[Italia] Interviste manifestazione del 20 ottobre: le nazionalizzazioni e il futuro del paese

Sabato 20 ottobre a Roma, si è tenuta la manifestazione per le nazionalizzazioni, la mobilitazione è stata lanciata nei mesi scorsi sulla base di un appello, firmato da numerosi esponenti di USB, Eurostop, Ex OPG, PRC e del PCI-Alboresi, che metteva al centro l’incalzo al governo M5S-Lega affinché procedesse con le nazionalizzazioni delle aziende strategiche (ILVA, Alitalia, Autostrade, ecc.) propagandate in campagna elettorale e poi rilanciate a seguito del crollo del Ponte Morandi di Genova. Durante la manifestazione i compagni dell’agenzia stampa del Partito dei CARC hanno raccolto le esperienze e le dichiarazioni di operai e lavoratori che vi hanno aderito.

Un lavoratore Alitalia si è detto soddisfatto dell’incontro tenuto al MISE il 12 ottobre. Ci ha raccontato che una lavoratrice Alitalia è stata eletta in parlamento con il M5S (Giulia Lupo) con il mandato da parte dei lavoratori di intervenire sulla vertenza Alitalia per favorire il salvataggio dell’azienda e la garanzia dei posti di lavoro a tutti i dipendenti. In virtù di questo, ha proseguito dicendo che, data l’eterogeneità del governo, la partita con i poteri forti è tutta da giocare e la vertenza Alitalia potrà fare da apripista a tutte le altre vertenze del paese. Sulla vertenza ILVA, invece, il governo ha preferito fare in modo che l’azienda venisse acquistata da Arcelor-Mittal. Enzo Mercurio dell’USB dell’Ilva ci ha raccontato che nonostante sia stato stipulato l’accordo con il privato e sono stati salvati i posti di lavoro, la battaglia è tutta aperta ed è una parziale e temporanea vittoria. Ora bisogna lottare per la sicurezza sul posto di lavoro e sull’inquinamento ambientale che produce l’azienda, essere vigili sul rispetto degli accordi e lottare per migliorarlo. Mercurio si è detto convinto che è necessario lottare per andare fino in fondo nella battaglia per la nazionalizzazione degli asset produttivi strategici del paese di cui la siderurgia è un pilastro importante.

Queste ed altre testimonianze dimostrano almeno due aspetti molto importanti: 1. Tra i lavoratori e le masse popolari del nostro paese c’è una tendenza a incalzare il “governo del cambiamento” per conquistare posizioni e vincere le vertenze in corso; 2. La tendenza a sfruttare la natura contraddittoria del governo Salvini/Di Maio è trasversale a varie organizzazioni politiche, sindacali, operaie e popolari.

Questi due punti sono basi importanti per comprendere la situazione politica in corso nel nostro paese, nel cui sistema politico il 4 marzo le masse popolari hanno aperto una breccia, votando in massa M5S e Lega sfiduciando in massa i partiti delle Larghe Intese che hanno governato negli ultimi trent’anni. Dall’apertura di questa breccia è nato il governo M5S-Lega, un governo provvisorio perché da una parte la sua sorte è legata al mantenimento se non all’ampliamento del consenso elettorale che M5S e Lega hanno raccolto il 4 marzo, dall’altra è sottoposto alle pressioni e ai ricatti dell’UE, della BCE e più in generale della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, statunitensi e sionisti e dei suoi affiliati e agenti in Italia.

L’aspetto decisivo è che la breccia che le masse popolari hanno aperto sia allargata e che dalle urne, la mobilitazione arrivi nelle piazze, nelle fabbriche, nelle scuole, nei quartieri, nei paesi e nelle città. In questo un ruolo fondamentale deve compierlo la parte più avanzata e organizzata delle masse popolari, perché cominci ad attuare autonomamente le misure che ritiene necessarie per fare fronte agli effetti della crisi e si ponga come organizzatrice di quella parte di masse che non è ancora organizzata.

Costruire organizzazioni operaie nelle aziende capitaliste e organizzazioni popolari nelle aziende pubbliche, nelle scuole, negli ospedali e nei quartieri, al di là dell’organizzazione politica o sindacale di appartenenza, rappresenta il cuore del lavoro che oggi bisogna portare avanti per trasformare l’indignazione, la rabbia e le rivendicazioni in nuova governabilità dal basso e nel rafforzamento della rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato.

Vi lasciamo alla raccolta di alcuni spezzoni delle interviste registrate durante il corteo.

https://youtu.be/NROW8fa9djk

https://youtu.be/oEgzmxqiKUU

https://youtu.be/cS7il_SIRrU

https://youtu.be/jeZxbjpWrQc

https://youtu.be/eF5MZ-wI3Fo

 

Rispondi

Iscriviti alla newsletter

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

I più letti

Articoli simili
Correlati

Questioni di lotta di classe

Poco prima dello svolgimento del corteo del 30 novembre...

Sulla situazione in Corea del Sud

La legge marziale d'emergenza di Yoon è una manovra...

Trasformare la guerra tra poveri in ribellione contro il sistema

Che ogni quartiere popolare sia avamposto della lotta al governo Meloni

Perchè non sciopero?

Alcune esperienze di lavoratori e compagni del P.Carc