La vicenda è ormai nota a livello mondiale. Jack Teixeira, ventunenne membro del Dipartimento di Intelligence della Guardia Nazionale statunitense, sezione Aeronautica, per mesi ha trafugato documenti riservati del Pentagono, rendendoli pubblici in una chat su Discord, piattaforma social per la condivisione di giochi. I documenti riguardavano soprattutto la guerra in corso in Ucraina e le operazioni di spionaggio che le autorità Usa effettuano nei confronti dei loro stessi alleati (questione già emersa anni addietro).
Fino al momento dell’arresto di Teixeira, avvenuto in diretta televisiva il 20 aprile, sembrava che la fuga di notizie fosse partita nell’ottobre 2022 e che si limitasse a una chat di circa sessanta membri. Da qui i documenti sarebbero stati poi diffusi in altre chat e su canali Telegram.
Il proseguimento delle indagini ha però portato a ipotizzare che la diffusione sia partita prima, nel febbraio 2022, poco dopo l’avvio dell’operazione speciale della Federazione Russa in Ucraina. E la chat incriminata non sarebbe di sessanta membri, ma di almeno seicento.
Stando alla versione ufficiale fornita al momento in cui scriviamo, il giornale New York Times avrebbe avuto un ruolo decisivo nell’inchiesta. Suo è lo scoop del 6 aprile che rivelava la diffusione di notizie riservate, sua la successiva identificazione del presunto responsabile, che ha portato poi all’arresto, suoi gli ulteriori sviluppi che hanno fatto ipotizzare tempi ed estensione diversi della fuga di notizie.
Il quotidiano newyorkese dichiara che l’inchiesta è stata svolta tramite chat accessibili a tutti, con collegamenti presenti anche su canali YouTube. L’identificazione di Teixeira sarebbe quindi avvenuta seguendo, semplicemente, una serie di tracce digitali.
Di fronte a una simile notizia negli Usa infuria la polemica.
La versione ufficiale fornita dai principali giornali è che la questione si ridurrebbe a un giovane un po’ disadattato che per vantarsi con i suoi amici di chat ha violato il segreto militare. Una versione che getta pesanti ombre sulla credibilità e l’autorevolezza degli apparati Usa (Pentagono, Nsa, Cia ecc.). Se davvero Teixeira ha agito per vantarsi con gli amici, ciò dimostra che il degrado della società imposta dagli imperialisti Usa è arrivato a un punto tale da spingere un funzionario a compromettere il segreto militare per gioco.
Secondo Fox News Channel e altri ambienti vicini a Trump, Teixeira, al contrario, sarebbe una sorta di “nuovo Snowden” che ha rivelato le menzogne sul conflitto in Ucraina e sul reale stato delle forze in campo, smentendo la propaganda ufficiale del governo Usa. Anche in questo caso sono tante le ombre che emergono sull’efficacia dell’apparato di sicurezza statunitense. Se Teixeira ha avuto un movente politico, ciò dimostra che gli imperialisti Usa non riescono neppure a garantirsi la fedeltà dei propri funzionari, come già avvenuto con i casi di Snowden e Manning.
Entrambe le ipotesi dimostrano lo stato di decadimento degli Usa, altro che “super potenza”! E mettono anche in evidenza quanto gli apparati della borghesia imperialista, a partire da quella statunitense, la cui efficacia viene spesso ingigantita ad arte, non siano, invece, in grado di avere un controllo capillare su tutto e possono essere messi in imbarazzo da una testata giornalistica che, candidamente, ammette di aver svolto l’inchiesta attraverso canali social accessibili a chiunque.
Non c’è che dire, proprio una bella figura a livello planetario!
Dobbiamo però rilevare che alla vicenda possono essere date anche chiavi di lettura diverse come, ad esempio, che tutto sia stato sapientemente orchestrato e sia il frutto di una lotta intestina all’apparato fra chi vuole porre fine alla guerra per interposta persona contro la Federazione Russa e chi, al contrario, vuole che continui.
Le varie interpretazioni entrano solo apparentemente in contraddizione fra loro. Ciò che le accomuna è l’effetto che producono: tutte mostrano il livello raggiunto dalla crisi politica negli Usa.
Al di là delle ipotesi e delle elucubrazioni, questo è quello che ci interessa e che è utile portare all’attenzione di chi lotta per cambiare lo stato di cose presente.