Le amministrazioni locali che servono

Immaginarsi e agire da organismo di governo sul territorio
Venerdì 28 luglio, ore 18.00 alla Festa Nazionale della Riscossa Popolare del P.CARC – Marina di Massa (MS) al Parco della Comasca

“Abbiamo le mani legate”. È la risposta che spesso le amministrazioni locali usano per giustificare la propria passività di fronte alle misure antipopolari del governo centrale: “non possiamo fare niente, non abbiamo strumenti”.

Tuttavia, altrettanto spesso, sono proprio le amministrazioni locali che si fanno creative promotrici di misure antipopolari a livello locale, che si aggiungono alle vessazioni e alle “rapine legalizzate” del governo centrale contro le masse popolari. È il caso della Regione Emilia Romagna di fronte all’alluvione del mese di maggio, è il caso della Regione Toscana di fronte all’accelerazione nello smantellamento della sanità pubblica, è il caso della Regione Lombardia di fronte alla gestione criminale della pandemia, ma è il caso di tutte le regioni e di tutti i comuni amministrati dai partiti delle Larghe Intese e per conto dei comitati di affari di cui sono agenti sul territorio.

Ebbene è altrettanto vero che, di fronte a questo “mal governo”, sono tantissime le esperienze di organizzazione mobilitazione che partono proprio dal livello locale e pongono la questione del governo del territorio alternativo agli interessi delle Larghe Intese. Sono così tante che è difficile anche conoscerle tutte. Da Milano a Napoli e arrivando a Massa ne abbiamo invitate alcune a parlare della loro esperienza. 

In alcuni casi è anche esperienza sul terreno elettorale, in altri è principalmente esperienza di mobilitazione, in tutti i casi, comunque, emerge la necessità di fare un salto: immaginarsi e agire non solo da “gruppo di protesta”, ma da organismo di governo alternativo del territorio. Infatti, che siano i lavoratori e le masse popolari a prendere in mano i territori, le aziende, le scuole, la sanità è necessario e anche urgente perché in mano alla classe dominante il corso delle cose è catastrofico.

Questa è la strada per costruire la nuova governabilità dal basso sui e dai territori e per allargare anche l’organizzazione e l’iniziativa di chi ancora non si mobilita.

E’ urgente e non più rimandabile imporre le soluzioni necessarie dal basso e strappare tutti i pezzi di gestione che si possono strappare dalle mani della classe dominante. In questo senso gli amministratori locali possono assumere un ruolo positivo se si legano strettamente e si mettono al servizio della mobilitazione delle masse popolari.

Questo è il contenuto del dibattito che si terrà venerdì 28 luglio alla Festa nazionale della Riscossa Popolare a cui invitiamo tutti a partecipare per discutere sui passi necessari e urgenti da fare.

Rispondi

Iscriviti alla newsletter

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

I più letti

Articoli simili
Correlati

Non sono razzista, ma…

Degrado e razzismo dilagano dove i comunisti non intervengono Durante...

Reintegro di Simone Casella. Il 13 febbraio la sentenza d’appello

Pisa. La vertenza di Simone Casella è esemplificativa delle...

Corrispondenza da Palermo. Far diventare di massa il movimento contro la Terza guerra mondiale

Il 24 gennaio al Laboratorio Andrea Ballarò, il Presidio...

Tragedia e farsa. L’insediamento di Trump

Il 20 gennaio Donald Trump si è insediato alla...