Sulla manifestazione del 23 marzo a Roma

Roma. Il 23 marzo più di 100 mila persone hanno partecipato alla “Marcia per il clima e contro le grandi opere inutili e dannose”. Una manifestazione promossa dai comitati locali e dai movimenti contro la devastazione ambientale e le speculazioni (NO TAV, NO TAP, ecc.), oscurata dai media di regime (con l’unica eccezione de Il Messaggero e Il Secolo d’Italia che hanno pateticamente provato a lanciare l’allarme ordine pubblico, indicando espressamente il P.CARC come principale responsabile di eventuali incidenti e devastazioni…. che dire? Grazie della pubblicità: in manifestazione abbiamo trovato molte persone che chiedevano il volantino perché avevano letto gli articoli allarmistici!); una manifestazione messa in contrapposizione con le mobilitazioni contro la crisi ambientale del 15 marzo dai politicanti borghesi (“difendere l’ambiente, ma costruire il TAV” dice Zingaretti; “NO alla plastica, ma SI al raddoppio dell’aeroporto” dice Nardella, il Sindaco di Firenze). Una manifestazione, in definitiva, che per partecipazione, proposte e contenuti è stata soprattutto una dimostrazione della necessità e della possibilità di una nuova governabilità del paese dal basso.

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