[Massa] Le indicazioni di voto del P.CARC per le amministrative del 14 e 15 maggio

12.05.2023

Per le prossime elezioni amministrative del 14 e 15 maggio il Partito dei CARC ha sostenuto la costituzione della lista Massa insorge che appoggia la candidatura a sindaco di Marco Lenzoni.

 Abbiamo sostenuto sin dall’inizio questo progetto perché abbiamo visto l’opportunità di usare le elezioni per alimentare la partecipazione e il protagonismo popolare.

Lo scollamento tra le masse popolari e il sistema politico delle Larghe Intese aumenta. A ogni tornata elettorale cresce l’astensionismo e vince la forza che più delle altre si atteggia come antisistema. Così è successo ad esempio alle politiche del 25 settembre con l’affermazione di Fratelli d’Italia. A Massa questo è successo nel 2018 con l’affermazione dell’amministrazione Persiani. Quel voto a Francesco Persiani confermò che una buona parte di lavoratori e di operai aveva deciso di rompere con il sistema delle Larghe Intese. In particolare con quei partiti, primo su tutti il PD, che nell’arco degli anni si sono resi responsabili dell’attuazione del programma di smantellamento dell’apparato produttivo, della distruzione della sanità, delle politiche speculative a danno dell’ambiente. Questa è stata la causa principale del crollo della “sinistra” alle elezioni amministrative del 2018 (altro che il razzismo delle masse popolari!).

In questi 5 anni di amministrazione Persiani il PD e i suoi cespugli hanno tentato di riabilitarsi agli occhi della cittadinanza in nome di un comune antifascismo. Dall’altra parte, le forze che a parole si dichiarano contro il sistema delle Larghe Intese, come il M5S e Unione Popolare (UP), sono rimaste a guadare cosa avrebbe fatto la nuova amministrazione nella convinzione che bastasse attendere la disfatta del centro destra per acquistare nuovamente il consenso delle masse popolari. Questa linea, oltre ad essere una mera illusione, distoglie le masse popolari dal loro principale compito e cioè quello di organizzarsi.

A fronte di questa situazione ci siamo chiesti come usare la campagna elettorale per affermare anche nel campo della lotta politica borghese gli interessi delle masse popolari e portarle a irrompere anziché astenersi. Questo perché è giusto colpire dove il nemico è più debole e l’astensione è solo una manifestazione di protesta in un contesto in cui bisogna contrattaccare.

Abbiamo visto nel progetto di Massa insorge e nella candidatura a sindaco di Marco Lenzoni la possibilità di sperimentare questa linea, lo strumento per raccogliere il malcontento che si sarebbe espresso (e in parte si esprimerà) nell’astensione e trasformarlo in mobilitazione e organizzazione per dare alla nostra città l’amministrazione che serve. Un’amministrazione in netta e totale rottura con la politica delle larghe intese e, al tempo stesso, che sia espressione di una nuova governabilità dal basso: un’amministrazione di governo e di lotta. Infatti, Massa insorge, sin dalla sua presentazione, ha sempre fatto valere un principio, un principio che parte da una domanda quasi banale: quale alternativa può incarnare chi si limita a stilare bei programmi e non si mobilita per attuarli anche se ancora non è al governo? Ebbene, per andare oltre la denuncia dell’esistente, anziché limitarsi a distribuire volantini, fare comizi e iniziative, il comitato elettorale di Massa insorge ha organizzato e promosso durante la campagna elettorale iniziative di rottura. Ad esempio, ha organizzato tende della salute nei principali quartieri popolari della città. Le tende della salute sono uno strumento per raccogliere elementi rispetto alle necessità della comunità, ma anche uno strumento per offrire quelli che nel frattempo sono diventati “servizi inaccessibili”, benché apparentemente banali (misurazione della pressione, dell’indice glicemico, della saturazione, ecc.). E ancora, per non limitarsi a propagandare un programma fatto di “belle promesse”, il comitato elettorale ha promosso assemblee nei quartieri per “scrivere il programma popolare” e ha organizzato una fiaccolata per la riapertura del vecchio ospedale.

Certo, iniziative piccole ma che dimostrano, più di tutto, che usare la campagna elettorale come strumento di irruzione, anziché di appiattimento, è solo una questione di volontà politica. Una volontà che non siamo riusciti a far sposare alle altre liste anti Larghe Intese che si sono presentate. In particolare, UP, forza che abbiamo sostenuto alle scorse elezioni politiche e che ha il merito di non aver mai sostenuto né a livello nazionale né a livello locale le Larghe Intese e il M5S, che nonostante abbia responsabilità gravi a livello nazionale come l’aver sostenuto il governo Draghi, a livello locale ha giustamente scelto di svincolarsi dal PD. Queste due forze si sono presentate unite nel Polo Progressista. Ebbene, la situazione politica particolare della nostra città (la coalizione di destra divisa e in concorrenza, il centro sinistra ben poco credibile e frammentato) avrebbe consentito di usare le elezioni meglio di come effettivamente è stato fatto e cioè di costruire un’unica coalizione per raccogliere tutte le forze anti Larghe Intese. Non è stato possibile farlo, per loro indisponibilità a qualunque dialogo. Nei fatti, UP e il M5S hanno condotto una campagna elettorale “classica” (comizi, iniziative, promesse estrapolate dal programma) e all’insegna della concorrenza elettorale (denigrazioni, colpi bassi per strappare qualche voto in più a Massa insorge nella speranza di conquistare qualche seggio), nonostante la situazione politica consenta e imponga di condurre una campagna elettorale “radicale”.

Massa insorge ha invece rotto questo meccanismo, quello di chi si concepisce come opposizione, organismo di protesta, rifugio degli scontenti e ha ribaltato il tavolo usando le elezioni come strumento di battaglia, come strada per promuovere organizzazione, mobilitazione e protagonismo delle masse popolari – quindi le elezioni come mezzo, non come fine – rendendo la partecipazione alle elezioni qualcosa di effettivamente utile alla lotta di classe.

Questo è il motivo per cui il Partito dei CARC indica di votare Marco Lenzoni a sindaco di Massa e la lista Massa Insorge. Per quanto riguarda le singole preferenze indichiamo: Elena Tartarini (Infermiera e militante del Partito dei CARC) e uno dei candidati operai presenti nella Lista, in particolare uno tra i seguenti operai: Franco Menchetti (Operaio dell’indotto BH) Andrea Borgdigoni (Operaio Sanac) Simone Marchini (Operaio Sanac e militante del Partito dei CARC).

E’ possibile esprimere due sole preferenze una per una donna e una per un uomo (quindi è necessario indicare uno solo dei candidati uomini indicati).

In conclusione, con questa esperienza noi comunisti ci siamo assunti la responsabilità di far diventare le elezioni un elemento di mobilitazione popolare, un elemento di rottura del sistema politico della classe dominante e una spinta al rafforzamento del fronte anti Larghe Intese. Potevamo fare di più? Potevamo fare meglio? Questi interrogativi saranno materia del nostro bilancio. Intanto, siamo ragionevolmente convinti che, indipendentemente dai risultati elettorali, il processo non si fermerà qui, perché: “abbiamo appena cominciato”.

Sezione di Massa del P.CARC

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