con le loro mire imperialiste, con riferimento particolare a Israele e al genocidio in atto nella Palestina occupata. Gli organizzatori hanno anche ricordato con orgoglio la lotta contro la guerra delle generazioni che li hanno preceduti nel campus dell’Università.

Simone Atendido, della Lega degli Studenti Filippini, ha dichiarato: “Gli imperialisti statunitensi hanno preso il controllo di industrie vitali, hanno manipolato le politiche commerciali per il profitto proprio e hanno mantenuto una grande presenza militare per addestrare le forze reazionarie delle Filippine, con lo scopo di schiacciare la lotta del popolo filippino per la liberazione nazionale e la democrazia.”

Il presidente della Student for Democratic Society[2] di San Jose, John Duroyan, ha sottolineato la richiesta principale della campagna che stanno portando avanti all’università, quella di interrompere i legami con la Lockheed Martin. Ai presenti ha detto: “Non disperatevi per la presidenza Trump! Pensate piuttosto che è il momento di intensificare la lotta. Molti degli attivisti degli anni ‘60 che hanno lottato e combattuto in questo stesso campus sono ancora qui con noi. Ricordano che mezzo secolo fa molte delle stesse cause per cui lottiamo erano anche le loro e non si sono arresi! Osate lottare, osate vincere!.”

L’azione è stata organizzata dagli SDS di San Jose, dagli Studenti per la giustizia in Palestina e dalla Lega degli studenti filippini.

18 – 26 novembre. Settimana di azioni a sostegno della Palestina in Florida

Dal 18 al 26 novembre gli studenti della University of Central Florida (UCF) della città di Orlando hanno partecipato a una settimana d’azione che ha visto diverse proteste per la Palestina e la celebrazione della Giornata della Memoria Transgender.

Le azioni prevedevano una settimana di studio gestita da SDS in collaborazione con la Coalizione per il Disinvestimento dell’UCF e gli UCFYoung Democratic-Socialists of America (YDSA).[3] L’obiettivo dello studio è stato quello di rafforzare la presenza del movimento studentesco pro-palestinese nel corpo studentesco dell’UCF, promuovere la manifestazione del 26 novembre contro le accuse artificiose dell”Ufficio per la condotta studentesca e l’integrità accademica” dell’UCF contro lo studente Chris Gibson, studente universitario e membro della SDS e della Coalizione per il Disinvestimento dell’UCF, accusato in realtà per aver protestato contro il genocidio della Palestina da parte di Israele.

Lunedì 18 novembre gli studenti hanno iniziato la sessione di studio alle 8.30 attaccando cartelli ai tavoli e alle sedie della biblioteca e distribuendo materiale didattico, volantini promozionali e bandiere palestinesi agli studenti che passavano di lì o che volevano partecipare. I cartelli contenevano diversi slogan, come “Mentre noi studiamo, ‘Israele’ commette un genocidio” e “UCF disinvesta dalla morte.” Nella maggior parte dei giorni, il gruppo di studio era composto da 12-15 studenti e si protraeva fino alle 18.00.

Solo nel secondo giorno di studio è arrivato un agente di polizia dell’UCF a infastidire gli studenti, ma è stato allontanato.

Gli studenti e i membri della comunità hanno scritto collettivamente circa 30 lettere per chiedere all’”Ufficio della condotta studentesca e dell’integrità accademica” della UCF di ritirare le accuse di condotta contro Chris Gibson,.

Giovedì 21 novembre, l’UCF YDSA ha organizzato un incontro con relatori propri, dell’SDS, della Coalizione per il Disinvestimento dell’UCF e dei Central Florida Students for Justice in Palestine. I partecipanti sono stati una trentina. L’incontro è iniziato con i relatori che hanno risposto alle domande sulle loro esperienze di organizzazione per la Palestina nel campus, sulle reazioni delle loro organizzazioni alle recenti elezioni presidenziali e su come sarà l’organizzazione nel campus della UCF in futuro. 

L’UCF YDSA ha recentemente avviato una campagna referendaria sul disinvestimento, raccogliendo firme per porre la materia nella prossima agenda elettorale del campus.

La sessione di studio di lunedì 25 novembre è terminata alle 13.00 per unirsi alla manifestazione e alla marcia indette dall’UCF Palestinian Student Association. Una quindicina di poliziotti in bicicletta hanno scortato gli studenti in marcia.

Il 26 novembre gli studenti si sono mobilitati per chiedere la caduta delle accuse contro Chris Gibson. Alla manifestazione Vanessa Christaldi degli SDS ha dichiarato: “Sappiamo che Chris non ha infranto alcuna regola, che Chris è semplicemente una delle tante persone che hanno parlato contro la nostra università, la nostra città e il sostegno del nostro Paese al genocidio di Israele. Un attacco a uno di noi è un attacco a tutti noi.” Christaldi ha continuato: “L’università ci sta punendo ingiustamente perché vuole proteggere i suoi interessi finanziari, e dobbiamo dimostrare loro ora più che mai che continueremo a propagandare il disinvestimento

29 novembre 2024. Guardie giurate in sciopero a Seattle. 

Le guardie di sicurezza del Seattle Art Museum, note anche come Visitor Service Officers (VSO), hanno scioperato il 29 novembre e hanno tenuto un grande presidio e una manifestazione giovedì 5 dicembre. I lavoratori del Seattle Art Museum (SAM) lottano per un contratto da oltre due anni, attraverso il sindacato indipendente SAM VSO. Il museo si è rifiutato di soddisfare le esigenze dei lavoratori in materia di pensione, salari e assistenza sanitaria.

Questi gli slogan dei lavoratori: “Cosa c’è di vergognoso? La repressione dei sindacati!” (What’s disgusting? Union busting) e ”Cosa vogliamo? Un contratto giusto! Quando lo vogliamo? Ora!.” Marcela Soto Ramirez, guardia giurata in sciopero, ha parlato alla folla del significato della lotta per il contratto, affermando: “Non si tratta di una semplice questione di principio; è essenziale per noi condurre una vita dignitosa. Un contratto giusto dovrebbe essere la normalità, non un’aspirazione, per qualsiasi istituzione culturale perché noi, il personale, siamo una parte vitale delle comunità che serviamo.”

I lavoratori dichiarano la loro determinazione a lottare fino a che avranno il giusto contratto che meritano.

3 – 5 dicembre 2024. Solidarietà con la Palestina all’università del Minnesota

Il 3 e il 5 dicembre a Minneapolis, gli attivisti della Free Palestine Coalition e di SDS si sono riuniti presso il Centro del Servizio Pubblico mentre il consiglio comunale di Minneapolis votava una proposta di risoluzione di solidarietà con i manifestanti arrestati durante l’occupazione di un’aula dell’Università del Minnesota. La risoluzione, proposta dal consigliere Robin Wonsley, afferma che il Consiglio comunale sarà “solidale con l’attivismo studentesco non violento per i diritti umani dei palestinesi”, esorta “l’Università del Minnesota a lavorare con i sostenitori del campus per raggiungere i loro obiettivi di disinvestimento dallo Stato di Israele”, e “a ritirare tutte le accuse accademiche, le sospensioni e gli sgomberi degli studenti che manifestan.” Sollecita il procuratore della città a “ mettere in conto di far cadere tutte le accuse contro i manifestanti nonviolenti arrestati all’Università del Minnesota il 21 ottobre 2024.” Attualmente, ai sette studenti manifestanti sono state inflitte sospensioni accademiche che vanno da uno a cinque semestri scolastici e multe di 5000 dollari ciascuno da parte dell’università per presunti danni alla proprietà.  

Un membro di SDS alla conferenza stampa della nuova amministrazione dell’Università del Minnesota ha detto: “La nuova presidente Cunningham ha dimostrato di essere sempre più ostile nei confronti degli studenti che protestano. Ha iniziato la sua carriera di presidente con una politica estremamente repressiva, vietando gli assembramenti di gruppi superiori a 100 persone, i suoni amplificati e gli striscioni più grandi di 11 per 14 pollici.” 

La risoluzione è stata votata dall’intero consiglio comunale il 5 dicembre. Studenti e altri manifestanti pro-Palestina hanno affollato la sala riunioni, dove i membri del consiglio comunale commentavano la risoluzione prima dell’inizio della votazione. La consigliera Linea Palmisano ripeteva le bugie dell’amministrazione universitaria secondo cui la protesta sarebbe stata pericolosa per il personale affermando: “Questi manifestanti hanno rotto finestre, dipinto con lo spray le telecamere e preso in ostaggio i membri del personale per ore senza permettere loro di lasciare l’edificio.”

Altri membri del Consiglio hanno espresso il loro sostegno agli studenti e alla risoluzione. La consigliera Aurin Chowdhury ha parlato dell’eccessiva severità delle misure contro gli studenti che legittimamente protestano contro il genocidio, dicendo che criminalizzarli non servirà a fermarli. Il consigliere Jeremiah Ellison ha dichiarato: “Non possiamo equiparare le finestre rotte a un bambino mutilato. Non possiamo equiparare la vernice spray a edifici rasi al suolo. Dobbiamo riconoscere che nessun atto di protesta può essere paragonato al livello di distruzione che viene perpetrato contro il popolo palestinese, e che fino a quando il genocidio in Palestina non finirà la protesta continuerà.”

La risoluzione è passata il 3 dicembre con 7-6 voti a favore. È passata di nuovo il 5 dicembre con un altro voto favorevole di 7 a 6, e da allora ha subito il veto del sindaco. I manifestanti hanno dichiarato che continueranno a opporsi alla repressione.

4 dicembre 2024. I media di regime dipingono Luigi Mangione come un criminale, ma noi non ci stiamo

Il 4 dicembre, l’amministratore delegato di United Healthcare, Brian Thompson, è stato ucciso in pieno giorno, proprio davanti all’hotel in cui era previsto l’inizio di un incontro con gli investitori di UHC. Ne è seguita una caccia all’uomo senza risparmio di risorse, culminata con l’arresto del 26enne Luigi Mangione.

Da allora, i media della classe dominante hanno fatto gli straordinari per dipingere Mangione come un criminale, sebbene egli rappresenti la giusta rabbia della gente contro un sistema di “assistenza” sanitaria che ci sta uccidendo.

In un sol colpo, i conduttori di Fox News hanno deriso coloro che applaudono Mangione dichiarandoli “matti”, gente che ha una “malattia.” Poi, nello stesso programma, Laura Ingram ha detto che l’assassino della metropolitana Daniel Penny era un eroe, Daniel Penny, l’ex-marine bianco dichiarato non colpevole dell’omicidio di Jordan Neely, un senzatetto nero e artista di strada Gente di destra coma Laura Ingram celebrano assassini razzisti come Daniel Penny, ma condannano Luigi Mangione. Fox News grida implicitamente che la vita di un senzatetto nero vale meno di quella di un potente dirigente bianco di un’assicurazione sanitaria.

Non sono solo i media di destra a cercare di persuadere gli americani contro Mangione. Pubblicazioni liberali come il Daily Beast hanno pubblicato titoli come “Luigi Mangione ha distrutto l’eredità di suo nonno che da straccione che era si è fatto ricco.” I media cercano di distogliere l’attenzione dai guasti sistemici che le azioni di Mangione hanno messo in evidenza. Cercano di spostare l’attenzione dell’opinione pubblica sull’educazione privilegiata di Mangione e cercano di seppellire l’assillo che ha tormentato quest’uomo, molto simile a quello di molti americani.

Non si tratta di “pazzi di sinistra” che celebrano la morte di un amministratore delegato. Gli avvenimenti dell’ultima settimana fanno luce sulle centinaia di migliaia di americani che affogano nei debiti sanitari e che piangono i loro cari uccisi dall’industria sanitaria guidata dal profitto. I premi altissimi, insieme alle prestazioni che vengono tagliate ogni anno in modo sempre più drastico, sono una tassa per i cittadini. La Fondazione Peter G. Peterson ha rilevato che nel 2022 l’americano medio ha speso per l’assistenza sanitaria molto di più rispetto agli altri Paesi, con 13.493 dollari a persona o 4,5 trilioni di dollari a livello nazionale.

Il tasso di rifiuto delle richieste di rimborso di United Healthcare è del 32 %, il più alto del settore. Physicians for a National Health Program[4]ha inoltre rilevato che 44.789 americani muoiono ogni anno a causa della mancanza di assistenza sanitaria. Gli Stati Uniti d’America sono considerati il Paese più ricco del mondo e sono l’unica nazione sviluppata che non fornisce ai suoi cittadini un’assistenza sanitaria universale e gratuita.

Il popolo americano è consapevole della crescente disuguaglianza sociale. È consapevole dei modi in cui l’1% dei ricchi usa il potere e il denaro per privare di diritti le masse. Pertanto, la classe dirigente deve fare i conti con quella che sarà senza dubbio un astio crescente da parte delle masse popolari.

Il criminale non è Luigi Mangione, ma l’industria sanitaria. In definitiva, la morte di Brian Thompson non cancella i fallimenti sistemici di questa industria a scopo di lucro. Azioni individuali come questa non sono la risposta. La risposta è l’organizzazione.

È il momento di chiedere un’assistenza sanitaria a pagamento. L’attuale sistema, che antepone i profitti dei ricchi ai bisogni della gente, deve essere abolito.

7 dicembre 2024. Protesta per la Giornata dei Diritti Umani in Michigan.

Il 7 dicembre, 30 manifestanti hanno marciato verso il Palazzo di Giustizia di Detroit rivendicando la fine della repressione politica e il disinvestimento della città dalle istituzioni che favoriscono Israele.

Mentre i manifestanti marciavano verso l’edificio federale, hanno scandito “Free, free Palestine!” e “No Trump, no KKK, no USA razzisti!.” Alla protesta, guidata dal Comitato contro la guerra di Detroit, si sono uniti altri gruppi simili.

“Non possiamo fare molto dalle nostre case o attraverso i nostri telefoni, ma partecipare a proteste come quella di oggi è un modo importante per agire concretamente. Inoltre, ricorda a noi stessi e alle persone che ci vedono marciare che ciò che sta accadendo in Palestina è importante anche qui”, ha detto Cara Dietz quando le è stato chiesto perché si sono uniti alla marcia.

Daanyal Syed, anche lei in marcia, ha dichiarato: “Mi sono unita alla marcia oggi perché come cittadini abbiamo il dovere di garantire che i nostri soldi e le nostre risorse non vadano a chi commette crimini di guerra come fa Israele nei confronti del popolo palestinese. Per questo motivo, come membro del DAWC,[5] voglio mettere in chiaro che la città di Detroit deve disinvestire da tutti i finanziamenti al cosiddetto Stato di Israele e da qualsiasi altro Stato in guerra nel mondo.”

Jackson Robak di FRSO ha parlato ai manifestanti: “Siamo qui per portare avanti le nostre rivendicazioni e insistiamo nel chiedere la fine della repressione politica nei campus di tutto il Paese, dove l’amministrazione sospende, espelle o arresta gli studenti.”

Un membro del Comitato contro la guerra di Detroit ha dichiarato: “La nostra determinazione come attivisti contro la guerra è ferrea. Con l’avvicinarsi del Giorno dell’Inaugurazione, dobbiamo lavorare insieme per opporci alle guerre di Trump e agli attacchi della sua amministrazione a tutti noi e alle nostre comunità.”

Finora il Consiglio comunale non è riuscito ad approvare una risoluzione contro il finanziamento del genocidio in Palestina, cosa successa in altre città, come Dearborn.

10 dicembre 2024, Colorado. Denver Anti-War Action marcia in occasione della Giornata dei diritti umani: stop agli aiuti statunitensi a Israele!

Il 10 dicembre, 50 persone hanno marciato nel centro di Denver in onore della Giornata dei diritti umani e per condannare la complicità del Colorado con il genocidio di Gaza. L’evento è stato organizzato dalla Denver Anti-War Action (DAWA) in coordinamento con l’appello nazionale lanciato dalla Anti-War Action Network.

I manifestanti si sono riuniti presso l’edificio del Campidoglio e poi hanno marciato verso il mercatino di Natale del Civic Center per dire agli acquirenti che le tasse americane attualmente sostengono il genocidio in Palestina. Molti acquirenti si sono uniti al sostegno dei manifestanti al loro passaggio. Diversi lavoratori del mercato di Natale hanno mostrato il loro sostegno alla protesta allineandosi lungo le recinzioni per segnalare la loro solidarietà.

I manifestanti non hanno incontrato alcuna resistenza al loro messaggio e ciò significa che le masse popolari del Colorado non vogliono essere complici del genocidio. Rita Haywood, membro del DAWA, ha detto si manifestanti  che i cittadini del Colorado devono prendere posizione contro il genocidio e che una parte massiccia del “complesso industriale del genocidio” ha sede nel loro Stato. Tra questi c’è la Lockheed Martin, gestita da un gruppo molto ristretto di profittatori di guerra. Lockheed Martin fornirà presto l’80% di tutti gli aerei da combattimento israeliani, e fornisce una percentuale simile dei satelliti della costellazione GPS che guidano le bombe e indirizzano l’intelligence militare che massacra dei palestinesi.

10 dicembre 2024. Solidarietà alla Palestina nella capitale del Minnesota.

A Saint Paul, capitale del Minnesota,  la mattina del 10 dicembre, 80 membri e sostenitori della Minnesota Free Palestine Coalition hanno manifestato all’interno e all’esterno del luogo dove si teneva la  riunione del Consiglio per gli Investimenti dello Stato del Minnesota per chiedere di disinvestire il denaro dei contribuenti da Israele e dalle aziende complici dell’apartheid e del genocidio in Palestina, contro la decisione del Consiglio di non tenere gli usali incontri pubblici a verifica del proprio operato e contro la sua pratica di mettere a tacere chi si oppone alle sue decisioni.

Il Consiglio ha il compito di investire il denaro dei contribuenti del Minnesota per finanziare le pensioni dei lavoratori pubblici e i conti di cassa di altre agenzie governative, e ha l’obbligo di tenere riunioni ogni tre mesi aperte alla partecipazione e ai commenti del pubblico. Da anni i cittadini del Minnesota partecipano alle audizioni del Consiglio chiedendo all’amministrazione di disinvestire dalle sue partecipazioni in aziende e titoli di Stato israeliani, in aziende produttrici di armi e macchinari pesanti i cui prodotti sono utilizzati per il massacro e lo sradicamento dei palestinesi da parte di Israele, e in altre aziende che traggono profitto o aiutano Israele nei suoi crimini contro l’umanità, per un totale di 5,4 miliardi di dollari, secondo una ricerca condotta dal Minnesota Anti-War Committee.

Negli ultimi 14 mesi di genocidio israeliano a Gaza, un numero sempre maggiore di cittadini del Minnesota – tra cui la comunità palestinese locale, i lavoratori i cui fondi pensione sono gestiti dal Consiglio e altri contribuenti che si oppongono agli investimenti – si è unito a questo appello al Consiglio. Il Consiglio si è rifiutato fermamente di prendere in considerazione la richiesta popolare e infine, spacciandola come misura contro una variante del Covid 19, ha sospeso gli incontri pubblici e li ha sostituiti con incontri on line tra i membri dell’Amministrazione. Una parte dei militanti a sostegno del popolo palestinese è entrata nell’edificio del Consiglio per protestare ma la gran parte dei manifestanti è stata tenuta fuori, senza però che si potesse impedire loro di alzare la propria voce in protesta contro questo tentativo di coprire l’investimento di denaro dei contribuenti in produzioni finalizzate al genocidio del popolo palestinese. 

11 dicembre 2024, California. Manifestazione degli assistenti di volo a Denver

L’11 dicembre, i membri dell’Associazione degli assistenti di volo (AFA) di Frontier Airlines hanno tenuto una manifestazione davanti alla sede centrale di Frontier a Denver. Gli assistenti di volo hanno avviato una trattativa con le compagnie che si sono rifiutate di rispondere alle richieste dei membri. Gli assistenti di volo di American e Southwest Airlines hanno ottenuto i loro contratti, mentre quelli di Alaskan Airlines hanno votato contro la loro proposta di contratto. Frontier e United sono in trattativa con l’AFA da più di sei mesi.

Le principali richieste avanzate durante la manifestazione sono state due: l’aumento dei salari e il ritorno al vecchio modello aziendale. A metà dei negoziati, Frontier ha deciso di cambiare il proprio assetto operativo in modo contrario agli interessi dei lavoratori. 

Il nuovo modello di Frontier, chiamato “tutti i turni”, fa sì che tutti gli assistenti di volo tornino all’aeroporto di provenienza nello stesso giorno. I lavoratori guadagnano meno e devono spendere molto di più per raggiungere l’aeroporto e spendere il proprio denaro per la benzina, la manutenzione dell’auto e i pedaggi.

Questo cambiamento del modello di attività da parte di Frontier è stato fortemente contestato in base alla legge sul lavoro ferroviario, che è il quadro giuridico che regola il settore.

Chase Isley, membro dell’AFA, ha letto le lettere inviate da tutto il Paese sulle difficoltà che stanno affrontando con questo nuovo modello. I lavoratori hanno raccontato di essersi indebitati per la spesa, il materiale scolastico e i vestiti dei figli. Dicono di avere subaffittato a tre o più coinquilini per mantenersi un tetto sopra la testa, mentre l’amministratore delegato Barry Biffle ha guadagnato più di 8,5 milioni di dollari l’anno scorso. I membri hanno anche raccontato di aver percorso migliaia di chilometri in un mese e di aver speso centinaia di dollari in pedaggi per andare avanti e indietro dall’aeroporto ogni giorno.

Più della metà delle 20 compagnie aeree rappresentate dall’AFA, per un totale di oltre 50.000 membri, ha avviato trattative contrattuali con diverse compagnie aeree. I membri dell’AFA si dicono pronti a scioperare se le compagnie continuano a posticipare le trattative contrattuali.

12 dicembre, Louisiana. Il tribunale municipale di New Orleans respinge le accuse contro due manifestanti dell’accampamento di Gaza

25 persone erano al tribunale municipale, il 12 dicembre, per assistere al procedimento contro due manifestanti dell’accampamento di Gaza della Tulane – Loyola University, che ha avuto luogo la scorsa primavera. Le attiviste per la solidarietà con la Palestina dovevano rispondere di reati minori per violazione di domicilio e resistenza all’arresto. Il tribunale ha respinto le accuse e le imputate hanno festeggiato fuori dal tribunale dopo il processo. Questa vittoria è arrivata dopo una lunga campagna di difesa politica, in cui i manifestanti hanno regolarmente chiamato il procuratore della città e si sono radunati fuori dal tribunale per chiedere la caduta delle accuse. Per altri sei manifestanti dell’accampamento è previsto un processo con accuse montate, tra cui uno che deve rispondere del reato di resistenza a pubblico ufficiale con la forza.

13 dicembre, Louisiana. L’Università di Loyola sospende uno studente per aver esercitato la libertà di parola.

Il 13 dicembre, Carson Cruse, studente della Loyola University e membro dell’Students for a Democratic Society , è stato sospeso per aver parlato all’udienza pubblica del porto di New Orleans in ottobre. Carson era lì a sostenere New Orleans Stop Helping Israel’s Ports (NOSHIP)[6] e le sue rivendicazioni, tra cui quella che New Orleans smettesse di spedire armi a Israele, ponesse fine ai suoi legami con il porto di Ashdod in Israele e sospendesse i suoi contratti con entità che fanno affari con Israele, come Møller-Mærsk.

Durante il suo intervento, Carson ha denunciato Sharonda Williams, consigliere generale dell’università di Loyola e membro del consiglio di amministrazione del porto di New Orleans, per aver represso i manifestanti e sostenuto il genocidio. Come ritorsione, la Williams ha denunciato Carson alla Loyola per aver “promosso un’organizzazione studentesca non registrata.”

Si tratta di un altro attacco palese alla libertà di parola degli studenti con l’università Loyola cerca di reprimere l’opposizione al genocidio in Palestina.

Il rapporto sul codice di condotta ha portato alla sospensione di Carson dall’università e al divieto di accesso al campus fino al maggio del 2025, quando avrebbe dovuto laurearsi. Carson era già in libertà vigilata per aver partecipato all’accampamento dell’Università Popolare per Gaza, dove era stato arrestato ma poi dichiarato non colpevole di tutte le accuse. Nonostante il verdetto di non colpevolezza, l’università ha mantenuto la sua sospensione disciplinare sentendosi al di sopra della legge. La posizione di Sharonda Williams come membro del consiglio portuale dimostra che l’università e i suoi amministratori hanno legami molto diretti con Israele. Le sanzioni universitarie sono un chiaro segno di prevaricazione amministrativa e di soppressione della libertà di parola. L’SDS si batte per la libertà di parola e chiede che la Loyola reintegri immediatamente Carson Cruse e che elimini tutte le attuali sanzioni contro gli studenti per l’attivismo in Palestina.

16 dicembre 2024. Florida. Udienza contro presunti “agenti del governo russo.”

Il 16 dicembre, circa 100 militanti provenienti da tutto il Paese si sono radunati presso il tribunale federale di Tampa, in Florida, per l’udienza di condanna di Omali Yeshitela, Penny Hess e Jesse Nevel, gli Uhuru Three[7]. A settembre, i tre sono stati dichiarati non colpevoli di aver agito come agenti non registrati del governo russo, ma lo stesso sono stati ingiustamente condannati per “cospirazione”.

I pubblici ministeri chiedevano per loro cinque anni di carcere e 250.000 dollari di multa. Il giudice distrettuale William Jung li ha invece condannati a 36 mesi di libertà vigilata, a 300 ore di servizi sociali, ma non ad andare in prigione e pagare multe. Non appena il giudice ha lasciato l’aula, il tribunale gremito è scoppiato in un applauso e ha continuato i festeggiamenti all’esterno con canti di “Non un giorno, non un centesimo!.”

“Quando ci hanno incriminato, si aspettavano che ci piegassimo. Si aspettavano che scappassimo o che accettassimo un patteggiamento, che è principalmente il modo in cui ottengono il 99% di condanne nei casi penali federali”, ha detto Jainabah Lumumba, rappresentante regionale meridionale del Partito Socialista Popolare Africano. “Non ci siamo piegati, non siamo scappati, non ci siamo nascosti, non abbiamo accettato di confessare qualcosa che non abbiamo fatto.” La squadra legale dei tre presenterà un appello contro la condanna per cospirazione.

19 dicembre 2024, Georgia. I Teamsters [teamsters, NdT] di Amazon ad Atlanta partecipano a uno storico sciopero per il riconoscimento del sindacato e contro l’azienda.

Il 19 dicembre i lavoratori di Amazon di Atlanta hanno aderito al più grande sciopero contro l’azienda nella storia degli Stati Uniti. Indetto dalla Fratellanza Internazionale dei Teamsters, lo sciopero rivendica l riconoscimento del sindacato dei lavoratori, l’incremento dei salari, condizioni più sicure, rispetto e dignità sul lavoro come parte di un contratto sindacale.

I membri del sindacato locale sono arrivati davanti allo stabilimento di Amazon a Stone Mountain e hanno allestito il picchetto. Poco dopo, presso lo stabilimento di Alpharetta, è stato allestito un altro picchetto con i Teamsters di Amazon e di altre aziende che marciavano e lanciavano slogans. I picchetti di Atlanta fanno parte di un’azione a livello nazionale di quasi 10.000 Teamsters di Amazon, scatenata dal rifiuto dell’azienda di riconoscere il sindacato dei Teamsters e di portare avanti le trattative. Lo sciopero ostacola le operazioni festive di questa società che fattura 2.000 miliardi di dollari, i cui lavoratori spesso faticano a pagare le bollette a causa dei bassi salari e delle pessime condizioni di lavoro. Si sono uniti ai presidi i membri di altri sindacati di Atlanta, tra cui il Sindacato Internazionale dei Pittori e dei Mestieri Affini e gli attivisti della comunità. 

La cosa più significativa è che lo sciopero ha suscitato la solidarietà dei Teamsters dell’UPS, che sono arrivati per consegnare i pacchi presso le strutture di Amazon e a fronte dei presidi hanno fatto inversione a U, suonando il clacson per mostrare il loro sostegno ai colleghi sindacalisti. I lavoratori dell’UPS hanno una clausola nel loro contratto che consente loro di rifiutarsi di attraversare un picchetto, e gli autisti di UPS la hanno applicata.

19 – 20 dicembre 2024 . Il Texas del nord si mobilita a sostegno dei lavoratori di Amazon

A Dallas i Teamsters del sindacato locale hanno organizzato picchetti di solidarietà per i lavoratori di Amazon, a sostegno dello sciopero nazionale che chiede al gigante delle spedizioni di riconoscere il diritto alla sindacalizzazione e di venire al tavolo per negoziare un contratto che garantisca migliori condizioni di lavoro. 

I picchetti si sono svolti presso i centri di approvvigionamento Amazon mentre gli autisti di UPS, Amazon e dei suoi appaltatori suonavano il clacson e si fermavano fuori dal magazzino in segno di solidarietà.

I picchetti di venerdì comprendevano cinque diverse località del Texas settentrionale, da Forney a Fort Worth. Quando le temperature si sono abbassate in serata, sono stati portati cibo e scaldamani e i picchetti sono proseguiti per tutta la notte.

19 – 21 dicembre. Il Michigan occidentale picchetta lo stabilimento Amazon per 48 ore in solidarietà con gli scioperanti 

A Caledonia per 48 ore consecutive, dal 19 al 21 dicembre, i membri del Sindacato Teamsters locale hanno organizzato picchetti fuori dal centro di approvvigionamento Amazon in solidarietà con i Teamsters Amazon in sciopero a livello nazionale. Sfidando la neve e temperature fino a -5°, i lavoratori sono rimasti all’esterno distribuendo materiale informativo, intonando cori e parlando con i membri della comunità di Grand Rapids, Muskegon e Caledonia. 

Durante le 48 ore trascorse all’esterno, molti autisti di Amazon e del vicino stabilimento della Coca-Cola hanno suonato il clacson e alzato i pugni in segno di solidarietà. “Sembra che gli autisti siano molto coinvolti nella lottta”, ha dichiarato un attivista del picchetto. “Amazon li vuole assumere come imprenditori indipendenti. Gli autisti hanno maggiori probabilità di essere truffati quando non hanno una protezione legale.”

Lo sciopero nazionale è iniziato a causa del rifiuto di Amazon di contrattare con i lavoratori. Nelle strutture di Amazon, i supervisori fanno propaganda antisindacale durante gli incontri con il pubblico spacciandosi per rappresentanti sindacali, ha detto un sindacalista ai partecipanti al picchetto nella prima mattinata di venerdì. Intanto i video dei picchetti in tutta la nazione mostrano la repressione poliziesca contro i lavoratori in sciopero, la polizia che respinge violentemente i sindacalisti per permettere ai crumiri di attraversare il picchetto.

Eduardo Montiel, presidente della Grand Rapids Alliance Against Racist & Political Repression (Alleanza di Grand Rapids contro la repressione razzista e politica), ex dipendente dello stabilimento Amazon, ha dichiarato: “I padroni sono stati brutali con i lavoratori che fanno i picchetti e ne hanno persino arrestati alcuni – tutto per aver usato i loro diritti per protestare contro le condizioni di lavoro.”

Gli attivisti locali di Palestine Solidarity Grand Rapids (PSGR) e di FRSO hanno affiancato i Teamsters. Alla domanda sull’importanza di manifestare per i lavoratori, Emerson Wolfe, presidente del PSGR, ha risposto: “Con tanti dollari delle nostre tasse che finanziano la macchina da guerra degli Stati Uniti, sappiamo quanto sia importante unirsi alla lotta per i diritti dei lavoratori. Jeff Bezos trae profitto dalla sorveglianza e dalla strage delle famiglie palestinesi, e oltre un milione di lavoratori di Amazon sono costretti a essere complici del genocidio. Una forza lavoro forte e sindacalizzata metterebbe il potere contrattuale nelle mani dei lavoratori e permetterebbe alle persone normali di opporsi a questi miliardari depravati e avidi..”

A partire dal giorno di Natale, lo sciopero si è esteso agli stabilimenti Amazon di Staten Island e Atlanta. 

Anche i lavoratori di Starbucks hanno iniziato il loro sciopero – e i Teamsters che consegnano il caffè alla catena non possono, per contratto, attraversare la linea di picchetto. 

20 dicembre 2024. Continuano i picchetti di solidarietà di Amazon in Colorado

Il 20 dicembre, i Teamsters dell’area di Denver hanno partecipato a un altro picchetto di solidarietà presso il magazzino di Amazon a Thornton, in Colorado.

Di prima mattina, i Teamsters hanno distribuito volantini ai lavoratori che entravano e uscivano dal magazzino. 

Amazon ha anche assunto dei crumiri in tutto il Paese, chiedendo ai lavoratori dei negozi non sindacalizzati di lavorare fino a 70 o 80 ore nei prossimi giorni.

Due donne presenti ai picchetti raccontano di essere state minacciate di licenziamento se non avessero lavorato nei tre turni di 16 ore previsti per Natale. Amazon è riuscita a diventare l’azienda che è oggi grazie al lavoro della sua numerosa forza lavoro, eppure molti dei suoi lavoratori dicono di non potersi permettere casa, cibo, auto o assicurazione mentre mettono in gioco il proprio corpo ogni giorno al lavoro.

La battaglia di Amazon potrebbe avere ramificazioni per altre aziende che utilizzano modelli simili di lavoratori a basso salario e alti profitti. Amazon ha messo in atto una robusta e costosa operazione di smantellamento dei sindacati in tutta l’azienda

Molti gruppi della comunità e altri sindacati sono intervenuti per mostrare il loro sostegno all’impegno dei Teamsters nell’organizzazione di Amazon.

20 dicembre 2024. I lavoratori di Starbucks iniziano 5 giorni di sciopero a Seattle 

Venerdì 20 dicembre, i lavoratori Starbucks di cinque negozi di Seattle hanno scioperato. Con un picchetto di 24 ore presso la Reserve Roastery, uno dei negozi più importanti di Starbucks, i lavoratori intendono scioperare fino al 24 dicembre.

I baristi stanno attuando uno sciopero per pratiche sindacali sleali dopo che l’azienda ha continuamente bloccato le trattative. I lavoratori di Starbucks affermano che l’azienda non è stata disposta ad accettare una retribuzione che soddisfi le esigenze dei lavoratori.

“Facciamo guadagnare tanto al nostro negozio, facciamo guadagnare tanto a Starbucks”, ha dichiarato Bruce Halstead, un lavoratore in sciopero della Reserve Roastery. “Se il nostro amministratore delegato può permettersi di avere un jet privato, può permettersi più di un dollaro al minimo per noi per gli aumenti.”

Da quando martedì mattina è stato annunciato il voto di autorizzazione allo sciopero, il prezzo delle azioni di Starbucks è sceso di quasi il 10%. “La cosa più importante per la nostra azienda sono i profitti. Quindi, quando scioperiamo o facciamo azioni come queste, che sono i modi per farci ascoltare dall’azienda”, ha spiegato Halstead.

I lavoratori di Starbucks affrontano da tempo problemi di carenza di personale, orari imprevedibili, retribuzioni inadeguate e molestie sul lavoro. La loro campagna di sindacalizzazione è iniziata con i lavoratori di Buffalo, New York, che hanno presentato petizioni per la sindacalizzazione nel 2021. Da allora, lo Starbucks Workers United si è esteso a oltre 10.000 lavoratori in più di 150 negozi sindacalizzati. Numerose serie di scioperi a breve termine e di iniziative di sindacalizzazione hanno costretto Starbucks a sedersi al tavolo delle trattative a febbraio, e ora il sindacato sta alzando il tiro.

Questa tornata di scioperi sarà la più lunga tra quelle condotte finora da Starbucks. I lavoratori sono arrivati da altri negozi ancora aperti per unirsi ai lavoratori in sciopero durante la notte.

Il forte sostegno della comunità ha sollevato il morale dei lavoratori. Membri dei sindacati della città sono venuti al picchetto, così come studenti e organizzatori contro la guerra.

20-21 dicembre 2024 I lavoratori Starbucks di Colorado Springs si uniscono allo sciopero nazionale

Sabato 21 dicembre i lavoratori sindacali dello Starbucks di Centennial Boulevard a Colorado Springs hanno iniziato uno sciopero di quattro giorni come parte dello sciopero nazionale indetto da Starbucks Workers United. Tiffany Sparks, supervisore di turno da nove anni presso Starbucks e attuale delegata del negozio presso Starbucks Workers United, ha dichiarato: “Vogliamo solo salari migliori, più manodopera, migliori benefici e la risoluzione di centinaia di pratiche sindacali scorrette.”

Venerdì 20 dicembre, i lavoratori di Starbucks Workers United hanno iniziato a scioperare a causa del fatto che Starbucks non porta proposte economiche valide al tavolo delle trattative e non intende risolvere centinaia di accuse di pratiche sindacali scorrette in sospeso.”

“Starbucks ha una storia di violazione dei diritti sindacali e sta cercando di metterci a tacere; quindi, stiamo lottando per tutela i lavoratori denunciati o licenziati. Abbiamo appena ottenuto un aumento di 15 centesimi e il nostro nuovo amministratore delegato Brian Niccol guadagna 57.000 dollari all’ora”, ha spiegato Sparks. Il negozio di Sparks è uno degli oltre 300 che hanno aderito allo sciopero nel corso della settimana. “Il primo giorno non sono riusciti ad aprire e il secondo giorno hanno aperto solo il drive through,[8] quindi stiamo sicuramente eliminando i loro canali d’uscita.” Nel secondo giorno 110 auto si sono presentate al drive through e 76 sono state respinte.

Alla domanda su come la collettività possa sostenere lo sciopero, Sparks ha risposto: “Se vedete un picchetto, non attraversatelo. So che è molto difficile fare a meno del caffè la mattina, ma si tratta di appoggiare chi lotta per i suoi mezzi di sostentamento e, inoltre, i sindacati in generale hanno bisogno di solidarietà..” Per tutta la durata dello sciopero, gente della comunità ha portato acqua e cibo e alcuni si sono anche uniti al picchetto.

21 dicembre 2024. Florida. Repressioni all’università contro gli studenti filopalestinesi

Martedì 17 dicembre, gli studenti di SDS di Tampa Bay hanno tenuto una conferenza stampa per annunciare la presentazione di una denuncia contro l’Università della Florida del Sud che ha deciso la loro espulsione e per difendere il diritto di protestare contro il genocidio in corso a Gaza. I membri di un’organizzazione locale, la Tampa Alliance Against Racist and Political Repression, hanno partecipato alla conferenza stampa e hanno rilasciato dichiarazioni in solidarietà con il Tampa Bay SDS. La denuncia è stata presentata attraverso l’Ufficio per i diritti civili in risposta alla discriminazione dell’Università della Florida del Sud nei confronti dei palestinesi e della solidarietà pro-palestinese, una violazione diretta della legge federale sui diritti civili del 1964. L’amministrazione universitaria ha continuamente compiuto ritorsioni e fomentato ostilità contro i palestinesi e gli attivisti studenteschi pro-Palestina, compresi i membri di Tampa Bay SDS.

Il Tampa Bay SDS chiede che la USF revochi l’espulsione e lo reintegri come organizzazione studentesca ufficiale, che revochi tutte le espulsioni, le sospensioni e le accuse contro i membri del Tampa Bay SDS, che renda noti tutti gli investimenti e disinvesta da tutte le aziende collegate allo Stato sionista israeliano e che abbandoni la politica anti-palestinese.

21 dicembre 2024. I cittadini del Minnesota si mobilitano per porre fine al genocidio 

Sabato 21 dicembre quasi 100 persone erano in centro a Minneapolis per dire: “Tutto ciò che vogliamo per Natale è la fine del genocidio.” La manifestazione è stata organizzata dalla Minnesota Peace Action Coalition. 

A quattordici mesi dall’inizio del genocidio israeliano in Palestina, il bilancio delle vittime ha superato le 45.000 unità e gli attacchi ai civili, alle loro case e ai campi profughi continuano ad essere quotidiani. Venerdì 20 dicembre, gli attacchi aerei israeliani hanno ucciso 25 persone nella Striscia di Gaza, con un attacco in particolare che ha colpito la casa della famiglia Khalla a Jabalia Al-Nazla. Il risultato è stata la morte di dieci membri della famiglia, tra cui sette bambini – il più grande di sei anni, secondo quanto riferito dal portavoce della difesa civile Mahmoud Basal. Nel frattempo a Jenin, città della Cisgiordania occupata, i palestinesi si sono svegliati e hanno scoperto che la moschea di Bir al-Walideen era stata incendiata dai coloni israeliani. Le parole “Morte agli arabi”, tra gli altri slogan, erano state scritte con lo spray sulla facciata dell’edificio.

Tutto questo avviene in un mese in cui abbiamo assistito al crollo del governo siriano di Damasco, seguito rapidamente da una campagna di bombardamenti israeliani su campi d’aviazione e basi navali siriane, rendendo qualsiasi nuovo governo che si formerà sostanzialmente indifeso di fronte alle incursioni israeliane in terra siriana. Le Forze di Difesa Israeliane si sono vantate che l’operazione è stata la più grande nella storia della loro forza aerea, affermando di aver distrutto il 70-80% delle capacità militari strategiche dello Stato siriano.

Mike Madden di Veterans For Peace ha ricordato come molti funzionari statunitensi sembrano essere al di sopra della legge quando si tratta di fornire armi e sostegno ai crimini di Israele, quando Israele è stato dichiarato genocida dalla Corte penale internazionale mentre Robyn Harbison, attivista di Minneapolis e membro di Women Against Military Madness e del Minnesota Abortion Action Committee, sta attualmente affrontando un’accusa di reato fasulla e inventata per la sua partecipazione all’occupazione della Halimy Hall dell’Università del Minnesota in ottobre.

Madden ha detto: “Le persone che stanno facendo tutto il possibile per fermare il genocidio si vedono rivoltare contro le regole e le leggi per reati minori e inventati. Cercano di sostenere il diritto internazionale e vengono ingiustamente colpiti dalla legge per mettere a tacere le critiche ai veri criminali: coloro che stanno commettendo il genocidio in Palestina e i loro sostenitori a Washington.”

Gli Educatori per la Giustizia in Palestina dell’Università del Minnesota erano rappresentati alla manifestazione da Sima Shakhsari. Shakhsari ha dichiarato: “Mentre ci avviciniamo al Natale e la gente fa acquisti per i regali di Natale, non dimentichiamo che i nostri dollari delle tasse e le nostre pensioni vengono investiti in un genocidio in Palestina, dove è nato Gesù. Piuttosto che abbandonarci allo spirito del capitalismo, assicuriamoci di non acquistare da aziende che sono complici del genocidio a Gaza. In un momento in cui tutte le università di Gaza vengono demolite, quello che voglio per questo Natale è che l’Università del Minnesota disinvesta dal genocidio di Israele a Gaza e che ritiri le sospensioni e le accuse agli studenti che vengono puniti per aver difeso la giustizia.”

I partecipanti alla manifestazione hanno anche ascoltato gli interventi delle organizzazioni Women Against Military Madness e Families Against Military Madness. Il Minneapolis Ceasefire Choir ha eseguito canti natalizi con testi rivisitati che chiedevano la fine del genocidio. Centinaia di persone sono passate davanti alla manifestazione e decine si sono fermate ad ascoltare e alcune hanno anche partecipato.

Le prossime settimane saranno senza dubbio un momento critico per i cittadini del Minnesota che sostengono la liberazione della Palestina, mentre assistiamo alla transizione verso la seconda presidenza di Trump a gennaio. La solidarietà per la Palestina di vasti settori dei movimenti popolari deve continuare a rimanere un punto centrale della nostra organizzazione e una spina nel fianco di coloro che detengono il potere e cercano di mantenere lo status quo.

22 dicembre 2024 Dichiarazione della Federazione mondiale dei sindacati (WFTU).

La Federazione Mondiale dei Sindacati, che rappresenta 105 milioni di lavoratori in tutto il mondo, esprime il suo pieno sostegno agli scioperi militanti lanciati dai membri del sindacato statunitense Teamsters contro la gigantesca società Amazon. Migliaia di lavoratori in 7 cantieri Amazon negli Stati Uniti hanno scioperato il 19 dicembre e sono previsti altri scioperi. La società Amazon continua la sua campagna illegale e dittatoriale contro i suoi lavoratori che vogliono iscriversi ai sindacati e chiedono salari e condizioni migliori. L’inerzia e la paralisi del governo statunitense di fronte a questa scandalosa condotta della società Amazon hanno spinto i lavoratori a intraprendere questa azione di sciopero.

La lotta di classe negli Stati Uniti si sta intensificando, e la WFTU estende il suo completo sostegno alle giuste richieste dei lavoratori di Amazon e incoraggia tutti i suoi affiliati e amici a esprimere la loro solidarietà agli scioperanti. I lavoratori di Amazon di tutto il mondo sono in movimento e si stanno organizzando contro l’azienda e il suo mostruoso trattamento dei dipendenti. 

22 dicembre 2024. Picchetti dei Teamsters Amazon a Los Angeles

Nel quarto giorno del più grande sciopero dei lavoratori di Amazon nella storia degli Stati Uniti, oltre 100 lavoratori di Amazon hanno picchettato davanti a uno stabilimento di Rosemead, in California, il 22 dicembre. I lavoratori di Amazon vogliono salari migliori, condizioni di lavoro più sicure e rispetto da parte della dirigenza, mentre lottano per la sindacalizzazione.

I lavoratori hanno presentato tessere di riconoscimento sindacale firmate dalla maggioranza dei lavoratori di Rosemead e da allora chiedono il riconoscimento del loro sindacato – la Fratellanza Internazionale dei Teamsters – da parte di Amazon. Tuttavia, l’azienda non è disposta a riconoscere il loro sindacato e si rifiuta di venire al tavolo delle trattative per negoziare un primo contratto sindacale di lavoro. Tra le 9.00 e le 13.00, i lavoratori hanno fatto un picchetto davanti ai vialetti della struttura.

Gli scioperi in corso sono i più grandi della storia di Amazon, questo in un momento in cui i lavoratori stanno formando nuovi sindacati a livelli che non si vedevano da decenni negli Stati Uniti.


22 dicembre. Picchetti dei Teamsters ad Anaheim, California 

Il 22 dicembre, intorno alle 4 del mattino, circa 40 lavoratori di Amazon, alcuni dei quali sono anche membri della Fratellanza Internazionale dei Teamsters, hanno fatto un picchetto davanti a un magazzino di Amazon ad Anaheim. Hanno portato cartelli con la scritta “Sciopero per pratiche sindacali scorrette” e hanno marciato davanti all’ingresso del magazzino. I dirigenti sorvegliavano cercando di dissuadere gli autisti in uscita dal parlare con i partecipanti al picchetto.

Questo picchetto fa parte del più grande sciopero di Amazon nella storia degli Stati Uniti e si svolge nel momento cruciale dello shopping più intenso dell’anno. Rubie Mosqueda, autista di Amazon della City of Industry, ha spiegato: “C’è uno sciopero a livello nazionale perché alcuni magazzini hanno raggiunto la maggioranza per la sindacalizzazione e Amazon si rifiuta ancora di venire al tavolo. Vogliamo discutere di salari migliori, sicurezza del lavoro e negoziazione del contratto. Stiamo scioperando per dimostrare ad Amazon che siamo uniti come sindacato!.”

Il sindacato Amazon, affiliato ai membri del sindacato, vuole espandersi e portare il sindacato in nuovi magazzini, come quello di Anaheim. Mentre i partecipanti al picchetto parlavano con gli autisti delle condizioni di lavoro e della lotta per un contratto, Mosqueda ha detto: “Abbiamo esteso il picchetto per venire a sostenere altre sedi locali. Vogliamo vedere come si muovono gli autisti per portare il sindacato qui. Prima piantiamo i semi, poi facciamo i picchetti, otteniamo i contatti, poi organizziamo!.” I partecipanti al picchetto hanno gridato: “Cosa vogliamo? Il contratto! Quando lo vogliamo? Adesso!.” Le auto di passaggio suonavano il clacson a sostegno dello sciopero.

La direzione di Amazon ha chiamato il dipartimento di polizia di Anaheim e due auto di pattuglia si sono fermate, minacciando di multare le persone che camminavano mentre il semaforo era rosso. I picchettatori hanno risposto alla dirigenza con un coro: “La repressione sindacale è un’azione schifosa!”[9]

I manifestanti hanno programmato di tornare nella City of Industry il 23 dicembre e di continuare lo sciopero.

24 dicembre 2024. I lavoratori Starbucks di New Orleans lasciano il lavoro alla vigilia di Natale

New Orleans, LA – La Vigilia di Natale, i lavoratori Starbucks United hanno esteso sciopero fino a includere oltre 300 negozi in tutto il Paese. Lo sciopero è iniziato il 20 dicembre, in risposta al rifiuto di Starbucks di un negoziato serio sui benefici economici e alla mancata presentazione di offerte. Altri negozi hanno scioperato nei cinque giorni precedenti il Natale.

A New Orleans, il sindacato si è imposto alla sede sulla Jefferson Highway a metà del 2023 e da allora è in attesa di chiudere il contratto. Non c’è stato un crumiro in vista per le cinque ore in cui i lavoratori hanno picchettato il negozio. Il negozio è stato completamente chiuso alla Vigilia di Natale.

I lavoratori si sono lamentati del loro vecchio manager e delle sue viscide tattiche per distruggere il sindacato. Molti lavorano da Starbucks da più di un anno, il loro legame con il sindacato è forte e ha consentito di stare uniti durante la campagna antisindacale dell’azienda. Le elezioni sono state molto combattute, ma il sindacato e riuscito a radicare una vera e propria mentalità soldiale che ha conquistato la grande maggioranza dei lavoratori.

Un dirigente sindacale ha detto: “Eravamo uno dei negozi a basso volume di lavoro e ora siamo il secondo negozio più frequentato del distretto, ma il personale è lo stesso di prima.”

Molti clienti abituali hanno sostenuto i lavoratori in sciopero, e uno di loro ha detto: “Non posso fare a meno del mio caffè al mattino, ma non attraverserò mai una linea di picchetto; quindi, per oggi è meglio il caffè fatto in casa!.” Diversi clienti si sono dichiarati uniti al sindacato e raramente i camion passavano senza suonare il clacson in segno di solidarietà. Un cliente ha chiesto diversi volantini da distribuire agli amici.

Un lavoratore detto che l’azienda Starbucks sta probabilmente aspettando una presidenza Trump più consona ai suoi interessi per continuare le trattative sul contratto, ma l’organizzazione popolare saprà fare in modo i lavoratori di tutto il Paese riconoscano che un attacco a uno è un attacco a tutti.

26 dicembre 2024. I lavoratori di Starbucks United in sciopero nel nord del Texas

Il 23 dicembre, quattro sedi Starbucks del Texas settentrionale si sono unite allo sciopero nazionale guidato da Starbucks Workers United (SBWU). Il giorno successivo, 24 dicembre, dieci sedi del Texas settentrionale hanno scioperato.

I picchetti sono stati organizzati in ogni sede, poi i lavoratori sono confluiti a Denton per una marcia tra le sedi in sciopero. La direzione di Starbucks ha chiamato la polizia contro gli scioperanti della sede di Rayzor Ranch, ma la polizia è andata e tornata senza arrestare alcuno.

Il 24 dicembre, nonostante la pioggia battente, i lavoratori hanno sfidato le intemperie per fare un picchetto all’esterno di una sede di Farmers Branch, dove i lavoratori sono stati licenziati. I lavoratori indossavano ponchos e tenevano in mano ombrelli mentre scandivano: “Grandine o nevischio, pioggia o sole, non attraversate un picchetto!.”[10]

Fatemeh Alhadjaboodi, dirigente dello sciopero e socia di Starbucks da cinque anni, ha dichiarato: “Non solo vogliamo tornare al tavolo delle trattative e assicurarci un contratto non solo vivibile, ma anche vantaggioso, con cui lavorare, ma chiediamo anche la risoluzione di tutte le pratiche sindacali irrisolte.” Bre Byrd, membro della SBWU, ha parlato della sua esperienza di lavoratrice incinta, dicendo: “Sono tornata da Starbucks nel 2023 perché mi erano stati promessi benefici per l’ampliamento della famiglia e una retribuzione realmente adeguata. Purtroppo, non è stato così. Il 25% del mio stipendio è destinato all’assicurazione sanitaria, il che è molto pesante, e poi ci sono voluti tutti i risparmi di una vita e un sacco di debiti per un ciclo di fecondazione in vitro. Quindi questo contratto significa davvero tutto per me e per il futuro della mia famiglia.”

Ad Arlington, i lavoratori di Starbucks hanno tenuto un picchetto fuori dal loro negozio. Rhea Lanawant, membro del sindacato e dirigente dello sciopero dell’SBWU, ha dichiarato: “Dobbiamo considerare di chi sono i portafogli con i miliardi. Ci stanno soffocando. Non possiamo pagare l’affitto mentre il loro amministratore delegato guadagna più di 50.000 dollari all’ora.”

11 gennaio. La carovana di auto e biciclette del Minnesota è solidale con la Palestina. 

L’11 gennaio le strade di Minneapolis si sono riempite di bandiere, cartelli, veicoli e canti del movimento pro-Palestina, nonostante il gran freddo invernale. È stato il primo anniversario della Grande Corsa del Ritorno, un movimento ciclistico internazionale dedicato alla sensibilizzazione e alla raccolta di fondi per sostenere gli aiuti alla popolazione di Gaza. Una carovana si è mossa nelle strade della città per continuare a fare pressione affinché il governatore Tim Walz disinvesta i miliardi di fondi dei titolari di pensioni del Minnesota dall’apartheid e dai genocidi in atto in questi nostri giorni.

La carovana è stata promossa dal Comitato contro la Guerra del Minnesota . È partita dalla Minneapolis South High School, si è snodata lungo una delle strade più trafficate di Minneapolis, Lake Street, ha attraversato il fiume Mississippi e si è conclusa davanti al palazzo del governatore Walz a St. Paul.

Prima di partire i partecipanti hanno ascoltato diversi oratori. Liz Bolsoni del Comitato contro la Guerra del Minnesota ha elogiato gli sforzi dei Gaza Sunbirds,[11] una squadra di paraciclisti che da un anno lavora instancabilmente per distribuire aiuti nella Striscia di Gaza. Bolsoni ha detto: “In una dichiarazione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite dell’ottobre 2024, l’Ufficio per gli affari umanitari ha riferito che la Striscia di Gaza assediata ospita la più grande percentuale di bambini amputati della storia. Ogni giorno, dieci bambini perdono una o entrambe le gambe.” 

Bolsoni ha aggiunto: “In questo momento, il Consiglio di Stato per gli Investimenti – presieduto da Walz – ha oltre 700 milioni di dollari investiti in produttori di armi che vendono attivamente a Israele. Questa è solo una frazione dei 5,4 miliardi di dollari investiti in altre aziende che uccidono, sfollano e terrorizzano i palestinesi.”

Brian Chval del Comitato contro la Guerra del Minnesota ha dichiarato: “Dalle aziende di armi, tecnologia e macchinari pesanti, quelli che decretano la morte per i palestinesi, alla demolizione delle banche, delle imprese e dei titoli di Stato di Israele stesso, il Consiglio di Stato per gli Investimenti ha messo i soldi delle nostre tasse e i fondi pensione dei lavoratori di tutto lo Stato al servizio del genocidio.” 

Naveen Borojerdi, dipendente pubblico sindacalizzato e membro del Comitato contro la Guerra del Minnesota, ha dichiarato: “Può essere che dopo aver perso un’elezione sulla scena nazionale, Tim Walz inizi ad ascoltare i suoi elettori. Il tempo ci dirà se lui, e il resto del Consiglio di Stato per gli investimenti, inizieranno ad ascoltarci. Altrimenti, continueremo quello che abbiamo iniziato lo scorso novembre.” 

La carovana di 75 veicoli e ciclisti poi si è riversata nelle strade di Minneapolis per iniziare il viaggio verso la residenza del governatore Walz, attraversando lentamente il traffico delle strade e crescendo di dimensioni man mano che si avvicinava alla villa, tra gli applausi e i pugni alzati, con l’orgoglio di chi continua a lottare contro l’oppressione a fronte delle migliaia di persone che hanno visto la colonna in movimento. Una volta arrivati al palazzo del governatore, i manifestanti sono scesi dai loro veicoli per piantare e appendere cartelli e messaggi per far capire a Walz che la sua partecipazione volontaria al genocidio non sarà dimenticata.

13 gennaio 2025, Minnesota. Manifestazione pro-Palestina per la solidarietà con gli operatori sanitari di Gaza

Women Against Military Madness (WAMM) ha tenuto il suo raduno settimanale per la Palestina libera, a cui hanno partecipato 30 membri della comunità contro il genocidio di Israele in corso in Palestina per il popolo che continua a resistere. Molti operatori sanitari nella settimana hanno manifestato sul posto di lavoro e in molti ospedali contro il genocidio, in molte città degli Stati Uniti hanno tenuto conferenze stampa dichiarando di non poter più stare a guardare; hanno parlato degli orrori che i palestinesi affrontano a Gaza con un’assistenza medica straordinariamente scarsa o inesistente. La situazione è più che terribile. La manifestazione di WAMM si è concentrata sulla crisi sanitaria di Gaza.

Sarah Martin, membro del WAMM e infermiera in pensione che ha lavorato al Regions Hospital, ha detto alla folla: “Ho una pensione da dipendente pubblico. È gestita dall’SBI [State Board of Investment] che ha miliardi di dollari investiti in entità finanziarie e aziende che stanno portando avanti il genocidio a Gaza. Mi dà il voltastomaco il fatto che i soldi che guadagno curando le persone vengano usati per uccidere e ferire palestinesi a decine, se non a centinaia di migliaia.”

I manifestanti, nel freddo invernale del Minnesota, tenevano cartelli con scritto “Palestina libera”, “Stop ai bombardamenti su Gaza”, “Fine degli aiuti degli Stati Uniti a Israele” e “Disinvestimento del Minnesota dall’apartheid israeliano.”

Martin ha presentato alcune statistiche terrificanti che mostrano il disastro  dell’assistenza sanitaria a Gaza: “Secondo la rivista The Lancet, dal 7 ottobre 2023 sono state uccise 46.000 persone, compresi i bambini.” Ha aggiunto: “Nella prima settimana di gennaio 2025, 395 morti, 936 feriti, 74 bambini uccisi e ora otto neonati sono morti per ipotermia.”
Martin ha parlato della distruzione degli ospedali Kamal Adwan e Indonesian nel nord del Paese. “L’ ospedale di Al Adwa è l’ultimo in funzione nel nord e solo a malapena e senza elettricità, ma continua a fornire cure anche se non c’è carburante e c’è una grave carenza di forniture mediche e medicinali. Non ci sono quasi più riserve di carburante perché ne arriva poco a causa delle restrizioni israeliane. Questo significa che le incubatrici, i generatori di O2 e la refrigerazione per i farmaci funzionano a malapena.”

Mentre la manifestazione continuava, la gente sentiva i continui clacson delle auto, degli autobus e dei camion che passavano. Le persone hanno salutato con gioia per esprimere il loro sostegno. Al loro passaggio, gli automobilisti hanno potuto vedere uno striscione legato tra due pali della luce con la scritta “Non distogliere lo sguardo, continua a resistere al genocidio” e una bandiera della Palestina sullo sfondo. 

Haley Mosely, un tecnico di medicina d’urgenza, ha detto: “Ogni volta che salgo su un’ambulanza, vedo le immagini della Palestina nella mia testa. Vedo le ambulanze bruciate e danneggiate, le ambulanze trasformate in schegge, i volontari che si precipitano a tirare fuori le persone dalle macerie, i video dei medici che fanno compressioni sulle barelle mentre vengono spinti attraverso ingressi e corridoi pieni di persone sanguinanti e piangenti. I pazienti stesi a terra, i bambini che ricevono flebo e liquidi senza un letto. Gli schiacciati. I sanguinanti. I moribondi. I morti.”

Mosely ha continuato: “I nostri ospedali sono sovraccarichi. Le volte che ho portato un paziente al pronto soccorso con una ferita alla testa, con un collare, e ho dovuto portarlo nell’atrio ad aspettare – perché non c’erano letti disponibili – ho pensato alla Palestina. Al caos. Alle file di bambini lungo i corridoi. Penso a loro e mi sento male. Quello che Israele sta facendo – con i soldi delle nostre tasse – è disgustoso, è demenziale, è squilibrato. Bersagliare l’assistenza sanitaria è devastante. Israele e i suoi difensori hanno cercato di giustificare l’ingiustificabile. L’uccisione di pazienti. Il rapimento di medici. Gli spari alle persone che cercano rifugio negli ospedali. I bombardamenti dei reparti di maternità.”

Mosley ha sottolineato alla manifestazione: “È fondamentale che non restiamo in silenzio. Come professionisti del settore medico dobbiamo alzarci in piedi, parlare e impegnarci per fermare questo genocidio. Se abbiamo a cuore le nostre comunità e i nostri pazienti, dobbiamo avere a cuore la Palestina. Palestina libera! Dal fiume al mare – la Palestina sarà libera!.”

Tra un discorso e l’altro, i manifestanti lanciavano gli slogan “Palestina libera!.” “Netanyahu, non puoi nasconderti! Ti accusiamo di genocidio!.” “Gaza deve avere cibo e acqua! Israele, Israele, ferma il massacro!.”

Sylvia Schwarz, membro del Consiglio della Comunità, ha dichiarato: “Com’è possibile che centinaia di medici e operatori sanitari siano stati assassinati o incarcerati senza che le istituzioni mediche di questo Paese abbiano gridato? Com’è possibile che centinaia di giornalisti siano stati assassinati senza che le organizzazioni internazionali dei media abbiano gridato allo scandalo? Parlo a chi pensa che sostenere un genocidio sia il modo di mostrare sostegno a Israele.”

Il Comitato per il Medio Oriente e il Comitato di solidarietà per la Palestina della WAMM si sono impegnati a venire all’angolo “ogni venerdì non solo perché è la cosa giusta da fare, ma perché la loro lotta è la nostra lotta.”

14 gennaio 2025 Illinois: Pronti alla lotta per fermare l’agenda Trump

300 attivisti, per lo più appartenenti a comunità latine e molti immigrati, sono entrati questa mattina nel municipio per opporsi all’attacco dei membri del consiglio comunale contro l’ordinanza su Chicago “Città Accogliente.”

Il commissario della contea di Cook Anthony Quezada ha dato il via alla manifestazione con slogan in spagnolo e inglese. “Quando i neri sono sotto attacco, cosa fai?.” “Alzati, reagisci!” Poi in spagnolo: “Pueblo, escucha! Estamos en la lucha!”  e “El pueblo unido jamas serà vencido!”

Frank Chapman, organizzatore sul campo dell’Alleanza di Chicago contro il razzismo e la repressione politica (CAARPR), ha spiegato l’importanza del carattere multinazionale della manifestazione, con organizzazioni di immigrati latini, asiatici, arabi e africani che si uniscono a un’organizzazione guidata da neri quale CAARPR è. Chapman ha detto ai manifestanti: “Donald Trump vuole dividerci ma questa manifestazione dimostra che non ci è riuscito!

La manifestazione è stata una risposta ai membri reazionari del consiglio comunale, gli assessori Raymond Lopez e Silvana Tabares, che hanno introdotto un’ordinanza per consentire al Dipartimento di Polizia di Chicago di collaborare con l’Ufficio Immigrazione e Dogana (ICE) contro le comunità di immigrati. 

Trump si prepara a prendere il potere, ha dichiarato che effettuerà pesanti attacchi agli immigrati, promettendo la più grande operazione di deportazione della storia americana. Trump e il suo “zar delle frontiere”, Thomas Homan, stanno pianificando un assalto a tutto campo. Homan ha detto che la sua prevista deportazione di milioni di lavoratori senza documenti e dei loro figli nati negli Stati Uniti “inizierà proprio qui a Chicago”, 

Homan ha anche dichiarato di voler perseguire il sindaco Brandon Johnson per le sue azioni in difesa dei richiedenti asilo. Migliaia di persone si riuniranno nella Federal Plaza di Chicago per protestare contro il suo programma in una coalizione che elenca 72 componenti, e uno di questi è la Coalizione dell’Illinois per i diritti degli immigrati e dei rifugiati, di cui fanno parte più di cento iscritti. Un altro organismo è il Consiglio di resistenza pro-immigrati, che riunisce altre 40 organizzazioni, soprattutto messicane e centroamericane.

Le rivendicazioni sono: 

  • Fermare l’agenda Trump
  • Difendere ed estendere i diritti degli immigrati
  • Legalizzazione per tutti
  • Sostenere la Palestina
  • Difendere il diritto di sindacalizzazione e di sciopero
  • Fermare i crimini della polizia
  • Difendere i diritti LGBTQIA+ e riproduttivi delle donne
  • Difendere l’istruzione e la libertà accademica.

Nazek Sankari della Rete della Comunità Palestinese degli Stati Uniti dice: “Le nostre organizzazioni rappresentano il movimento di liberazione dei neri, i gruppi per i diritti degli immigrati, i diritti dei lavoratori, i gruppi contro la guerra, i gruppi palestinesi, i diritti di voto e i gruppi ambientalisti.”


[1] Da qui in avanti usiamo il termine inglese Teamster per indicare gli autisti di camion.

[2] “Studenti per una società democratica”, organismo affiliato a FRSO. Da qui in poi SDS.

[3] Giovani Democratici Socialisti d’America.

[4] Physicians for a National Health Program (PNHP) è un’organizzazione di oltre 20.000 medici, studenti di medicina e professionisti del settore sanitario americani che sostiene un programma di assicurazione sanitaria nazionale universale e completo a pagamento unico. Da quando è stato co-fondato nel 1987 dai medici David Himmelstein e Steffie Woolhandler, il PNHP ha sostenuto la riforma del sistema sanitario statunitense.

[5] Detroit Association Women’s Clubs (Associazione dei club delle donne di Detroit)

[6] “New Orleans Nega Appoggio ai Porti d’Israele.” L’acronimo NOSHIP significa NESSUNA NAVE. NdT.

[7] I “Tre di Uhuru”: Uhuru è il Partito Socialista Popolare Africano degli USA.

[8] Drive through è il servizio direttamente in auto.

[9] Union busting is disgusting!

[10] Hail or sleet, rain or shine, don’t cross a picket line!

[11] I sunbirds sono piccoli uccelli, il cui nome in italiano è “nettarinie.”

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