Libertà per i fratelli Kononovich! Contro la persecuzione dei comunisti in Ucraina

Il governo che ha preso il potere in Ucraina con il colpo di Stato di Euromaidan del 2014, promosso dagli Stati Uniti, ha messo fuori legge il Partito Comunista e la sua giovanile.

Con l’aggressione aperta della NATO nei confronti della Federazione Russa, la persecuzione dei comunisti si è fatta ancora più intensa.

A luglio del 2022 il governo di Zelensky ha imposto una legge di “de-comunistizzazione” che oltre a ribadire l’illegalità del Partito Comunista, ha anche vietato l’uso di nomi o simboli comunisti in pubblico, imposto la distruzione dei monumenti sovietici e proibito l’insegnamento della storia sovietica nelle scuole.

All’inizio di quest’anno Mikhail Kononovich, segretario del Komsomol (ala giovanile del Partito Comunista d’Ucraina, KPU), e suo fratello Aleksander, sono stati denunciati per aver promosso una mobilitazione davanti all’ambasciata USA a Kiev, per denunciare l’espansionismo della NATO verso Est e la piena responsabilità degli USA nella guerra contro la Russia.

A marzo sono poi stati arrestati dalle autorità ucraine a Kiev con l’accusa infondata di collaborazione con i servizi segreti della Federazione Russa e della Repubblica di Bielorussia. I due compagni sono tuttora in carcere in attesa di processo, sottoposti a torture psicologiche e fisiche.

Già da tempo i fratelli erano nel mirino delle autorità statali e delle milizie fasciste per la loro attività politica. Nel 2016, mentre lasciavano dei fiori davanti a un monumento ai soldati dell’Armata Rossa, Mikhail e altri membri del Komsomol sono stati vittime di un assalto fascista. Mikhail ha ricevuto gravi colpi alla testa e un altro membro ha quasi perso la vista. Le bande fasciste hanno anche esercitato pressioni sul personale ospedaliero affinché non curasse i compagni.

Ma la persecuzione dei comunisti non ha solo motivazioni ideologiche: esiste un’altra ragione per cui la borghesia cerca di eliminare i comunisti del KPU. Infatti, dopo la dissoluzione dell’URSS, il sistema delle fattorie collettive di proprietà statale è stato pian piano dismesso e le terre hanno cominciato ad essere vendute nuovamente ai grandi proprietari. Il KPU, che per tutti gli anni Novanta e gran parte del decennio successivo è stato uno dei più importanti partiti del parlamento ucraino, rappresentava un ostacolo non da poco alla svendita dei terreni statali, lascito dell’epoca socialista, e alla privatizzazione selvaggia. Mikhail Kononovich stesso, in un’intervista rilasciata al People’s World(giornale online della sinistra americana) nel novembre 2019, affermava che la messa al bando della KPU aveva lo scopo di “ripulire il campo politico dai partiti di sinistra in modo che non interferissero con l’abbassamento degli standard sociali e la vendita di terreni”.

A dimostrazione di ciò, il governo Zelensky ha approvato nel 2019 (dopo la messa al bando del KPU del 2015) una serie di riforme atte a dare mano libera ai giganti dell’industria agricola stranieri nell’acquisto dei terreni statali, svendendo così una superficie pari alle dimensioni di Francia e Germania messe insieme e, di fatto, spalancando la strada alla speculazione delle multinazionali.

Per tutti questi motivi parliamo di persecuzione dei comunisti, una persecuzione taciuta dai media di regime italiani e stranieri. È questa una dimostrazione lampante del fatto che i comunisti sono il solo antidoto alle catastrofi prodotte dal marcio sistema capitalista. Oltre a esprimere massima solidarietà ai comunisti e antifascisti ucraini che si battono per liberare il loro paese dai fascisti e dall’imperialismo americano, invitiamo tutte le forze politiche antifasciste a promuovere iniziative

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