Il 4 aprile è stato licenziato con un pretesto meschino (essersi rifiutato di svolgere una mansione da cui era esentato per motivi di salute) il nostro compagno Luciano Pasetti, delegato sindacale SGB in Carrefour, azienda in cui ha lavorato per 32 anni. Il suo licenziamento ha una motivazione politica: Luciano è sempre stato un sindacalista generoso e combattivo, uno di quelli di cui liberarsi per un’azienda che ha in previsione pesanti ristrutturazioni e che già opera sfruttando al massimo le “libertà” che lo Sblocca Italia e le riforme del governo Renzi le mettono a disposizione.
Alla notizia del licenziamento i compagni e le compagne della Federazione Lombardia del P.CARC e della Sezione di Milano Nord-Est si sono attivati da subito, lanciando la costituzione di un comitato di sostegno e impostando una campagna di mobilitazione per l’immediato reintegro, a parità di condizioni, di Luciano (sono attive una raccolta firme e una cassa di resistenza, in entrambi i casi rimandiamo alla pagina Facebook Reintegro immediato per Luciano), sono stati organizzati numerosi banchetti (nella filiale di via Famagosta dove Luciano lavorava e in molte altre filiali) e anche dei presidi con blocco delle merci.
Ampia la solidarietà che Luciano sta riscuotendo da colleghi, lavoratori di altre categorie, delegati di sindacati di base e di sindacati confederali, organismi e movimenti: si sta manifestando quella solidarietà operaia e popolare che fa toccare con mano come la questione dei licenziamenti politici sia molto diffusa, così come è diffusa la necessità di iniziare a trattarli in maniera collettiva e non più come “una sventura che oggi tocca a uno e domani a un altro”.
Su questi presupposti la mobilitazione per il reintegro di Luciano sta diventando occasione e contesto per promuovere l’aggregazione di lavoratori e lavoratrici della Grande Distribuzione Organizzata, ma anche per allargare la rete a operai e lavoratori, al di la delle categorie in cui operano e del sindacato a cui sono iscritti, che promuova la mobilitazione contro il Jobs Act, la legge Fornero e lo Sblocca Italia; in questo senso è un’articolazione locale della più generale battaglia che la classe operaia ha di fronte nel prossimo periodo.