Le prossime settimane e i prossimi mesi saranno caratterizzati dalle mobilitazioni e dalle manifestazioni contro il governo Conte 2 (a Roma il 5 ottobre quella promossa dal PC di Marco Rizzo, a Milano il 12 quella contro i decreti sicurezza e la politica dei respingimenti, il 25 lo sciopero generale indetto da SI COBAS, SGB, CUB e USI che il giorno seguente manifesteranno a Roma) e, più in generale, contro gli effetti della crisi (dalle manifestazioni suscitate dall’emergenza climatica a quelle contro la chiusura delle aziende).
Il P.CARC partecipa e sostiene le mobilitazioni con l’obiettivo di farne uno strumento per rafforzare in ogni ambito e in ogni contesto gli organismi operai e popolari esistenti, per favorirne la costruzione di nuovi e per promuovere il loro coordinamento, questo è l’obiettivo a cui chiama a collaborare ogni gruppo organizzato di comunisti.
Usare le manifestazioni nazionali e il loro legame con le mille mobilitazioni locali
– per sostenere in ogni azienda gli operai avanzati e in ogni zona e contesto gli esponenti avanzati delle masse popolari che in qualche modo, in un campo o nell’altro, resistono all’uno o all’altro aspetto del catastrofico corso delle cose imposto dalla borghesia imperialista;
– per aiutare ogni gruppo di lavoratori, di giovani e di elementi delle masse popolari a occuparsi con più forza ed efficacia della sua lotta particolare,
– per spingere ogni gruppo e ogni organismo ad andare oltre il suo caso particolare e legarsi agli altri gruppi che anch’essi nel loro particolare resistono e, assieme, creare la spinta dal basso necessaria a costituire un proprio governo d’emergenza, il Governo di Blocco Popolare.
Il movimento spontaneo delle masse popolari si articola e si articolerà:
– nelle lotte in difesa delle misure favorevoli adottate dal governo M5S-Lega affinché non siano ridotte o smantellate dal governo Conte 2 (Quota 100, RdC, Decreto Dignità, ecc.);
– nelle lotte per l’abrogazione delle misure reazionarie adottate dal governo M5S-Lega (ad esempio, i Decreti Sicurezza 1 e 2);
– nelle grandi vertenze in corso (160 tavoli al MISE) e nella miriade di vertenze locali;
– nella mobilitazione per spingere il governo Conte 2 ad attuare le misure che le organizzazioni operaie e popolari rivendicano e promuovono;
– nelle iniziative per attuare direttamente le misure che le organizzazioni operaie e popolari hanno già la forza di attuare dal basso coinvolgendo pezzi crescenti delle masse popolari.
A ciò si aggiunge – e i comunisti devono imparare a usarla ai propri fini – anche la denuncia della Lega contro il governo “servo dell’UE, della Merkel e Macron”: anche se tale denuncia è fatta per fini elettorali da una forza che è stata ed è succube dall’UE, delle Merkel, Trump e Macron – anzi proprio in ragione di ciò – essa contribuisce a rendere più chiaro alle masse popolari che l’unico governo di rottura con gli interessi della classe dominante è il Governo di Blocco Popolare.