Liliana Segre e la denuncia all'attivista Cecilia Parodi

Quando i sionisti attaccano hanno paura della verità

Una delle cantilene intonate dai sionisti e dai loro agenti in Italia – per approfondire si veda la lista aggiornata sul sito del (n)PCI – è quella di accusare chiunque si dica contrario al genocidio in corso perpetrato dallo “Stato ebraico” chiamato Israele in Palestina (siamo ben oltre i 40mila morti in un anno solo a Gaza secondo Amnesty) di essere antisemita, razzista e in definitiva anti-ebreo.

Si guardano bene gli agenti sionisti di scendere nel merito dei massacri di massa e di quello che sta accadendo in Palestina, in Libano e adesso anche in Siria alla maniera dei nazisti di inizio novecento. Colpe e massacri perpetrati dai sionisti che tanti uomini e donne di origine ebraica in tutto il mondo stanno criticando e denunciando.

In Italia è da mesi che giornalisti, politicanti e opinionisti di regime spacciano l’antisionismo per antisemitismo, paragonando i promotori del movimento di solidarietà con la Palestina in Italia come i “nuovi nazisti”. Lo fanno anche facendo leva sulla strumentalizzazione della memoria della Shoa e cercando di coprire un genocidio con un altro genocidio.

Fa così anche la senatrice di origine ebraica Liliana Segre che non solo ha negato a più riprese che a Gaza fosse in corso un genocidio per mano dei sionisti – anche dicendo che in quanto reduce dai campi di sterminio nazisti è l’unica titolata a stabilire se a Gaza si possa parlare di genocidio o meno – ma ha approfittato del suo ruolo e della sua autorevolezza presso le anime belle della borghesia di sinistra del nostro paese per diffondere calunnie e denunciare chiunque si opponesse a tale genocidio.

Leggi anche Censura, repressione, solidarietà e resistenza. Intervista a Cecilia Parodi

Ultimo caso è la denuncia per diffamazione fatta dalla Segre all’attivista Cecilia Parodi, rea di aver preso posizione a più riprese con la resistenza del popolo palestinese. Chiedere alla Segre di ravvedersi e ritirare la denuncia è, visto il personaggio, probabilmente poco efficace, tuttavia segnaliamo la campagna di solidarietà con Cecilia Parodi per chiedere alla senatrice di ritirare la denuncia. Rilanciamo e sosteniamo questa campagna soprattutto perché mostra il vero volto della Segre e di chi come lei agisce per conto e negli interessi dei sionisti nel nostro paese.

La petizione, che invitiamo a firmare, diffondere e che riportiamo a seguire, può essere firmata a questo LINK.

***

Liliana Segre ritiri la denuncia contro Cecilia Parodi!

Dopo oltre un anno di bombardamenti e uccisioni indiscriminate, soprattutto di donne e bambini, di immagini raccapriccianti che mostrano i corpi dilaniati di migliaia di persone innocenti, uccise da Israele, durante un GENOCIDIO, come stabilito anche dalla Corte Internazionale di Giustizia, di crimini di guerra acclarati come l’utilizzo di armi vietate dalle convenzioni internazionali, la distruzione sistematica di ospedali, ambulanze, scuole, moschee, interi edifici e quartieri residenziali, l’impedimento all’ingresso di aiuti umanitari ( cibo, acqua e medicine), Cecilia Parodi, scrittrice e giornalista, una comune cittadina, ha contestato pubblicamente le dichiarazioni della Senatrice a vita Liliana Segre, che più volte ha negato il genocidio pronunciando affermazioni quali: “chi usa la parola genocidio dice una bestemmia”, “a Gaza non ricorrono i caratteri tipici di una genocidio”, “l’abuso della parola genocidio dovrebbe essere evitato…per evitare il compiacimento, la libidine con cui troppi sembrano cogliere un’opportunità per sbattere in faccia agli ebrei l’accusa di fare ad altri ciò che è stato fatto a loro”.

Con queste affermazioni la Segre ha suscitato un’ondata di sdegno e rabbia tra milioni di cittadini italiani,  contraddicendo non solo le dichiarazioni esplicite di ogni Ministro del Governo israeliano riguardo la precisa volontà di distruggere Gaza e ivi costruire insediamenti illegali di coloni, ma soprattutto le innumerevoli prove di intento genocida israeliano, trasmesse in diretta social da giornalisti palestinesi, insieme a donne e bambini, principale target dell’esercito israeliano; ad oggi sono quasi 200 i giornalisti uccisi deliberatamente da Israele.

Il risultato per aver espresso una legittima opinione di dissenso, in riferimento alle dichiarazioni della Senatrice Segre, è stata una denuncia per diffamazione. Cecilia Parodi si occupa da anni di Gaza, con progetti umanitari volti a dare sollievo alla popolazione palestinese, martoriata da quasi un secolo da soprusi, abusi, violenze e apartheid. Ha scritto un libro la cui unica finalità è una raccolta di fondi destinata alle famiglie palestinesi in difficoltà estreme. Le contestazioni riguardo le dichiarazioni della Senatrice Segre non possono essere strumentalizzate al punto da costituire uno strumento per mettere a tacere una delle voci a sostegno della Palestina. Con questa petizione, chiediamo alla Senatrice Segre di ritirare la denuncia contro Cecilia Parodi che subisce minacce di morte da mesi da parte di un gruppo telegram, più volte segnalato alle autorità, creato dalla comunità ebraica sionista in Italia allo scopo di mettere in atto una vera e propria caccia ai sostenitori della Palestina: massacrando la sua vita personale, lavorativa, l’immagine, la credibilità e i valori, insultandola ripetutamente con volgarità sessiste e razziste, ponendo in essere calunnie, diffamazioni ed esplicite minacce di morte. 

Cecilia Parodi è una comune cittadina, incensurata, slegata da gruppi politici, residente in uno stato civile e democratico, che ha espresso il proprio sdegno per lo sterminio del popolo palestinese, che a oggi conta più di 186.000 vittime (fonte The Lancet, approssimazione per difetto), il più alto numero di amputati nella storia, un numero spropositato di orfani e intere famiglie spazzate via dal registro dell’anagrafe. 

Si vuole, inoltre, porre attenzione sull’oggettiva disparità di potere tra Cecilia Parodi, comune cittadina, e la Sig.ra Liliana Segre, Senatrice a vita, che grazie al ruolo istituzionale che ricopre può beneficiare di supporto economico, legale e mediatico, rendendo la questione tra le parti impari, sia sul piano morale che legale.

Ogni firma, pertanto, è necessaria per esprimere il proprio dissenso rispetto alla denuncia posta in essere dalla Senatrice Segre nei confronti di Cecilia Parodi, nei confronti di una cittadina che legittimamente invoca il diritto a esprimere il proprio dissenso e la propria opinione in uno Stato in cui la legge deve essere uguale per tutti, ma che grazie alle campagne mediatiche e politiche impregnate di censura e pregiudizi, si sta trasformando rapidamente in una nazione pericolosa in cui il divario medievale, classista e razzista, tra cittadini e personaggi del potere, dovrebbe preoccupare tutti.

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