“Torno ad essere prigioniero tra le mura di casa per un periodo di 15 mesi, pena residua della condanna a 5 anni per il reato di devastazione e saccheggio per gli scontri del 15 ottobre 2011 a Roma. La magistratura romana porta avanti la vendetta voluta dai poteri forti e non รจ bastato documentare la difesa con un contratto di lavoro, la disponibilitร di un associazione di volontariato e le esigenze della famiglia, soprattutto di mio figlio, per avere lโaffidamento in prova al servizio sociale.
Sulle motivazioni dellโordinanza si legge, facendo riferimento alle precedenti sentenze, che: tali circostanze attestano una pericolositร sociale dellโinteressato da ritenersi ancora attuale, tenuto conto della mancanza di dati per ritenere la capacitร del soggetto di gestire impulsi facinorosi ed aggressivi in ambito sociale ed impediscono di favorire una prognosi favorevole in ordine alla inesistenza del pericolo di recidiva e conseguentemente alla completa affidabilitร esterna del condannato.
Al momento del mio arresto, ero in Questura per firmare lโordine di esecuzione della pena, sono stato sottoposto al prelievo obbligatorio del DNA. Non ne ero a conoscenza ed infatti รจ una di quelle tante leggi passate nel silenzio piรน totale. Una misura che si applica a tutti i detenuti e gli arrestati per delitti dolosi, un obbligo introdotto con lโobiettivo di creare una banca dati nazionale, principalmente nellโottica antiterrorismo ma sappiamo che non รจ cosรฌ.
La giustizia borghese ha da tempo stabilito che i profitti delle lobby valgono piรน delle ragioni di un popolo che lotta mettendo in pratica la Costituzione, e la riprova sono i feroci rastrellamenti a danno dei compagni e delle compagne vittime di una continua persecuzione politica. Io, come voi tutti, ho deciso da che parte della barricata stare e non sarร lโennesimo atteggiamento vessatorio di un magistrato ad impedirmi di stare al fianco di chi lotta, anche da dentro queste mura.
Con la consapevolezza di non essere solo, con la determinazione di chi non si รจ mai arreso, porto avanti i miei ideali di lotta e resistenza perchรฉ un altro mondo รจ possibileโฆun altro mondo รจ necessario.
Con chi lotta, con chi resiste, con Davide Rosci e tutti i compagni e le compagne detenut* e sotto processo, sempre al vostro fianco mi troverete.
Grazie a tutti e tutte per la solidarietร che sto ricevendo. Vi abbraccio con affetto.
Fino alla vittoria”