Volantino per le manifestazioni promosse da FFF per lo sciopero per il clima del 19 aprile 2024

Scarica il file PDF

Domande apparentemente retoriche

*se ne possono aggiungere varie altre…

1. Chi impone un modo di produzione – dal modo di produzione dipendono TUTTE le relazioni sociali – fondato sull’esaurimento delle risorse e sulla supremazia del profitto, anche a costo di compromettere definitivamente l’ambiente, il clima e le condizioni della vita sulla terra?

2. Chi ostacola con ogni mezzo le misure che sono già possibili per combinare la produzione di beni e servizi con la tutela dell’ambiente e dei territori?

3. Chi è alla testa della denigrazione, della ridicolizzazione, della criminalizzazione e della repressione verso coloro che si attivano e si mobilitano per fare fronte al disastro, anche ambientale, verso cui stiamo andando incontro?

Risposte apparentemente scontate

*non ce ne sono altre possibili

I governi italiani, dal 1945 a oggi, hanno operato in nome “del popolo sovrano”, ma per conto dei grandi gruppi industriali, delle corporazioni e delle strutture politiche e militari sovranazionali che la classe dominante si è data nel corso del tempo (Nato, Ue).
Le condizioni in cui versa oggi il nostro paese sono del tutto simili a quelle degli altri paesi in cui i grandi gruppi industriali e le loro strutture nazionali e sovranazionali hanno avuto e hanno mano libera. E infatti:

– all’emergenza ambientale e climatica rispondono con una montagna di chiacchiere, il greenwashing, la devastazione dei territori e le speculazioni;

– all’emergenza economica rispondono aggravando lo sfruttamento sui posti di lavoro, aumentando la precarietà e con le misure di “guerra ai poveri”;

– di fronte alla crisi generale alimentano la terza guerra mondiale. Sono complici nel genocidio del popolo palestinese.

Nel nostro paese, inoltre, il governo Meloni ha una specifica caratteristica: mentre aggrava la sottomissione alla Nato e alla Ue – altro che “sovranista” – trasuda più o meno sfacciatamente le nostalgie per il Ventennio fascista e ha riempito le istituzioni dei nipoti di fucilatori di partigiani. Questo lo si vede, soprattutto, per il balzo compiuto in Italia dal razzismo di Stato e dalla repressione sempre più dispiegata (non solo denunce, fogli di via, processi, ma anche divieti di manifestare e manganellate, in un clima di crescente restrizione degli spazi di agibilità politica).

A fronte di questa situazione, la mobilitazione popolare cresce. Cresce nelle scuole, nelle università, nelle aziende, nei quartieri e nei territori. Non è vero che “non si muove niente”. Una miriade di iniziative e di mobilitazioni si susseguono. È la parte più sana del paese che cerca la strada per cambiare il corso delle cose. La ribellione e la mobilitazione cresceranno ancora, tanto più impetuosamente quanto efficacemente si rimuovono gli ostacoli al loro sviluppo:

1. l’illusione che sia sufficiente protestare e chiedere alla classe dominante di cambiare il corso delle cose per cambiare effettivamente il corso delle cose;

2. le resistenze a convergere in un unico movimento unitario, in nome delle particolarità e specificità di ogni singolo movimento.

Entrambe le questioni si possono affrontare positivamente, e superare, nella lotta per una nuova liberazione nazionale dalla Nato, dai sionisti e dalla Ue. Serve mobilitarsi per cacciare il governo Meloni e sostituirlo con un governo di emergenza popolare.

Rispondi

Iscriviti alla newsletter

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

I più letti

Articoli simili
Correlati

Questioni di lotta di classe

Poco prima dello svolgimento del corteo del 30 novembre...

Sulla situazione in Corea del Sud

La legge marziale d'emergenza di Yoon è una manovra...

Lino Parra è stato assolto!

Non sono ancora state depositate le motivazioni della sentenza,...

Chi sono i privati che speculano sulla sanità?

Un'inchiesta sui privati che speculano sulla sanità in Liguria