Volantino contro il ddl 1660

IL PACCHETTO SICUREZZA DEL GOVERNO MELONI È UNA DICHIARAZIONE DI GUERRA! COSTRUIRE 10, 100, 1000 COMITATI PER RENDERLO INAPPLICABILE!

Il Disegno di legge n. 1660, “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario” è di fatto un nuovo e corposo pacchetto sicurezza che include una serie di misure repressive contro varie tipologie di mobilitazione: dai picchetti fuori dalle aziende alle occupazioni di immobili, dalle proteste nelle carceri e nei centri di permanenza per i rimpatri alle mobilitazioni contro le grandi opere inutili e dannose.
è una dichiarazione di guerra del governo Meloni contro le masse popolari, uno strumento per reprimere ogni forma di dissenso contro lo smantellamento dei diritti, contro la rincorsa alla Terza guerra mondiale e le gravi conseguenze che essa ha sulle masse popolari (economia di guerra).
Per contrastare l’approvazione di questa legge liberticida o renderla da subito inapplicabile si è costituita  la Rete Liberi/e di lottare – Fermiamo insieme il Ddl 1660 a cui abbiamo aderito e a cui iniziamo con questo volantino a contribuire.
È necessario mettere in campo una mobilitazione che non si limiti a contestare l’approvazione del Ddl, ma si ponga l’obiettivo di costruire un fronte tra tutte le organizzazioni operaie e popolari che vorrebbe colpire, per costruire nelle piazze rapporti di forza tali da rendere il pacchetto sicurezza inapplicabile di fatto, cacciare il Governo Meloni e sostituirlo con un governo che sia espressione delle masse popolari organizzate: il Governo di Blocco Popolare

Da dove cominciare?

  • Discuti con i tuoi compagni, colleghi di lavoro e/o di scuola del contenuto di questa legge.
  • Discuti e diffondi questo volantino nella tua scuola, posto di lavoro, quartiere, casa del popolo, ecc.
  • Organizza nella tua scuola, posto di lavoro, quartiere, casa del popolo, ecc. un comitato contro il Ddl 1660.
  • Partecipa alle iniziative che si terranno nella tua città e organizzane a tua volta.

Prossimi appuntamenti della Rete Liberi/e di lottare

  • 8 settembre, a Roma, seminario in modalità mista, in presenza e online in cui gli avvocati illustreranno il contenuto del Ddl.
  • 21 settembre, a Firenze, manifestazione contro la guerra, la Nato, l’invio di armi e le spese militari convocata dal Comitato No Comando Nato né a Firenze né altrove.
  • 29 settembre, a Bologna, assemblea convocata dal Si Cobas per organizzare, con il sindacalismo di base, uno sciopero nazionale contro il Ddl.

Contatta la Rete alla mail fermiamoidecretisicurezza@gmail.com
oppure la sezione del P.Carc della tua città.

***

Pacchetto sicurezza in sintesi

Diritto di parola e di opinione. Il Ddl introduce il “terrorismo della parola”, un nuovo reato che prevede una pena che va da 2 a 6 anni per chiunque detenga o faccia circolare, in forma sia scritta che orale, testi ritenuti capaci di sobillare il compimento di atti o resistenze che coinvolgano uffici, istituzioni, servizi pubblici o di pubblica necessità.

Diritto all’abitare. Mentre sono decine di migliaia gli alloggi di edilizia residenziale pubblica vuoti e non assegnati, il governo Meloni vorrebbe punire le persone senza casa, quelle sfrattate e gli attivisti che le aiutano con la reclusione dai 2 ai 7 anni, dando modo alla polizia di procedere in qualsiasi momento al loro arresto.

Diritto di scioperare e manifestare. Il Ddl prevede la reclusione da 6 mesi a 1 anno per coloro che “non ottemperano al divieto di avvicinamento o accesso alle pertinenze del trasporto ferroviario”, mentre l’impedimento della circolazione su strada viene inquadrato con un’aggravante speciale che prevede la reclusione da 6 mesi a 2 anni se più persone bloccano in maniera coordinata la circolazione su qualsiasi arteria stradale.
Per chi protesta in modo “minaccioso o violento” contro le grandi opere infrastrutturali la pena massima arriva a 20 anni di carcere. Il deturpamento e l’imbrattamento di beni immobili e mezzi di trasporto (pubblici e privati) saranno sanzionati in maniera grave se è colpita una sede istituzionale per cui si configura la lesione dell’onore e del prestigio della stessa; in caso di recidiva la pena prevede fino a 3 anni di carcere e multe fino a 12 mila euro.

Carceri e migranti. Sono previste pene estremamente severe per chi pianifica o partecipa a rivolte all’interno delle carceri e nei Cpr, colpendo anche chi solidarizza dall’esterno. Le pene valgono anche in caso di protesta pacifica. È previsto il carcere anche per le donne incinte o madri di figli con meno di un anno.
Forze dell’Ordine. Più tutele in caso di “resistenza, violenza e condotte offensive nei confronti degli ufficiali o agenti di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria; protezione rafforzata per i beni in dotazione alla polizia e per le attività in mare della Guardia di finanza; sanzioni potenziate per chi non rispetta le prescrizioni della polizia stradale e non si ferma all’alt; libertà per gli agenti di detenere fuori dal servizio armi private senza licenza.

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