Una scritta non è semplicemente una spruzzata di vernice su un muro. Una frase non è semplicemente l’espressione di un concetto. Una scritta che parla alle masse popolari, che ha il coraggio di portare ad esse la verità e che apre il campo all’organizzazione, alla mobilitazione e al rafforzamento del nuovo potere, è una scritta invincibile perché quando le masse popolari si appropriano della verità, la fanno propria e si organizzano, allora anche quella verità sarà invincibile!
Tratto da Fontana assassino: la scritta invincibile!
Lunedì 16 gennaio di fronte al Tribunale di Milano, si è svolto il presidio di solidarietà con gli imputati Pablo Bonuccelli e Claudia Marcolini del Partito dei CARC, per l’avvio del processo “Fontana assassino”. Mentre in Lombardia entra nel vivo la campagna elettorale per le regionali, inizia il processo contro Pablo Bonuccelli e Claudia Marcolini, accusati di essere gli autori della scritta “Fontana assassino”.
Attilio Fontana invece risulta “immacolato”. Secondo la legge non ha avuto nessun ruolo, nessuna voce in capitolo e nessuna responsabilità nella gestione criminale che la Regione ha fatto della pandemia. In forza di questa impunità, Fontana si ricandida a Presidente della Regione.
Con l’udienza del 16 gennaio è iniziato il processo che ora è rinviato al 29 marzo. L’accusa, ricordiamolo, non per “terrorismo” o “minacce”, né per “diffamazione”, ma per imbrattamento. La cosa farebbe ridere, se non ci fossero di mezzo 20 mila morti, il tentativo di imbavagliare chi dice la verità e l’impunità dei responsabili di quella strage.
Nonostante i tentativi di ridurre al minimo il clamore mediatico sul contenuto politico del processo – derubricato formalmente a questione di decoro urbano – continueremo a usare tutti i mezzi per farlo, invece, il processo politico; il processo ai delinquenti impuniti che governano la Regione e il Paese!