[Firenze] Giù le mani dagli spazi occupati!

In queste ore è in corso lo sgombero dello spazio occupato Corsica81 a Firenze: uno spazio che dal 2012 è un punto di riferimento per il movimento fiorentino, sede di numerose attività per tutta la collettività del quartiere di Rifredi e non solo.

Esprimiamo senza esitazione la nostra massima solidarietà e appoggio ai compagni di Viale Corsica, sotto attacco perché “rei” di aver ridato vita e dignità a uno delle centinaia di edifici abbandonati e sfitti che il Comune, le banche e i palazzinari fiorentini preferiscono far marcire piuttosto che usare per le necessità delle masse popolari!  

Nella città vetrina che PD e sindaci vari hanno costruito in questi anni, fatta a uso e consumo del turismo, dove i famosi Student Hotel per i ricchi studenti d’oltreoceano fioriscono a ogni angolo, non c’è posto per spazi popolari che rispondono al bisogno di aggregazione e autorganizzazione dal basso degli abitanti dei quartieri. Mentre Nardella organizza manifestazioni “per la pace” quando il PD è il primo sponsor dell’invio di armi in Ucraina, cantando John Lennon e riempiendosi la bocca di concetti come “fratellanza” e “unione”, non esita invece a mandare polizia e Digos a sgomberare l’occupazione di Viale Corsica.

In un paese martoriato dalle delocalizzazioni, dal caro materie prime, dallo smantellamento dei servizi pubblici di base come scuola e sanità, dove i licenziamenti e gli sfratti per morosità hanno ripreso a pieno regime e sull’orlo di un’economia di guerra, lo Stato e il Comune non hanno di meglio da fare che sgomberare spazi come Corsica?

È ovvio che l’attacco ai compagni arriva in un momento ben preciso e ha uno scopo ben preciso: il 26 marzo, infatti, si terrà a Firenze la manifestazione nazionale organizzata dagli operai GKN e dal gruppo dei solidali, al quale i compagni di Corsica hanno da sempre preso parte. Una manifestazione all’insegna della convergenza, che vuole portare in piazza tutte le realtà e le masse popolari decise a farla finita con il sistema di cose vigente. È lampante, quindi, che lo sgombero di questa mattina sia stato fatto per “far salire la tensione”, per cercare di fomentare ancora di più la rabbia e l’indignazione di chi parteciperà al corteo, creando magari il pretesto per poter poi bollare “i facinorosi che creano disordine” e spaccare il fronte popolare. È la classe dominante la sola responsabile dei problemi del paese!

Il tentativo è becero, perché i lavoratori e le masse popolari hanno ben chiaro da che parte stare. Non appena è arrivata la notizia del tentativo di sgombero, decine di compagni si sono recati sul posto, dando vita a un corteo spontaneo per difendere l’occupazione e gli occupanti. La classe dominante sfratta, manganella, affama e uccide; il marcio sistema capitalista è la fonte di tutti i problemi dei proletari, il sistema da abbattere organizzandosi da basso! Ci è ben chiaro contro chi dobbiamo promuovere la nostra resistenza, lotta e solidarietà contro la repressione!

E allora che fioriscano le occupazioni degli edifici che banche e borghesia lasciano vuoto deliberatamente per poterci speculare! Che si moltiplichino le occupazioni e autogestioni delle aziende che i capitalisti vogliono delocalizzare, come nel caso della GKN! Che si diffondano le occupazioni di scuole e università che il Ministero lascia cadere a pezzi mentre smantella il diritto allo studio dei proletari, come nel caso del liceo Petrocchi di Pistoia!

Bisogna creare una situazione tale per cui la classe dominante non riesce più a governare il paese: vuol dire che le aziende, i servizi, la circolazione delle merci funzionano poco e male (secondo il principio per cui tutto quello che funziona, non funziona perché lo dicono i capitalisti, i padroni e le loro autorità, ma perché i lavoratori lo fanno funzionare); vuol dire che si diffondono forme di disobbedienza alle leggi antiproletarie, violazioni dei divieti, insubordinazione alle autorità borghesi; vuol dire che l’iniziativa degli organismi operai e popolari sostituisce l’inerzia delle autorità borghesi verso quelle attività che non vengono più curate perché non generano profitto; vuol dire, ancora, il rifiuto organizzato di sottomettersi ai ricatti economici, alle rapine legalizzate e alle estorsioni del carovita.

“Ma sarebbe il caos!” dice qualcuno. No, sarebbe il disordine organizzato, necessario per riportare un nuovo ordine, basato sugli interessi dei lavoratori e delle masse popolari. – da Rendere il paese ingovernabile a Draghi e a ogni altro governo delle Larghe Intese su RE03(22)

Come P.CARC difendiamo l’occupazione di via Corsica e solidarizziamo con gli occupanti e i solidali. Che il 26 marzo a Firenze diventi ancora di più il corteo che vede scendere in piazza la nuova classe dirigente, le masse popolari che possono e devono prendere in mano la gestione del paese e mettere fine agli effetti più disastrosi della crisi.

I fatti ci dicono che è necessario, le esperienze di organizzazione dal basso ci dicono che è possibile.

Solidarietà ai compagni di Corsica! Rispediamo al mittente i tentativi di criminalizzazione del movimento popolare e scendiamo in piazza uniti il 26 febbraio!

Per questo, per altro, per tutto. Insorgiamo!

Federazione Toscana del P.CARC

Rispondi

Iscriviti alla newsletter

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

I più letti

Articoli simili
Correlati

Questioni di lotta di classe

Poco prima dello svolgimento del corteo del 30 novembre...

Sulla situazione in Corea del Sud

La legge marziale d'emergenza di Yoon è una manovra...

Trasformare la guerra tra poveri in ribellione contro il sistema

Che ogni quartiere popolare sia avamposto della lotta al governo Meloni

Manuale di Storia contemporanea

La conoscenza della storia è uno strumento della lotta...