Facciamo crescere la mobilitazione contro il ddl 1660

Per aderire alla Rete Liberi di lottare : fermiamoidecretisicurezza@gmail.com

L’iter per l’approvazione definitiva del ddl 1660, di cui abbiamo già parlato nel n. 7/8 di Resistenza è alla fase finale. Modificato, con l’aggiunta di diversi articoli, è stato approvato alla Camera con 162 voti favorevoli, 91 contrari e 3 astenuti; ora deve essere esaminato dal Senato.

Seppur con qualche attrito, la maggioranza è rimasta sostanzialmente compatta di fronte ai blandi tentativi di modificare il testo da parte delle opposizioni. Queste ultime, anche se a parole lo sbandierano come “liberticida”, “incostituzionale”, frutto di una “follia giustizialista”, capace di innescare “una deriva illiberale”, di fatto non solo hanno partecipato al voto in poco più della metà (su 160 parlamentari dell’opposizione solo 91 hanno votato contro), ma con la loro passività hanno pure permesso che la proposta iniziale del governo fosse addirittura peggiorata: con la stretta sulle schede sim per i cellulari che i migranti extra Ue non potranno più acquistare in assenza del permesso di soggiorno e con il via libera ad aprire un tavolo tecnico per valutare l’applicazione della castrazione chimica tanto cara alla Lega.

Con la svolta repressiva che sta intraprendendo, il governo Meloni tenta di far fronte all’ingovernabilità dal basso che si è determinata e all’impossibilità di dare risposte positive alle rivendicazioni delle masse popolari.

A fronte di ciò, durante l’estate si sono svolte diverse assemblee partecipate da vari organismi che hanno dato vita alla  Rete Liberi/e di lottare – Fermiamo insieme il ddl 1660.

Numerose le adesioni al manifesto di costituzione (pubblicato integralmente sul n. 9 di Resistenza), pervenute da tutta Italia, tra cui anche quella del nostro Partito.

Molte le iniziative già messe in campo nel mese di settembre dai nodi territoriali che si stanno costituendo a Napoli, Cagliari, Roma, Firenze, Aversa, Marghera, Milano: presidi, conferenze stampa, assemblee, esposizione di striscioni.

Oltre ad aver partecipato alla manifestazione tenutasi a Firenze il 21 settembre, promossa dal No Comando Nato né a Firenze né altrove, la Rete ha aderito alla manifestazione chiamata a Roma per il 5 ottobre dai Giovani Palestinesi (Gpi), dall’Udap e da altre associazioni e organizzazioni palestinesi. Riportiamo alcuni stralci del comunicato di adesione: “(…) Stando alle esternazioni del ministro Piantedosi, il governo Meloni appare intenzionato a contrastare e, forse, a impedire questa manifestazione. Denunciamo questa intenzione come l’ennesima riprova dell’aperta complicità con l’operazione genocida in corso in Palestina, che ha già causato a Gaza il massacro di decine di migliaia di palestinesi, in larghissima maggioranza donne e bambini, e ha prodotto una tale devastazione dell’ambiente di vita da rendere questo territorio inabitabile per decenni. (…) Il 5 ottobre noi saremo in piazza anche contro il ddl 1660, una legge liberticida, schiavista, da Stato di polizia con cui il governo Meloni intende far fare alla repressione statale delle lotte, delle proteste e finanche del semplice dissenso un salto di qualità, grazie anche all’aiuto di un’opposizione parlamentare di centro-sinistra che negli anni precedenti ha spianato la strada a queste nuove norme che in qualche caso vanno perfino oltre quelle del fascista codice Rocco. (…) Nel rendere pubblica questa nostra decisione, chiamiamo tutti/e coloro che in questi anni hanno preso parte alle manifestazioni per la Palestina, alle lotte proletarie, sociali, ecologiste, femministe a unirsi in un grande movimento unitario contro le guerre coloniali e imperialiste che già si affacciò a Milano il 24 febbraio scorso, e che oggi deve assumersi come compito urgente anche quello di impedire l’approvazione della legge e, se questa verrà approvata, contrastarne l’applicazione facendo da argine collettivo alla montante repressione padronale e di Stato.

Calendario delle iniziative promosse dalle Rete, o a cui aderisce, in programma a ottobre

5 ottobre: corteo nazionale a Roma lanciato da Gpi, Udap e altre organizzazioni palestinesi;

14 ottobre: presidio a Roma promosso da Ultima Generazione in occasione dell’udienza a un suo attivista;

dal 14 al 19 ottobre: settimana di mobilitazione dislocata sui territori;

28 ottobre: corteo a Napoli organizzato dal Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre” in occasione dell’inizio del maxi-processo a carico dei disoccupati organizzati.

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