[Siena] Lettera aperta alle lavoratrici e ai lavoratori della Whirlpool: non attendere più un minuto!

Il P.CARC si rivolge alle lavoratrici e ai lavoratori della ex Whirlpool di Siena per esprimere solidarietà a chi da mesi è costretto a vivere a stipendio ridotto, a chi è stata tolta la dignità di un lavoro dignitoso, a chi è costretto a vivere, e far vivere alla propria famiglia, l’incertezza del proprio futuro a causa di un sistema economico e politico che non mette al centro la vita e gli interessi delle masse popolari ma soltanto il profitto e la speculazione a ogni costo di padroni, multinazionali e fondi di investimento di ogni genere e latitudine.

Il sito di Siena ha subito una parabola discendente degli ultimi anni (buonuscite, cig, diminuzione progressiva della produzione…), con un rapido peggioramento con l’acquisizione da parte di Beko che non solo non ha ancora presentato il piano industriale, ma che neanche ha finora rilasciato dichiarazioni sulla sorte dei 299 dipendenti. Ci sembra evidente che all’orizzonte si profili un nuovo “caso Borgomeo”, con Beko che, come sta cercando di fare questo figuro con la GKN, procederà alla dismissione della fabbrica per conto della Whirlpool, farà il lavoro sporco: possiamo e dobbiamo impedire la chiusura della più importante azienda metalmeccanica del territorio!

In tutti questi anni, si sono alternati al governo nazionale tutti i partiti, intervallati da governi tecnici imposti dall’Unione Europea. E nessuno di questi ha mai cercato di fermare il processo di deindustrializzazione del nostro paese e di fermare le multinazionali quando hanno deciso di delocalizzare. Vittima di questa politica economica, serva dei diktat del capitalismo, non poteva non essere anche lo stabilimento Whirlpool di Siena, dopo la chiusura di quello di Napoli dopo anni di dura lotta. Non a caso anche a Cassinetta (VA) la produzione è andata a picco.

I sindacati in questi anni hanno lanciato appelli e richieste di tavoli ai governi nazionali e regionali per evitare il peggio, ma questa tattica, di fatto attendista, sta portando semplicemente alla morte lenta dello stabilimento.

Il ministro delle imprese e del made in Italy si limita al famoso golden power (qualunque cosa esso sia, vorrebbero applicarlo realmente solo quando c’è il rischio che arrivino imprenditori dalla Cina) ma poi si prostra ai padroni quando questi arrivano alle trattative solo per imporre le proprie condizioni.

L’autonomia differenziata, imposta dalla destra ma permessa da anni di riformismo liberista a marchio PD, aggraverà ulteriormente la situazione nel momento in cui, come sta succedendo, in ogni sito si chiede l’apertura di un tavolo regionale per le fabbriche ex Whirlpool (Toscana, Marche, Lombardia): affaristi e speculatori avranno maggiore libertà di manovra sul territorio.

Imbarazzante è anche il comportamento dell’amministrazione comunale senese. Il sindaco e il suo riferimento nazionale, quando intervengono sull’argomento, non fanno altro che elogiare l’operato del governo: eppure del ministro si ricordano solo le promesse in campagna elettorale quando è venuto a Siena per fare l’endorsement al sindaco stesso. Preoccupanti inoltre sono le parole del vicesindaco di Siena, che, anziché parlare del problema della deindustrializzazione della nostra provincia, ci parla del nuovo piano strutturale che prevederebbe la creazione di una nuova area industriale fuori la città e la riqualificazione dello stabilimento, non di proprietà dell’azienda: tradotto, al comune stanno pensando già al “post-Beko” e probabilmente non vedono l’ora di poter avviare le speculazioni su quei terreni e quegli immobili.

Il P.CARC di Siena spinge a non limitarsi alla giusta indignazione e a parole d’ordine anche molto di spinta come quelle della segretaria della FIOM, che però rimangono per ora solo parole (tanto più se non sono sostenute da un solo minuto di sciopero) mentre tutti i siti EMEA stanno crollando più o meno lentamente (come sta succedendo anche a Bristol e negli altri siti italiani). E’ necessario organizzarsi al più presto con azioni concrete per dimostrare che gli operai sono pronti a difendere il proprio lavoro e la propria dignità, anche illegali purchè legittime, se servono a preservare gli impianti. Ad ottobre 2022 è stato organizzato un grande corteo a Siena e ciò dimostra che i lavoratori hanno ancora voglia di lottare: quell’esperienza va rilanciata, a maggior ragione oggi, e affiancata da scioperi e presidi, dal più vasto coordinamento degli operai a prescindere dalle tessere sindacali.

E’ per questo che le RSU e i sindacati (in primis la FIOM) devono farsi promotori di azioni concrete sia perché la necessità le impone, sia per acquisire maggiore credibilità agli occhi dei lavoratori e combattere sfiducia e rassegnazione. L’attendismo e l’inutile ricerca di un dialogo con l’azienda non stanno portando da nessuna parte. E se i sindacati pensano di limitare la loro azione alla tattica “ascolto, confronto e contrattazione”, allora devono essere le lavoratrici e i lavoratori a mettere in campo azioni di rottura per cercare di capovolgere i rapporti di forza, a impedire che i capitalisti rovinino le nostre vite per una piccola diminuzione del loro profitto, a diventare nuova classe dirigente.

In Toscana abbiamo un esempio calzante. Il collettivo di fabbrica GKN ha aperto una strada, l’unica percorribile se non si vuole subire passivamente i danni di un sistema in putrefazione: organizzarsi all’interno della fabbrica e uscire dalla fabbrica legandosi al territorio (se chiude la fabbrica chi ci rimette è tutta la città!). E questo è ancora più vero a Siena, una città in cui nessuno ha interesse a creare benessere per le masse popolari, una città che si bea di un passato più o meno glorioso, una città in cui nessuno esprime un’idea di futuro: se perdete voi, lavoratori Whirlpool/Beko, se chiudono la fabbrica, abbiamo perso tutti, perde la città, perdono i vostri figli e le prossime generazioni non solo in termini di salario e occupazione ma anche di patrimonio tecnologico e di conoscenze.

La strada per scongiurare la chiusura dello stabilimento passa inevitabilmente attraverso l’organizzazione dei lavoratori, ovvero la creazione di una Organizzazione Operaia che possa indicare la strada da seguire e incalzare politici e sindacalisti, che porti in piazza le istanze proprie e degli altri lavoratori in lotta. Ci sono i licenziamenti dei lavoratori delle cooperative in appalto all’ASL territoriale (ulteriore colpo alla sanità pubblica toscana), ci sono le chiusure di PAYCARE e AVICOOP, dove la concertazione non ha fermato le delocalizzazioni e ha lasciato sul lastrico i lavoratori. Uscire dalla fabbrica significa lottare uniti per capovolgere il disastroso corso delle cose. Azioni “forti” sono utili anche a contrastare un governo, fintamente sovranista, che, come i precedenti, non cura gli interessi dei lavoratori e che inasprisce le pene per chi alza la testa.

Essere nuova classe dirigente significa iniziare da questo, significa far sì che i lavoratori si organizzino per indirizzare (e non subire) le scelte dell’azienda, significa sostenere quanti difendono il proprio lavoro (che è anche quello degli altri) e far sì che acquisiscano l’autorità necessaria per spingere istituzioni locali e nazionali a usare quanto previsto dalla Costituzione per impedire la chiusura delle fabbriche e per garantire a tutti una vita dignitosa.

Come sezione del P.CARC siamo a disposizione per ogni iniziativa di confronto pubblico e di lotta che gli operai metteranno in campo e che i sindacati sosterranno, senza attendere più un solo minuto perchè di tempo ne è stato perso fin troppo ed è servito soltanto a trascinare la morte lenta dello stabilimento.

Vi invitiamo a partecipare al dibattito operaio che si terrà il 2 agosto alla Festa della Riscossa Popolare presso il circolo “Il Botteghino” di Pontedera, è una prima occasione di conoscenza e confronto con altri lavoratori (Piaggio, GKN) che vivono le stesse problematiche, per uno scambio di esperienza e discussione su “che fare”.

Operai! Basta con rassegnazione e sfiducia, il nostro destino dipende da noi! Uniti siamo invincibili!

Passare dalla difesa all’attacco per prendere in mano le fabbriche e il governo del paese!

AVANTI FINO ALLA VITTORIA.

Partito dei CARC – sez. Siena

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