Il 25 Aprile non è una ricorrenza
Da una parte il governo Meloni
I nostalgici del Ventennio e i nipoti dei fucilatori di partigiani che – vendipatria come i loro “eroi” – dopo essersi spacciati per “sovranisti”, una volta al governo hanno aumentato la sottomissione dell’Italia alla Nato e alla Ue, hanno coinvolto direttamente il paese nella Terza Guerra Mondiale in corso e lo hanno reso complice del genocidio del popolo palestinese. Tutto ciò mentre rispondono con la censura e con la repressione poliziesca alle proteste e alle mobilitazioni.
Dall’altra parte il Pd e i suoi cespugli
I finti pacifisti che hanno sostenuto i battaglioni nazisti di Kiev (come il battaglione Azov) e oggi sostengono l’esercito sionista nello sterminio del popolo palestinese. Sono gli antifascisti “a orologeria”, quelli che dopo aver sdoganato le organizzazioni neofasciste e neonaziste e aver equiparato i partigiani con i repubblichini oggi si fanno promotori di quell’antifascismo padronale che conduce sempre a disprezzare le masse popolari “perché sono ignoranti e razziste”.
Governo Meloni e Pd (con i suoi cespugli) sono due facce della stessa medaglia
In campagna elettorale si accapigliano per questioni di principio molto lontane dalla realtà concreta, ma sono d’accordo su tutte le questioni importanti (fedeltà alla Nato e alla Ue, spese militari, tagli alla sanità, precarietà dei lavoratori, ecc.) e attuano lo stesso programma di lacrime e sangue per le masse popolari, l’agenda Draghi.
Viviamo una situazione di straordinaria gravità: con la terza guerra mondiale che avanza e un genocidio conclamato in corso. Nessuno può far finta di vivere in una situazione “normale”. È sbagliato pensare e comportarsi come se la situazione fosse “normale”. Mai come oggi è utile ribadire che il 25 Aprile non è una ricorrenza!
Serve una nuova liberazione nazionale
Non la liberazione da “un nemico straniero” che occupa il paese, ma una liberazione dai partiti delle Larghe Intese, cioè dagli agenti e dai servi italianissimi che per conto dei gruppi imperialisti Usa e della Nato, dei sionisti, della Ue, dei gruppi industriali e speculativi e del Vaticano occupano tutti i gangli del potere, sia quelli palesi che quelli occulti. Serve raccogliere il malcontento diffuso e far confluire tutte le proteste e le mobilitazioni nella lotta per cacciare il governo Meloni e sostituirlo con un governo di emergenza popolare. È l’unica strada per rimettere al loro posto i nostalgici del Ventennio e per sbarrare la strada anche al Pd e ai suoi cespugli.
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