Il giudice Braggion seguirà l’esempio di Enrico Zucca oppure sosterrà la ritorsione contro la compagna Rosalba?

Il 30 marzo presso il Tribunale di Milano (giudice titolare Paola Maria Braggion) si terrà l’ultima udienza del processo per “diffamazione” contro la compagna Rosalba e il sito “Vigilanza Democratica”, portale che conduce la battaglia contro gli abusi delle forze dell’ordine e l’impunità, per l’introduzione del codice identificativo, di un reale reato di tortura e per l’estensione della pratica del “copwatching” (rendere noti volti e nomi di agenti che commettono abusi per contrastare l’impunità).

La compagna Rosalba è stata denunciata per “diffamazione” dall’ex agente del VII Reparto Mobile di Bologna, Vladimiro Rulli, in quanto intestataria del sito “Vigilanza Democratica” su cui nel 2013 è stato pubblicato l’appello alla società civile “Cosa deve ancora accadere perché il VII Reparto Mobile di Bologna venga smantellato?”. Questa è una vera e propria ritorsione!

Vigilanza Democratica” ha lanciato l’appello per lo scioglimento del VII Reparto perché dopo un lavoro rigoroso di ricerca, che è stato svolto incrociando dati e articoli di quotidiani, intervistando vittime di abusi, recuperando atti giudiziari e partecipando a processi, ci siamo più volte imbattuti nel VII Reparto riscontrando che spesso i suoi agenti si sono macchiati di violenze gratuite nei confronti di studenti, manifestanti, ultras.

Non si tratta di casi sporadici di violenza ma di un’azione sistematica e metodica.

Per intenderci: del VII Reparto facevano parte gli agenti condannati per le violenze al G8 di Genova in Piazza Manin e il loro dirigente, Luca Cinti, è stato a sua volta condannato per falsa testimonianza; è il VII Reparto quello della famigerata maglietta “A Genova c’ero anche io”, con l’immagine di un agente che schiaccia un manifestante al G8 di Genova; è sempre il VII Reparto che ha reso invalido l’ultras Paolo Scaroni, che ha spaccato il labbro a Martina Fabbri e che, a freddo, ha spezzato un braccio ad un manifestante di Bologna.

Vladimiro Rulli ha denunciato Rosalba su mandato del VII Reparto e in particolare di Gianni Tonelli, esponente del VII Reparto Mobile, dirigente del Sindacato Autonomo di Polizia (SAP) e neo eletto in Parlamento con la Lega di Salvini. Quel Gianni Tonelli che ha applaudito gli assassini di Aldrovrandi, che più volte ha insultato Ilaria Cucchi e che da sempre ostacola l’introduzione di un reale reato di tortura. Quel Gianni Tonelli amico di Occhipinti della Uno Bianca e suo collega sia nel VII Reparto sia nel SAP (per approfondimenti rimandiamo all’Avviso ai naviganti 79 del (n)PCI del 14 febbraio 2018).

Questo procedimento giudiziario non ferma però la lotta che conduciamo per lo scioglimento del VII Reparto. Abbiamo prodotto un opuscolo che aggiorna sugli abusi che il VII ha commesso dopo il 2013 (Copwatching 2.0) e inoltre lo scorso 17 marzo a Bologna abbiamo tenuto un presidio per il suo scioglimento e in solidarietà con Rosalba, raccogliendo il sostegno di centinaia e centinaia di persone.

In solidarietà con Rosalba e “Vigilanza Democratica” hanno preso posizione anche esponenti della società civile come Luigi De Magistris, Sabina Guzzanti, Moni Ovadia, Lucia Uva, Viola Carofalo, il giurista Felice Besostri, l’avvocato Gianluca Vitale, il giornalista Adriano Chiarelli, la Banda Bassotti, Giorgio Cremaschi, Paolo Ferrero e  Maurizio Acerbo, l’eurodeputata Eleonora Forenza, il presidente della X Municipalità di Napoli Ivo Poggiani, gli operai della FCA di Pomigliano, Mirafiori e Cassino, della GKN, il Comitato Vele e il Cantiere 167 di Scampia, i GTA di Milano, la Casa Rossa Rossa di Sesto S. Giovanni, centinaia di compagni e compagne, di lavoratori, studenti e pensionati dal nord al sud del paese. Inoltre nell’udienza del 21 febbraio ci sono stati due importanti e illustri testimoni per la difesa di Rosalba: il sociologo Salvatore Palidda e il magistrato della Procura di Genova Enrico Zucca.

L’azione di “Vigilanza Democratica” è lotta per l’applicazione delle parti progressiste della Costituzione, contro gli abusi e l’impunità delle forze dell’ordine.

Il giudice Paola Maria Braggion il 30 marzo seguirà l’esempio del procuratore generale di Genova Enrico Zucca che in questi giorni ha osato prendere posizione contro gli abusi di polizia, l’impunità e la tortura (ricevendo il sostegno anche da Magistratura Democratica, Giuristi Democratici, da esponenti della società civile e del movimento progressista del nostro paese) oppure sosterrà la ritorsione del VII Reparto Mobile di Bologna e della Lega di Salvini-Tonelli contro Vigilanza Democratica e la compagna Rosalba?

Dall’esito del processo si comprenderà quale delle due vie sosterrà il giudice Braggion e il suo schieramento nella lotta contro gli abusi e l’impunità delle forze dell’ordine e per l’applicazione delle parti progressiste della Costituzione.

Il 30 marzo, h.13:00, tutti al Tribunale di Milano per l’ultima udienza del processo contro Rosalba!

La solidarietà è un’arma, usiamola!

*** Per approfondimenti sul processo rimandiamo alle trascrizioni ufficiali e integrali delle due udienze

        Link 1° udienza

        Link 2° udienza

Rispondi

Iscriviti alla newsletter

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

I più letti

Articoli simili
Correlati

Questioni di lotta di classe

Poco prima dello svolgimento del corteo del 30 novembre...

Sulla situazione in Corea del Sud

La legge marziale d'emergenza di Yoon è una manovra...

Trasformare la guerra tra poveri in ribellione contro il sistema

Che ogni quartiere popolare sia avamposto della lotta al governo Meloni

4 novembre in piazza: appello del Calp di Genova

Unire le lotte e le mobilitazioni contro la guerra...