Firenze, 18.11.2023
Oggi abbiamo partecipato all’importante manifestazione chiamata dalla Comunità palestinese fiorentina. E’ stata un’altra giornata di solidarietà come ne abbiamo viste tante altre dal 7 ottobre ad oggi a conferma di quanto la causa palestinese animi le aspirazioni di pace, solidarietà e giustizia delle masse popolari del nostro paese.
Proprio in queste ore abbiamo letto alcuni articoli pubblicati su quotidiani locali e nazionali: da La Nazione, passando per il Corriere Fiorentino, fino agli immancabili Il Giornale e Libero, in cui si prova a addebitare alla comunità palestinese le posizioni della nostra organizzazione, posizioni note, pubbliche e che legittimamente abbiamo riportato in un volantino diffuso oggi alla manifestazione (volantino firmato e contenente tutti i recapiti necessari a chiunque volesse qualsivoglia spiegazione – quindi se qualche giornalista ha voglia di fare seriamente il suo mestiere anziché inventare teoremi siamo a disposizione…). Il contenuto del volantino è sintetizzabile nel suo titolo: “Alzare ovunque la bandiera palestinese” (per chi volesse leggerlo lo trova a questo link: https://www.carc.it/…/alzare-ovunque-la-bandiera…/).
Infatti, riteniamo che la solidarietà alla resistenza del popolo palestinese sia un fatto importante non solo in termini umanitari (la popolazione palestinese subisce uno stato di occupazione, un regime di apartheid da più di 60 anni nel silenzio complice e omertoso dell’occidente) ma anche, e soprattutto, in termini politici perché quanto accaduto il 7 ottobre è fonte di grande insegnamento per le masse popolari che lottano in ogni angolo del mondo, compreso in Italia, per farla finita con il disastroso corso delle cose. La controffensiva lanciata unitariamente dalle forze della resistenza palestinese il 7 ottobre ci parla di lotta, di capacità di organizzazione e di riscossa; ha riportato alla ribalta la così detta questione palestinese che lo stato d’Israele pensava di aver messo ormai all’angolo e, invece, è tornata prepotentemente alla luce, nei modi e nelle forme che legittimamente il popolo palestinese e le forze politiche e militari in cui esso è organizzato (Hamas, il Fronte Popolare di Liberazione della Palestina e altre) hanno deciso di adottare: nessun popolo deve chiedere il permesso di liberarsi e come farlo; ogni iniziativa, ogni metodo è legittimo purché sia efficace. Non dimentichiamoci che quanto il popolo palestinese subisce da più di 70 anni è responsabilità dello stato sionista d’Israele e dei suoi sostenitori (gli USA in prima fila).
Dunque ribadiamo la legittimità di quello che abbiamo scritto nel volantino diffuso oggi, non abbiamo e mai avremo la pretesa di rappresentare tutto il fronte della solidarietà al popolo palestinese. Detto questo, lottiamo e continueremo a lottare qualsivoglia posizione tesa a spaccare il fronte della solidarietà, dividere tra buoni e cattivi, soprattutto laddove queste posizioni vengono strumentalmente usate (dai giornali e dai politici asserviti al sionismo) per mettere alla berlina le organizzazioni che sono decise a non piegarsi alla propaganda di regime che è ormai solita (lo abbiamo visto anche durante il conflitto in Ucraina) dipingere la realtà a uso e consumo di una visione manichea che è fuori dalla realtà! Alla ricerca affannosa del cattivo di turno: del resto, la classe dominante cerca sempre di scegliere l’interlocutore di riferimento (in questo caso Hamas) per la sua sporca propaganda.
La verità è che la classe dominante, e la sua stampa asservita, è terrorizzata dall’idea che la solidarietà al popolo palestinese diventi visibile, aperta, dispiegata perché quella solidarietà è il terreno attraverso cui circola anche l’insegnamento che la resistenza palestinese ha offerto alle masse popolari di tutto il mondo: gli imperialisti sono giganti dai piedi di argilla!
Chiediamo alle organizzazioni politiche e sindacali decise a respingere questi vili tentativi di criminalizzazione del dissenso e di isolare le organizzazioni politiche che si pongono “fuori dal coro” di esprimere solidarietà al partito dei Carc: è una questione di difesa dell’agibilità politica e di contrasto alle misure divisive della stampa di regime.
Viva la resistenza del popolo palestinese!
Federazione Toscana del P.CARC