Milano. Il 18 marzo, presso il Circolo El Salvadanè, si è svolta la seconda assemblea nazionale di “Attuare la Costituzione. Un dovere inderogabile”, promossa da Paolo Maddalena in collaborazione con il Comitato per il NO di Milano e Lidia Menapace. La parola d’ordine di “non farci scippare la vittoria del Referendum” è stata raccolta da centinaia di persone e organismi che, come già fatto a Roma il 22 gennaio scorso (data inaugurale del percorso), si sono confrontati su lavoro e democrazia, sull’incompatibilità tra trattati europei e Costituzione, sulla finanziarizzazione dei mercati e sulla svendita del patrimonio pubblico.
Della ricca e vivace discussione ci soffermiamo sull’intervento di Lidia Menapace che ha sintetizzato le tendenze positive emerse dalla giornata.
La partigiana Lidia Menapace ha raccontato all’assemblea del lavoro svolto dal Comitato di Liberazione Nazionale durante la Resistenza per cacciare i nazi-fascisti e costruire una repubblica democratica. Partendo da quell’esperienza, ha colto la similitudine che la accomuna a questa fase politica, cioè la necessità di fare fronte comune contro i poteri forti che governano il paese e lo rendono schiavo del mercato e delle banche per proporre una forma organizzativa che ha già vinto in passato e che, in nome dell’obiettivo comune, ha subordinato tutto. Ha mostrato chiaramente come le accese discussioni all’interno del CLN trovavano sintesi nell’azione concreta, di organizzazione e mobilitazione delle masse popolari, a cui il CLN si riverolgeva direttamente e che, in definitiva, erano la principale forza su cui potesse contare. L’unità nella pratica è ciò che ha portato alla vittoria e che ha segnato quella fase come il punto più alto della lotta di classe raggiunto nel nostro paese. Questo è il grande patrimonio della Resistenza a nostra disposizione.
Va inoltre sottolineato che la Costituzione del 1948 porta in sé anche il compromesso tra le diverse componenti del CLN e lo dice a proposito dell’articolo 7 della Costituzione (conferma dei Patti Lateranensi), e in proposito indica che la lotta per l’attuazione delle parti progressiste della Costituzione deve legarsi alla lotta per modificare le parti retrive, quelle che la legano al Vaticano.
Nella stessa direzione l’intervento dell’Associazione Resistenza che riportiamo anche se per motivi di tempo non è stato comunicato all’assemblea:
“In una fase di progressiva spoliazione e saccheggio dei diritti democratici conquistati con la vittoria della Resistenza sul nazifascismo, applicare la Costituzione del 1948 è un atto rivoluzionario. Un atto rivoluzionario, cioè un atto efficace a fare fronte agli effetti più gravi della crisi che hanno nello smantellamento del sistema produttivo e nell’impoverimento economico e sociale delle masse popolari la base e nella restrizione e nella sospensione della sovranità popolare una specifica manifestazione.
La domanda è: chi la attua la costituzione? Un Parlamento di imbucati, eletto in ragione di leggi incostituzionali, illegittimo? Uno o un altro governo “eversivo” della Costituzione, espressione della sottomissione del paese ai circoli della finanza internazionale e della speculazione, degli interessi di gruppi di potere economico e politico internazionale?
Applicare la Costituzione è un processo di rottura con tre attori:
il principale sono i lavoratori e le lavoratrici delle grandi aziende capitaliste che sono sopravvissute e i lavoratori e le lavoratrici delle aziende pubbliche: coloro che mandano avanti il paese nonostante tutto, coloro che praticamente producono i beni e i servizi essenziali a garantire le condizioni della produzione e riproduzione dell’esistenza umana. La loro mobilitazione è l’aspetto decisivo, perché sono la linfa vitale di un paese altrimenti in rovina.
In secondo luogo vi sono le diverse e variegate forme di cittadinanza attiva che mobilitano la parte sana e operosa del paese: quella miriade di cittadini dagli svariati orientamenti, ma dalla pratica unitaria che sintetizziamo qui con il “prendersi cura”. Che si prendono cura dell’ambiente, della scuola pubblica, della sanità pubblica, del territorio, del presente e in un certo modo del futuro.
In terzo, vi sono quegli uomini e quelle donne di buona volontà e di spirito democratico (sindacalisti e sindaci democratici, dpersonaggi della società civile e della politica, intellettuali e tecnici) che hanno esperienza e conoscenze, che godono della fiducia di parte importante delle popolazione in ragione del loro impegno disinteressato e genuino rispetto alle sorti del paese (esponenti della società civile, amministratori democratici.
L’unità di questi attori e la loro cooperazione è la salvezza del paese, come nel periodo dell’occupazione nazifascista, con le dovute differenze, lo fu il CLN. All’epoca il paese doveva essere liberato dalla dittatura terroristica di nazisti e fascisti, oggi il paese deve essere liberato da una classe dirigente irresponsabile che lo smembra e lo svende esattamente come farebbe il governo illegittimo di una forza occupante.
La costituzione di un Comitato di Salvezza Nazionale che ha come prerogativa l’attuazione della Costituzione del 1948 e come obiettivo la costruzione di un governo di emergenza popolare è il modo in cui si traduce nel concreto il principio di sovranità popolare. E’ a questa impresa che dedichiamo le nostre forze e a cui chiamiamo, con spirito unitario e costruttivo, a contribuire fin da subito con le iniziative pratiche di attuazione dal basso della Costituzione del 1948”.
Ottima cosa avere quella che è ritenuta la Migliore Costituzione d’Europa !
Per poterla applicare è comunque necessario avere le capacità di applicazione della stessa, le capacità di volare alto, il Realismo necessario per passare dalle chiacchiere ai fatti e poi, infine una forma mentis da Europei del Nord e non da Italiani che amano le chiacchiere.
Questa è la conclusione di un’inchiesta 10ennale comparativa Italia-Europa.
Sono disponibile per discutere di una testimonianza sociale (senza politica e con valutazioni e criteri europei).
Cordiali saluti francesi.
Ulrico Reali (ex funzion. europeo, igegnere, sociologo amateur)
[email protected]
Ottima cosa avere quella che è ritenuta la Migliore Costituzione d’Europa !
Per poterla applicare è comunque necessario avere le capacità di applicazione della stessa, le capacità di volare alto, il Realismo necessario per passare dalle chiacchiere ai fatti e poi, infine una forma mentis da Europei del Nord e non da Italiani che amano le chiacchiere.
Questa è la conclusione di un’inchiesta 10ennale comparativa Italia-Europa.
Sono disponibile per discutere di una testimonianza sociale (senza politica e con valutazioni e criteri europei).
Cordiali saluti francesi.
Ulrico Reali (ex funzion. europeo, igegnere, sociologo amateur)
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