In queste ore si moltiplicano le assemblee sui luoghi di lavoro in avvicinamento allo sciopero generale di domani, 29 novembre. Da nord a sud, dalle grandi aziende metalmeccaniche, siderurgiche e della logistica a quelle pubbliche come ospedali, scuole e trasporto pubblico, le assemblee hanno raccolto migliaia di lavoratori in tutto il paese.
In alcuni casi l’avvicinamento allo sciopero generale è scandito anche da azioni di lotta e mobilitazioni come quelle in corso allo stabilimento Stellantis di Pomigliano, dove gli operai negli ultimi giorni stanno scioperando bloccando la produzione per due ore a turno con e in solidarietà con i loro colleghi della commessa Trasnova. Lavoratori che da 30 anni lavorano in Stellantis e che rischiano di essere lasciati a casa a fine dicembre per l’interruzione della commessa. Ore di sciopero accompagnate da blocchi ai cancelli, volantinaggio dello sciopero, assemblee e ulteriori mobilitazioni come il presidio in prefettura del 26 novembre.
Ma non è tutto. In queste ore si moltiplicano le adesioni lavoratori appartenenti a sigle sindacali che non hanno indetto lo sciopero del 29 novembre, oggi minacciato dalla precettazione di Salvini. È il caso di diversi lavoratori di Usb come le lavoratrici e i lavoratori Leroy Merlin di Bologna, come i firmatari di una lettera ai lavoratori di Usb per spingere alla convergenza con lo sciopero generale di domani e come singoli lavoratori che stanno rendendo pubblica la propria adesione allo sciopero.
Si tratta di esempi importanti che mostrano nella pratica cosa voglia dire non lasciarsi dividere dalla tessera sindacale, ma unirsi sull’appartenenza di classe. Il ruolo dei lavoratori, iscritti o non iscritti ai sindacati, è ancora fondamentale e questo è il modo per far valere tutta la loro forza.
Con la mobilitazione dei lavoratori bloccare la finanziaria di guerra. Cacciare il governo Meloni
Tutte le iniziative di questo genere che alimenteranno la combattività, l’unità e la solidarietà di classe prima, durante e dopo lo sciopero generale del 29 novembre renderà questa data una tappa importante nella costruzione di un fronte per cacciare il governo Meloni e imporre le misure che i lavoratori e le masse popolari con la loro lotta e la loro organizzazione stanno già indicando.