Nei giorni scorsi Marco Lenzoni, infermiere della ASL che opera in Lunigiana, è stato convocato alla Commissione Disciplinare per rispondere delle denunce fatte negli ultimi due mesi sulla situazione catastrofica all’interno delle RSA; avrebbe leso “l’immagine” della ASL, portando alla pubblica attenzione uno scenario su cui ci sono numerose indagini delle Procure, da un capo all’altro del paese, per la strage di anziani provocata dalla disorganizzazione, l’incuria e la mancanza di personale, in poche parole dalla mala gestione dell’emergenza COVID pubblica e privata : quasi la metà dei circa 30mila morti è avvenuto in questi luoghi. Le responsabilità ci sembrano evidenti, altro che danno d’immagine!
Lenzoni, che a marzo aveva espresso in dettaglio la situazione in una intervista video che trovate sulla nostra pagina FB, è uno dei tanti “eroi” che, al netto della retorica patriottarda da due soldi di politicanti di ogni schieramento del teatrino della politica borghese, in questi mesi sono stati letteralmente in prima linea nel combattere l’epidemia. Si deve a loro se non ci sono stati guai peggiori mentre ad oggi sono quasi 200 i medici e infermieri che hanno pagato con la vita la loro abnegazione, spesso mandati al massacro senza DPI e metodologie adeguate. Si tratta di veri e propri infortuni di cui l’INAIL, un istituto sempre più controparte dei lavoratori, ostacola in ogni modo il riconoscimento scaricando la responsabilità economica e soprattutto politica dalle spalle dei padroni.
Inoltre, il nostro paese è indietro di una decina di anni sulla stesura di un piano nazionale di contenimento delle epidemie: un altro pezzo da mettere nel piano straordinario di rinnovo e rilancio del SSN che serve e a cui chiamiamo a lavorare insieme operatori, tecnici ed esperti del settore, comitati popolari. Questo conferma la sostanziale indifferenza della attuale classe dominante rispetto al destino delle masse popolari, da ieri nuovamente richiamate a milioni ad accalcarsi nelle fabbriche come alla Piaggio per soddisfare l’inestinguibile sete di profitto dei padroni, con nuove misure di sicurezza tutte da verificare; gli operai della ex Lucchini si sono fermati perché i padroni indiani di JSW si erano “dimenticati” di sanificare le postazioni dei carroponti: poliziotti e carabinieri dovrebbero fare il giro di ogni azienda a verificarle, invece di stare a militarizzare le città!
Marco è un “eroe” come i colleghi del Don Gnocchi di Milano, sospesi per la denuncia delle medesime carenze su sicurezza e salute; tutti loro devono far valere questo ruolo sociale, imponendo le misure necessarie per prevenire nuovi disastri: imporre assunzioni per sopperire alle già precedenti carenze di organico e farle in pianta stabile, imporre la riapertura totale e definitiva di ospedali e presidi dismessi (come il vecchio ospedale di Massa, il Monoblocco di Carrara, i Fraticini di Firenze) dal presidente della Regione Rossi nei suoi venti anni di “regno”, in particolare con la riforma (leggasi tagli) del 2015 salvata da un colpo di mano che annullò il referendum popolare, per cui in due mesi i comitati popolari avevano raccolto oltre 50mila firme e in cui il P.CARC e lo stesso Marco furono in prima fila.
Questi lavoratori, organizzandosi, devono imporre la distribuzione di DPI a norma a ogni operatore e la sanificazione accurata dei locali con la tutela e il rispetto dei lavoratori delle pulizie (esposti agli stessi rischi, trattati economicamente e a livello normativo praticamente a cottimo), devono imporre ogni altra misura che ritengono necessaria per impedire la “ripartenza” del COVID a partire da tutti quei lavoratori che si asterranno dal lavoro per la mancanza di condizioni adeguate, a fronte di produzioni non essenziali come il distretto della pelletteria a Scandicci, i motorini della Piaggio e tante altre che potevano aspettare la fine dell’epidemia.
Marco e gli altri che si sono mobilitati come lui con le denunce sono un “patrimonio” dei lavoratori e delle masse popolari da tutelare strenuamente, un baluardo a difesa della salute pubblica; quindi chiamiamo a esprimere solidarietà al compagno le organizzazioni popolari che si occupano di salute e sanità, come i Comitati di Salute Pubblica; chiamiamo a esprimere solidarietà gli operai del territorio come quelli della Sanac e del Pignone di Massa, ma anche gli altri della Toscana perché la repressione aziendale e il clima da caserma sono sempre più diffusi: dalla Hitachi di Pistoia ai cantieri dell’Igiene Ambientale licenziamenti e sanzioni si moltiplicano, il problema è comune! Invitiamo a schierarsi al fianco di questi e gli altri lavoratori che non chinano la testa tutti i partiti comunisti e le organizzazioni e organismi che si ispirano questo che non è un ideale ma una necessità: il socialismo è il futuro dell’umanità, questi lavoratori ne sono la base incrollabile e li dobbiamo legare sempre più alla rinascita de movimento comunista del nostro paese!
Infine, chiamiamo a esprimersi tutti quei politici che hanno alimentato in lungo e in largo la suddetta retorica degli “eroi”: oggi si devono schierare a loro difesa senza tanti discorsi imponendo i ritiro di questo e altri infami provvedimenti, a partire da quelli del M5S come Riccardo Riccardi e Laura Bottici (eletti nel collegio di Massa) e i consiglieri regionali, che hanno approvato una legge (Whisteblowing) a tutela di coloro che denunciano le malefatte delle aziende: che la facciano applicare!
Il prossimo 22 maggio terremo un’iniziativa pubblica sulla Sanità, per fare il punto sulla cosiddetta “fase 2” e continuare a promuovere il confronto, il coordinamento e l’organizzazione dei lavoratori del settore; per noi è l’elemento decisivo per continuare il cambiamento della situazione perché non vogliamo tornare al “prima”, per porre le basi del nuovo potere e della governabilità dal basso che il COVID ha mostrato essere urgente e necessaria.
Solidarietà a Marco Lenzoni e a tutti i lavoratori della Sanità! Da sanzionare sono tutti i dirigenti e responsabili di quanto accaduto, dagli assessori alla Sanità in giù!
La solidarietà è un’arma invincibile, usiamola! Abolire vincoli e obblighi di fedeltà aziendale, che i lavoratori siano fedeli solo alla loro classe di appartenenza!
Segreteria Federale Toscana del P.CARC