Oggi, 2 febbraio, si è svolta la prima iniziativa pubblica del Partito dei CARC ad Arezzo presso il Circolo Aurora: una lettura del nostro mensile Resistenza, in particolare dell’articolo “Solidarietà ad Alfredo Cospito”. L’iniziativa ha visto la partecipazione di compagni di altre realtà politiche e singoli ed è stata un buon momento di discussione collettiva sul tema del 41bis, delle carceri, della solidarietà di classe contro la repressione.
Evidentemente, l’iniziativa non è passata inosservata neanche dalle Forze dell’Ordine di Arezzo, dato che una nostra compagna, al termine di un volantinaggio fuori dall’Istituto Galilei, nel quale veniva portata solidarietà ad Alfredo, è stata seguita da due agenti della Digos che l’hanno poi fermata per chiederle i documenti e il volantino, trattenendola diversi minuti. Mentre venivano svolti i così detti “normali controlli”, i due hanno tentato di estrapolare informazioni in merito alle forze del P.CARC ad Arezzo, hanno chiesto alla compagna da dove venisse, hanno detto di essere al corrente dell’iniziativa di quel pomeriggio al Circolo Aurora e le hanno chiesto quanti sarebbero stati i partecipanti. Davanti alle mancate risposte della compagna, hanno detto che sarebbero passati a farci visita di persona all’iniziativa.
E così è stato: dopo due ore ce li siamo rivisti passare in macchina fuori dal Circolo.
Non è curioso che le Forze dell’Ordine di Arezzo perdano tanto tempo ed energie dietro a dei compagni che si ritrovano in un Circolo, piuttosto che andare a indagare sui legami fra ‘ndrangheta ed imprenditoria aretina, tanto per dirne una? Ci sembrerebbe doveroso, date le implicazioni di diverse aziende orafe nello scandalo del KEU rese note di recente dalla stampa.
Forse la Digos si è infastidita per il fatto che, per un pomeriggio, l’immagine da città-vetrina di Arezzo sia stata in parte lesa e che, in pieno centro, si sia tenuta un’iniziativa in solidarietà ad un rivoluzionario prigioniero… Ebbene, noi diciamo che di iniziative come queste ce n’è bisogno e ne faremo mille altre.
Approfittiamo dell’accaduto per esprimere solidarietà ai compagni di Cambiare Rotta, OSA e USB di Roma, che oggi hanno subito l’irruzione nella sede di USB di decine di poliziotti per identificare i giovani che stavano realizzando uno striscione in solidarietà ad Alfredo Cospito.
Solidarietà ad Alfredo Cospito e a tutti i compagni colpiti dalla repressione!
Non un passo indietro! 10, 100, 1000 iniziative di solidarietà di classe!
Segreteria Federale Toscana del Partito dei CARC