Lombardia. Un convegno contro la guerra e la Nato

Qual è oggi il ruolo della Nato nel mondo e nel nostro paese? Con quale legittimità opera sul nostro territorio? Quali sono le sue finalità, i suoi obiettivi e a quali interessi rispondono? Quali sono i risvolti politici, economici, ambientali, culturali e informativi legati alla sua esistenza?

“Il futuro è Nato?” è il titolo scelto, come sintesi di queste e altre questioni, per una conferenza e assemblea programmata il 4 e 5 febbraio 2023, presso il Castello dei Missionari Comboniani a Venegono Superiore (VA).

Lo sviluppo della lotta contro l’asservimento alla Nato nel nostro paese e contro la guerra per interposta persona che questa sta combattendo contro la Federazione Russa in Ucraina ha visto un appuntamento significativo il 17 settembre del 2022, durante la campagna per le elezioni politiche, con la manifestazione all’esterno della base militare di Ghedi (BS).

Ricordiamo che in quella base, formalmente dell’Aeronautica Italiana, sono ospitati ordigni nucleari statunitensi. Una circostanza mai confermata dalle autorità italiane, ma indirettamente ammessa dagli stessi vertici militari Usa, che proclamano e pubblicizzano la sostituzione in corso delle vecchie bombe con altre di nuova generazione: le B61-12, studiate appositamente per essere caricate sugli F35.

In quell’occasione si è svolta anche un’ispezione popolare effettuata da esponenti del movimento contro la guerra assieme a Yana Ehm e Simona Suriano, allora parlamentari e candidate nelle liste di Unione Popolare.

Facendo il bilancio di quella iniziativa è emersa la necessità, da un lato di proseguire sulla strada della mobilitazione di piazza, dall’altro di costruire un confronto a livello nazionale, con l’obiettivo di unire le forze che si pongono sinceramente contro la guerra e cercare un orientamento comune.

Gli organizzatori del Convegno sono: il centro di documentazione Abbasso la Guerra di Varese, il Centro Sociale 28 Maggio di Rovato (BS), l’Associazione Nazionale Vittime Uranio Impoverito (Anvui) e il comitato Donne e Uomini Contro la Guerra di Brescia. Oltre a loro, in veste di co-organizzatori, sono presenti le seguenti realtà: Comitato Pace Subito e sindacato Asia di Bergamo, Disarmisti Esigenti e Loc di Milano, Kinesis e Punto Pace di Pax Christi di Tradate (VA), Rete Varese Senza Frontiere e sindacato Adl di Varese, Tavola della Pace e Unione Popolare Val Brembana.

Mentre scriviamo è in crescita il numero di organismi, associazioni, organizzazioni operaie e popolari che stanno comunicando la loro adesione o partecipazione: A Foras, Madri Contro la Repressione e Comitato No Rwm dalla Sardegna; il Collettivo Autonomo Lavoratori Porto (Calp) da Genova; la Federazione Lombardia del Partito dei Carc.

Fra i relatori invitati ci sono i nomi di Manlio Dinucci, padre Alex Zanotelli, Antonio Mazzei, mons. Luigi Bettazzi, Alberto Negri e altri.

La costruzione dell’iniziativa ha le sue radici nel lavoro comune fra le diverse componenti del movimento contro la guerra, lavoro che vede confrontarsi organismi in lotta contro la presenza Nato in Italia, esponenti del pacifismo cattolico, soggetti democratici della società civile, parenti e amici di vittime dell’uranio impoverito, giornalisti attivi nella difesa della libertà di informazione e contro la censura, operai promotori di organizzazioni sul proprio posto di lavoro, compagni attivi nel movimento sindacale e comunista.

Riveste una particolare importanza la partecipazione di un organismo come il Calp di Genova, da anni in prima linea nella lotta contro l’invio di armi in teatri di guerra (prima Yemen, ora Ucraina) attraverso azioni di sciopero e boicottaggio del carico e scarico di armi.

Ampliare quanto più è possibile il fronte contro la guerra e la Nato è un obiettivo importante. Lo schieramento della classe operaia in esso è un elemento imprescindibile per costruire una partecipazione di massa a questa lotta.

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