[Milano] Solidarietà a Luciano Pasetti! Sotto processo mettiamo il Comitato di Pubblica Sicurezza!

Lunedì 11 marzo p.v. si terrà l’udienza in relazione ai fatti del 4 dicembre 2021 in Piazza Duomo, contro il nostro compagno e sindacalista della CUB Luciano Pasetti, denunciato per resistenza a pubblico ufficiale. Informazioni più dettagliate si trovano al seguente link.

I precedenti contano. Quello in Piazza Duomo del 4 dicembre 2021 è stato un clima costruito ad arte con il preciso obiettivo di restringere l’agibilità politica di milioni di persone nel nostro paese che non riuscivano (e non riescono tutt’oggi!) ad arrivare a fine mese e che di fronte alle misure di devastazione promosse dal governo alzano la testa, per difendere il proprio posto di lavoro ed il diritto ad una vita dignitosa.

Un clima che si è protratto fino ad oggi: il Comitato di Pubblica Sicurezza (che ricordiamo composto da Sindaco, Prefetto e Questore) ancora una volta nega a propria discrezione, come se fossero di loro proprietà, alcune piazze del centro (come piazza Duomo, San Babila o corso Buenos Aires) ai cortei in solidarietà alla Palestina, ai coordinamenti come quello della Rete Sciogliamo la NATO e in generale a chi alza la propria voce in dissenso al governo Meloni. Ma, come spesso accade vale il principio “due pesi, due misure”, e il Comitato concede agli “utili idioti” che soffiano sui venti di guerra, come successo il 24 febbraio scorso con la manifestazione degli ucraini che invocano l’intervento militare dell’Italia contro la Federazione Russa.

Mostrano i denti,ma sono in difficoltà. La gestione schizofrenica del corteo solidale con la Palestina di via Padova nella Giornata della Memoria (vedi nostro comunicato del 28 gennaio), così come quella della manifestazione antifascista di domenica 3 marzo (a cui erano presenti anche tre consiglieri comunali!) per impedire le pagliacciate propagandistiche securitarie della Lega lo dimostrano: ovunque si gira, grazie al clima repressivo da lui stesso costruito e “condiviso” a livello nazionale, il cosiddetto Comitato di “Pubblica Sicurezza” non riesce più a contenere manco i suoi tirapiedi. Fino ad arrivare a “scomodare” persino Mattarella che dopo le cariche di Pisa, Firenze e Catania, è costretto a schierarsi anche a favore di cortei “non autorizzati” degli studenti che hanno giustamente solidarizzato con il popolo palestinese il 23 febbraio.

Sono in difficoltà ma mordono forte perché non siamo ancora abbastanza organizzati. Il governo Meloni e con lui il Comitato di Pubblica Sicurezza “morde” fintanto che gli si lascia l’iniziativa in mano, fintanto che le masse popolari continuano a subire le decisioni della classe dominante e delle sue istituzioni, anziché far valere la forza della loro organizzazione: senza i lavoratori la borghesia non può nulla, questa la lezione che già vive in mille esperienze concrete.

Esattamente come il 27 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, i Giovani Palestinesi hanno lanciato alla disobbedienza ai divieti di manifestare, bene ha fatto Non Una Di Meno a “prendersi” piazza Duomo durante il corteo dell’8 marzo.

Sono azioni politiche che infondono forza e fiducia a tutti quelli che oggi si mobilitano contro le misure di lacrime e sangue del governo Meloni, che mostrano che se organizzati e determinati, non ci sono divieti, restrizioni e repressione che possano impedire il sacrosanto diritto di manifestare e organizzarci. I partigiani, la Resistenza ha combutatto eroicamente per questi diritti: a noi il testimone di difenderli, prima di tutto praticandoli.

Al di là delle singole denunce, la questione è politica. Attraverso le misure liberticide imposte già nel 2020 in occasione dell’emergenza sanitaria per Covid19 e successivamente nel 2021 verso la mobilitazione montante del movimento No Green Pass, il governo Meloni “allarga il giro” colpendo chiunque provi a contestare e contrastare le misure di lacrime e sangue che promuove, tentando di fare carta straccia degli spazi di agibilità politica e calpestando la Costituzione.

Nell’udienza di lunedì 11 marzo verranno sentiti i testimoni dell’accusa, ossia quei poliziotti che “eseguivano gli ordini” in Piazza Duomo.

Ma attendiamo la dichiarazione del sindaco Sala, Petronzi e Lamorgese (ma se fosse indisposta va bene anche l’ex Prefetto Saccone) per l’udienza successiva del 18 marzo, quando, chiamato da noi, dovrà testimoniare della gestione criminale della piazza del 4 dicembre 2021.

Invitiamo tutte le organizzazioni, i collettivi ed i singoli a partecipare al presidio che si terrà fuori dal Tribunale di Milano, lunedì 11 marzo alle 9.30!

Solidarietà a Luciano Pasetti e a tutti i fermati di Piazza Duomo e non solo!

La solidarietà è un arma, usiamola!

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