Dallo scorso dicembre la Sezione di Milano Nord Est sta organizzando lo Sportello di Solidarietà Popolare, strutturato in incontri con cadenza bisettimanale. L’iniziativa è nata nell’ambito della campagna contro la repressione a seguito del fermo e delle denunce che cinque nostri compagni hanno subito il 4 dicembre scorso dopo il corteo No Draghi Day (vedi il numero 1/2022 di Resistenza).
Gli sportelli (ne esistono di similari in tutta Italia) sono nati anzitutto per non lasciare soli i tanti denunciati e multati, in particolare nelle piazze No Green Pass, per organizzare quanti vogliono attivarsi più in generale contro la repressione, per dare supporto ai lavoratori che subiscono la repressione nei luoghi di lavoro.
Fin dal primo “appuntamento” lo Sportello ha avuto un buon riscontro in termini di partecipazione e con la propaganda abbiamo raggiunto veramente tante persone. “È quello che serve per dare risposta ai problemi che viviamo sul lavoro” ci hanno detto alcuni dei lavoratori che vi partecipano.
Finora allo Sportello si sono rivolte, in particolare, persone coinvolte nella lotta contro il Green Pass, chi perché colpito dalla repressione di piazza, chi perché non avendo il supporto dei rappresentanti sindacali non sa come affrontare nelle aziende i problemi creati dall’introduzione di questo strumento. Infine c’è anche chi vuole capire come praticare forme di disobbedienza civile senza farsi legare le mani dalla paura della repressione.
Quello che accomuna la maggioranza dei partecipanti è la volontà di far ripartire la lotta contro il Green Pass, che a Milano, proprio a causa della repressione e dello spontaneismo che ha caratterizzato la mobilitazione, si è arenata.
Chi viene allo Sportello non è alla ricerca dei “comunisti” e tendenzialmente comunista non è. Si tratta di persone che pongono questioni concrete e con le quali si sviluppano poi ragionamenti più generali, a cui interessa capire come uscire da questa situazione e farla finita con la gestione criminale della pandemia.
In questo senso stiamo iniziando a trasformare lo Sportello.
Abbiamo raccolto la disponibilità di un compagno, rappresentante sindacale attivo fin dall’inizio nel sostegno ai lavoratori contrari al Green Pass, per fornire consulenza sindacale.
Organizzeremo, inoltre, simulazioni delle situazioni di repressione più frequenti, fornendo indicazioni su come comportarsi in caso di fermo di polizia e perquisizioni e su come affrontare denunce, multe e Daspo.
Lo Sportello sta diventando sempre più anche un momento di coordinamento con i vari gruppi contro il Green Pass intenzionati ad andare oltre la manifestazione del sabato e a costruire mobilitazioni più capillari (è anche un modo per riconquistare l’agibilità nelle piazze). L’ultimo appuntamento, ad esempio, è servito a rilanciare l’iniziativa di Studenti Contro il Green Pass “Diritti Fuori Servizio” che rivendicano il diritto alla mobilità.
Come dicevo, a questo sportello partecipano “persone comuni”, con idee politiche anche molto diverse dalle nostre, con approcci alla pandemia differenti, ma sono persone che cercano una via per far fronte ai problemi che vivono individualmente, che vedono che qualcosa nel modo di gestire la società va cambiato e sono disponibili a fare la loro parte.
Da una parte, quindi, con lo Sportello ci poniamo l’obiettivo di dare risposte concrete alle questioni contingenti che ci pongono questi lavoratori, dall’altra puntiamo a promuovere e alimentare l’organizzazione nei luoghi di lavoro e nei quartieri e a contrastare la guerra fra poveri che la classe dominante promuove. Ci sperimentiamo nel trovare forme, modalità e strumenti per ricucire la frattura che si è determinata fra i lavoratori vaccinati e quelli non vaccinati, perché gli uni non siano nemici degli altri ma combattano uniti la stessa guerra: quella contro i padroni, i capitalisti e i loro governi.
FG – Sezione di Milano Nord Est del P.CARC
La Questura continua a provocare chi si organizza contro il Green Pass
Dal comunicato della Sezione di Milano Nord Est del P.CARC, 26 gennaio 2022
Il 25 gennaio abbiamo tenuto la terza edizione dello Sportello di Solidarietà Popolare. (...)
Mentre preparavamo la sede per l’iniziativa, due agenti in borghese hanno cercato di intrufolarsi nei locali perché “volevano capire come si sarebbe svolta l’iniziativa”: quanto durava, il tema, se si sarebbe svolta all’interno o all’esterno della sede.
Alla nostra reticenza nel dare le informazioni (dal momento che l’iniziativa era pubblica e quello che volevano sapere lo potevano trovare online), hanno tentato la carta di essere lì per “tutelarci dai malintenzionati”.
Dopo averci sequestrato per alcune ore il 4 dicembre e averci comminato complessivamente 8 multe, una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale, un Daspo dal centro storico e averci informato che sono in corso indagini a nostro carico per violenza privata e interruzione di pubblico servizio, la Questura di Milano scomoda agenti della Digos per “difendere il P.CARC dai malintenzionati” che vogliono partecipare alle nostre iniziative!
Non avendo ottenuto alcun tipo di informazione, i due agenti si sono tolti dalla porta, rimanendo in piazza per tutto lo svolgimento dell’iniziativa.
(...) Le provocazioni non ci fermeranno!
Se il nemico attacca vuol dire che la strada intrapresa è quella giusta!
Andremo avanti con tutte le iniziative necessarie per rispedire al mittente le provocazioni, gli arbitrii e gli abusi della polizia, fino a costringerli a fare marcia indietro sui divieti a manifestare, sul Green Pass e tutte le sue varianti, sul clima di repressione crescente: lo Stato di Polizia non deve passare!