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“Alle 20:00 circa eravamo seduti a festeggiare il mio onomastico, abbiamo sentito un tonfo e incuriositi ci siamo alzati e siamo andati a vedere cosa stesse succedendo. Ci hanno detto che una bottiglia di plastica era stata lanciata contro una pattuglia che passava di là. Siamo andati verso via Missolungi dove eravamo solo io e lui (Alexis): ci siamo trovati davanti 2 poliziotti che camminavano verso di noi, uno dei due tenendo la pistola con entrambe le mani ha mirato verso di noi e ha sparato 3 colpi. La gente è accorsa, le guardie sono andate via… nel caos più totale un ragazzo ha aperto la giacca di Alexis e ha visto la ferita… io continuavo a parlargli dicendogli che i poliziotti erano andati via e che dovevamo scappare… penso che con il secondo proiettile Alexis sia morto…”

La scorsa notte ho incontrato un amico di Alexandros che era seduto accanto a lui quando è stato ucciso. Stando là in silenzio ad ascoltarlo, mentre descrive il momento dell’omicidio (per l’ennesima volta, immagino), non ho potuto fare a meno di pensare: di quanti anni questo ragazzo è invecchiato in sette giorni? Ascoltandolo spiegarmi esattamente come gli sbirri provano adesso a coprire la faccenda, fino a che punto la storia del rimbalzo sia inverosimile. Guardandolo argomentare sulla necessità di cambiare le nostre tattiche per spingere in avanti la lotta. Scherzare con noi sulla rivolta. Di quanti anni potrà mai essere invecchiato? Non posso togliermi il pensiero: hanno rubato 15 anni ad Alexandros, ma anni e anni sono stati trapiantati in ognuno di noi che siamo qui adesso. In questi giorni di rivolta, la normalità e lo scorrere normale del tempo sono stati sospesi – per darci finalmente il tempo di vivere e crescere. Per questo motivo e per milioni di altri, non c’è modo di tornare indietro adesso: il tempo non può tornare indietro, quello che abbiamo vissuto non può esserci tolto. Ricordati bene di questo dice un vecchio a suo nipote a proposito del murales spontaneo per Alexandros sul luogo della sua morte. Ricordati bene che sono sempre le autorità a uccidere la gente, sono sempre i potenti che ammazzano quelli che non hanno il potere. Questo ragazzo non dimenticherà mai gli avvenimenti di questa settimana, nessuno di noi se li dimenticherà. E’ la più lunga settimana della nostra vita.

Domenica, 17.00 – tra quattro ore sarà passata una settimana da quando è stato ucciso. Ci stiamo preparando a prendere le strade. Questa notte, ancora, sarà una notte per te, Alexandros.

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