Il lavoro operaio del P.CARC

NO al governo Draghi!

In tutta Italia il P.CARC si è mobilitato per sostenere, rilanciare e attuare l’appello lanciato dal CALP di Genova (vedi intervista a pag. 12), chiamando a scendere in piazza prima che il governo si installasse, organizzando presidi unitari e partecipando a quelli di altre forze politiche. L’appello a mobilitarsi contro il governo Draghi oltre che nelle piazze è stato portato ai cancelli delle fabbriche dove il Partito interviene ordinariamente. Abbiamo in ogni contesto tradotto l’appello generale alle particolari condizioni delle aziende, legandole alla necessità generale di una svolta nel governo del paese.
Alcune di queste diffusioni le segnaliamo perché di particolare interesse. All’Iveco di Suzzara era presente con propri volantini anche una compagna del PC di Rizzo, per l’unità d’azione verso la classe operaia! All’Iveco di Brescia e alla Tenaris di Dalmine (BG) le diffusioni sono state attenzionate da Digos e Carabinieri.
All’Hitachi (ex Breda) di Pistoia hanno partecipato alla diffusione alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle, fra i quali il consigliere comunale Nicola Maglione.
La sezione di Siena è stata particolarmente attiva, organizzando la presentazione del libro I Consigli di Fabbrica negli anni Settanta, recentemente pubblicato dalle Edizioni Rapporti Sociali, oltre che varie diffusioni in aziende del territorio, fra le quali la Whirlpool.

Terni
Solidarietà ai lavoratori Treofan!

La Sezione del P.CARC esprime solidarietà e appoggio agli operai dello stabilimento chimico che ieri, 9 febbraio, hanno occupato la fabbrica per opporsi alla chiusura imposta dalla multinazionale Jindal, la cui bussola punta solo ed esclusivamente a delocalizzare e chiudere.
Gli operai della Treofan non devono lasciare in mano ai padroni né a governi a questi asserviti il destino della loro fabbrica, ma devono organizzarsi affinché l’occupazione, fatta per impedire che quanto necessario alla produzione venga portato via, si trasformi in lotta per la nazionalizzazione e nella pretesa di un piano di reindustrializzazione per la fabbrica.
Agli operai della Treofan diciamo di mantenere il proprio posto di combattimento e di chiamare alla solidarietà e alla lotta gli operai delle aziende del ternano ad esempio quelli dell’AST e gli operai della Sangemini, ma anche i toscani della ex Lucchini di Piombino, pedine anch’essi del gioco di Jindal.
Agli operai della Treofan diciamo anche di unirsi alla brigata di solidarietà Terni Solidale e ai comitati a difesa dell’ambiente affinché la battaglia dei lavoratori Treofan rappresenti la scintilla che farà divampare l’incendio della lotta per la difesa dei posti di lavoro e la tutela dell’apparato produttivo umbro.

Pontedera (PI)
Solidarietà agli operai Piaggio in sciopero per la “pausa-covid”!

La Sezione dei Pisa ha portato il suo sostegno ai cancelli della Piaggio (vedi articolo a pag. 9):

A FIANCO DEI LAVORATORI PIAGGIO IN SCIOPERO!
Continua lo sciopero alla Piaggio indetto dai delegati FIOM e USB per dire NO al taglio dei dieci minuti di pausa “concessi” agli operai durante l’emergenza Covid per non essere costretti a lavorare ininterrottamente 8 ore, soffocando a causa delle mascherine.
Gli operai e le operaie della Piaggio stanno continuando a resistere da settimane alle sporche manovre padronali che vorrebbero levargli il diritto al riposo e bene fanno a scioperare per la loro salute e dignità! Anche questa è una dimostrazione che la prima base dello sfruttamento resta sempre il furto di tempo alla classe operaia, tanto più in una fase di crisi come questa: anche dieci minuti sono preziosi per il profitto del padrone, su questi, sulla fatica e il sudore dei lavoratori, si reggono le speculazioni finanziarie e di Borsa.
In questa situazione di grave emergenza economica, sanitaria, sociale e politica i padroni devono essere messi alle strette dalla forza dell’unità operaia, l’unica in grado di favorire i reali interessi di chi per vivere ha bisogno di lavorare.
Imporre la forza operaia e l’organizzazione contro chi vive sulle spalle di chi produce è sempre più un’esigenza della classe per frenare questo corso catastrofico che vede le masse popolari e i proletari carne da macello per gli interessi privati e speculativi dei vari Colannino di turno.
La solidarietà agli operai Piaggio è un primo passo per legare ed estendere la loro battaglia, imprimendo fiducia nella lotta e creando un legame con il resto dei lavoratori e cittadini di Pisa e Pontedera.

Firenze
Solidarietà all’infermiere Francesco Scorzelli

Il 3 febbraio, i compagni della sezione hanno organizzato un banchetto in piazza Dalmazia per portare la solidarietà a Francesco Scorzelli, coordinatore infermieristico e delegato sindacale USB, sospeso dall’ ASST di Lecco per 6 mesi per essersi rifiutato di eseguire direttive aziendali che avrebbero messo a repentaglio la salute di operatori e utenti.
La battaglia contro i vincoli di fedeltà aziendale, utilizzati dalle aziende per reprimere il dissenso e l’organizzazione sui luoghi di lavoro, riguarda tutti i lavoratori. Ribadiamo l’appello a denunciare pubblicamente, anche in forma anonima, le condizioni pessime sui posti di lavoro! Abbattere i vincoli di fedeltà aziendale, questa è la nostra parola d’ordine!
Avanti nella costruzione di organizzazioni operaie e popolari che controllino sui propri posti di lavoro che le misure anticontagio vengano realmente applicate!

29 gennaio: sciopero generale indetto dall’Assemblea dei Lavoratori Combattivi

In tutta Italia ci siamo mobilitati per sostenere, promuovere e partecipare allo sciopero. Lo abbiamo fatto con appelli, presidi, diffusioni fuori dalle aziende dove ordinariamente interveniamo. In particolare a Napoli abbiamo partecipato al picchetto che ha bloccato il porto per dieci ore. Pubblichiamo uno stralcio del comunicato della Federazione Campania:
“Abbiamo partecipato e chiamato a partecipare le RSU con cui siamo in contatto, gli operai, le avanguardie di lotta con cui siamo in relazione e a cui lo sciopero generale fornisce la copertura per portare avanti le rivendicazioni specifiche.
Lo sciopero generale è uno strumento importante, oltre che per bloccare la produzione e colpire il padrone dove gli fa più male, per allargare la rete delle relazioni e alimentare lo scambio di esperienze fra lavoratori di diverse categorie, per ribadire la priorità della sicurezza e della salute dei lavoratori e delle masse popolari sul profitto, per coinvolgere gli altri strati della società nella lotta di classe: gli studenti, i precari e i disoccupati, le donne e gli immigrati. In sostanza per rafforzare la lotta di classe nel nostro paese, l’organizzazione e il coordinamento dei lavoratori, il loro orientamento a prendere in mano le redini del paese.
(…) Che nascano e si sviluppino Assemblee dei Lavoratori e Lavoratrici Combattivi in ogni città!”

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