Ringrazio la Casa del Popolo Andreoni, che ci ha dato l’opportunità di svolgere questa iniziativa qui a Firenze con i compagni del Partito della Democrazia del Popolo della Repubblica di Corea. Colgo l’occasione per informare dell’impeachment di Yoon Suk-yeol, che aveva tentato di imporre la legge marziale nel sude della Corea, successo raggiunto grazie alla mobilitazione delle masse popolari del paese, e della solidarietà con il Partito Comunista Marxista del Kenya, il cui segretario, Booker Omole, il regime ha tentato senza successo di uccidere con una squadra di sette assassini dotati di armi da guerra.
Tema in cima agli interessi di ciascuno è la Terza Guerra Mondiale che si sta sviluppando “a pezzi”. Ai due pezzi attuali, Palestina e Ucraina, se ne aggiungerà un terzo, che interessa la Repubblica Popolare Democratica di Corea che è uno Stato socialista e che confina con la Repubblica Popolare Cinese, anch’essa Stato socialista che si staglia come punto di riferimento sul piano economico a fronte degli USA e in generale della Comunità internazionale dei gruppi imperialisti inclusiva di USA e UE, alle prese con la fase acuta della crisi generale per sovrapproduzione assoluta di capitale che li spinge ad alimentare la tendenza alla guerra e che la lacera, con ciascuno che nel cercare soluzioni per se stesso crea danno agli altri e non trova, infine, nemmeno soluzione per se stesso. I compagni coreani possono rispondere a domande su quale è la situazione odierna nella Repubblica di Corea (lo Stato creato dagli imperialisti al termine della guerra di Corea tra il 1950 e il 1953 e nominato Corea del Sud) e quale il suo ruolo nell’ambito della Terza Guerra Mondiale a pezzi in corso.
La costruzione del socialismo nella Repubblica Popolare Democratica di Corea procede in forme avanzate e si distingue a livello internazionale per essere in linea e coerente con lo sviluppo del movimento comunista e del suo pensiero più di ogni altro Stato socialista. I risultati ottenuti sul piano economico, politico, ideologico dalla Repubblica Popolare Democratica di Corea servono a noi per capire che fare la rivoluzione socialista e costruire il socialismo è possibile, e l’intreccio di relazioni con compagni che vengono da quella penisola serve a capire anche come, come cioè quella esperienza può portarci insegnamenti per avanzare sulla strada del socialismo nel nostro paese, e quindi quali insegnamenti ci possono dare per costruire nel nostro paese la rivoluzione socialista.
Fare la rivoluzione socialista è possibile. È senso comune, invece, che o la rivoluzione socialista non può essere o se sarà, sarà non si sa quando. Questa sfiducia, tutti i ragionamenti e i sentimenti che la compongono, sono frutto dell’influenza dell’ideologia della classe dominante, che chiaramente ha interesse a che le masse popolari accettino il suo regime e lo considerino eterno, che assumano come dato assoluto la sottomissione alla borghesia e oggi accettino miseria e guerra che in forma crescente il regime della borghesia imperialista ci impone. Questa sfiducia ha effetto negativo non solo per ogni forma di reazione alla guerra che la borghesia imperialista conduce contro le masse popolari, cioè riduce ogni reazione a forma spontanea condannata a rifluire così come è spontaneamente sorta. Ha effetto negativo anche per ogni singolo individuo, che chiude ogni finestra rispetto al futuro e alla realizzazione di ciò che desidera, e credere nella propaganda borghese e soprattutto credere che è impossibile trasformare la società in modo che garantisca benessere e progresso a ciascuno incide anche sulla sua stabilità, sulla sua coscienza e sulla sua morale e infine anche sulla sua salute, perché la classe dominante ci obbliga a credere cose che non sono solo incompatibili con quanto pensiamo, con quanto sentiamo, con quanto sperimentiamo nella nostra vita quotidiana, ma sono irrazionali quando non spudoratamente false.
Prendere per buona la propaganda borghese è una forma di passività. Ciascuno deve e può farsi attivo, partendo dall’accettare l’idea che la trasformazione del mondo e di noi stessi è possibile, oltre che necessaria. Essere attivo significa contribuire nella misura in cui uno decide al costruire il mondo nuovo che vogliamo e trasformarci e trasformare gli uomini e le donne, farli nuovi, con risorse crescenti a disposizione e con pensieri e sentimenti nuovi. In questo i compagni della Corea ci possono essere d’aiuto. La concezione del mondo che anima i compagni coreani nello Stato socialista ma anche nella parte occupata dagli imperialisti ruota attorno alla potenza dell’essere umano, di ogni essere umano e quindi anche di voi che ci state ascoltando. I compagni possono esserci d’aiuto nel mandare al macero tutti i nostri pregiudizi sulla nostra impotenza, sul limitarci al lamento o al massimo alla rabbia riguardo al male crescente, contro tutti i veleni che la classe dominante ci propina non solo sul piano materiale, ma anche su quello spirituale, e cioè sul piano intellettuale e su quello morale. La trasformazione sul piano intellettuale e morale, in ogni caso, è percorso effettivamente liberatorio che ciascuno è libero di intraprendere o meno, ma nel partito comunista intraprendere questo percorso è obbligatorio. Un comunista deve essere convinto che la rivoluzione è possibile e che la sua attuazione dipende da lui, altrimenti è comunista solo per autodichiarazione, come un chirurgo che si dichiarasse tale senza avere studiato medicina o di fronte alla malattia si limitasse a constatarla, come se a curarla dovesse pensarci qualcun altro.
Diciamo quindi non solo che la rivoluzione è possibile ma anche che i comunisti sono all’opera per farla. Costoro nei paesi imperialisti sono ancora una minoranza che comincia appena a essere visibile, ma sono in un contesto internazionale dove persistono Stati socialisti quali la Repubblica Popolare Cinese, la Repubblica Popolare Democratica di Corea e altri, e Stati dove persistono elementi della costruzione del socialismo e che sono tanto radicati da non essere eliminabili, come la Federazione Russa. Nel mondo l’avanzata del socialismo è tendenza che coinvolge più di un miliardo e mezzo di persone, e gli Stati socialisti crescono nell’assumere posizioni d’avanguardia nel contesto globale, sul piano economico e politico, quali esempi di stabilità e progresso.
La rivoluzione socialista è una meta, per raggiungerla è necessaria sì la determinazione dei comunisti, ma altrettanto necessario è il protagonismo delle masse popolari, l’attivarsi nel costituire organi del nuovo potere quali erano i soviet per la rivoluzione e poi per la costruzione del socialismo in Russia, e questo a partire da ora organizzandosi in organizzazioni operaie e organizzazioni popolari, quali quante già se ne stanno moltiplicando in Italia a fronte di un governo che non solo non pone rimedio ai problemi crescenti in ogni campo della vita sociale, ma li aggrava. Sono organizzazioni che intervengono a coprire ognuno dei campi che il governo della borghesia imperialista e del clero abbandona o in cui imperversa. Il Partito dei CARC ne promuove la moltiplicazione e il coordinamento, in modo che si facciano fondamento di un governo nuovo, un governo di emergenza, quello che chiamiamo Governo di Blocco Popolare. Alla testa di questo governo diciamo che andranno gli elementi in cui le masse popolari organizzate danno fiducia, sinceri democratici, sindacalisti onesti, politici che non hanno tradito il popolo che dicono di rappresentare. A tutti questi elementi diciamo che superino il limitarsi a denunciare il cattivo esistente e si assumano l’impegno di costruire un governo che risponda agli interessi e alle aspirazioni delle masse popolari del nostro paese.
Questo governo avrà tra i suoi compiti quello di liberarci dalla presenza militare degli imperialisti stranieri e in particolare della NATO. La lotta contro la NATO comincia però subito e anzi è già iniziata, anche qui a Firenze con la costituzione del NoComandoNato già un paio di anni fa, impegnato in molteplici azioni per impedire che la NATO installi un suo centro a livello continentale a Firenze, alla caserma Predieri a Rovezzano, dove due giorni fa compagni del (nuovo)Partito comunista italiano sono intervenuti segnandone il cancello d’ingresso con la scritta “fuori la NATO da Firenze”, cancellata subito, poche ore dopo essere stata fatta. Il Comitato NoComandoNato, tra le sue varie iniziative, ha organizzato una manifestazione nello scorso settembre che richiamò molti da Firenze e anche dall’Italia, ma anche dall’estero, vi parteciparono compagni della Piattaforma Mondiale Antimperialista e del Partito della Democrazia Popolare.
Noi siamo uniti a questi compagni nella Piattaforma Mondiale Antimperialista, coordinamento internazionale all’avanguardia nella lotta contro l’imperialismo, e siamo uniti a questi compagni nella lotta per il socialismo, ciascuno per costruirlo nel paese proprio e insieme nella rinascita del movimento comunista internazionale.
Al termine degli anni Ottanta dello scorso secolo si è inasprito l’attacco della borghesia imperialista contro i popoli del mondo, ed è iniziata la fase di nera reazione che Stalin previde ci sarebbe stata con la caduta dell’Unione Sovietica. Questa fase volge al termine. Inizia la fase della riscossa del movimento comunista di cui in Italia sono esponenti d’avanguardia il Partito dei CARC e il (nuovo)Partito comunista italiano, in Corea sono esponenti la Repubblica Popolare Democratica di Corea e il Partito del Lavoro di Corea e il Partito della Democrazia Popolare della parte di territorio occupata dagli imperialisti. Il futuro è nostro.